Ada Lovelace Byron
Ada Lovelace Byron, nata Augusta Ada Byron, Contessa di Lovelace, nota anche come Ada King, Lady King o Lady Byron, è stata una matematica e scrittrice britannica, talvolta definita come la prima programmatrice al mondo, per i suoi studi matematici che hanno contribuito all’ideazione della macchina analitica da parte di Charles Babbage.
Infanzia: figlia prodigio
Ada nacque il 10 dicembre 1815 nell’area di Piccadilly Terrace (attualmente parte della città di Londra, all’epoca era un villaggio all’esterno delle mura della città), unica figlia legittima del famoso poeta romantico Lord Byron e di sua moglie Anne Isabella Milbanke. Ada aveva appena poche settimane di vita quando il padre si separò dalla moglie, che si recò presso i propri genitori portando con sé la piccola; la legge inglese prevedeva che, in caso di separazione, la custodia dei figli andasse al padre, ma Lord Byron non avanzò nessuna rivendicazione nei confronti della figlia, nemmeno quando firmò ufficialmente le pratiche di divorzio nell’aprile 1816. Il divorzio dei genitori, nella rigida società vittoriana, costituì una macchia indelebile sulla reputazione della giovane Ada. Inoltre, il padre morì quando aveva otto anni e con la madre non vi era alcun legame affettivo. Il vero punto di riferimento per la bambina fu la nonna Judith, Lady Milbanke, che però la manteneva sotto stretta sorveglianza alla ricerca di comportamenti “moralmente inaccettabili” che avrebbe potuto ereditare dal padre.
Al di là della complicata situazione familiare, l’infanzia di Ada fu costellata da diverse malattie, da un principio di cecità a una grave forma di morbillo; nonostante ciò, riuscì a portare avanti i propri studi tramite un tutor privato, sviluppando un particolare interesse per la matematica. All’età di dodici anni, sviluppò addirittura un progetto per volare, scrivendo un vero e proprio trattato su come costruire e far funzionare un paio di ali. Nel 1833 ebbe una relazione clandestina con il proprio tutor, evento che fu insabbiato dalla nonna per evitare scandali; fu allora affidata alle cure di Mary Somerville.
La bella della stagione
Il legame con Mary Somerville determinò un importante cambiamento nella sua vita: non solo sviluppò con la donna un legame di rispetto e affetto, ma la sua tutor la portò a contatto con grandi nomi dell’epoca come il matematico e filosofo Charles Babbage (con cui avrebbe sviluppato il linguaggio algoritmico per cui è ricordata), Charles Dickens, Michael Faraday. All’età di diciassette anni fu presentata a corte e nel giro di un anno ne divenne una frequentatrice abituale, ammirata per la sua mente brillante e il suo carisma.
Nel 1835, Ada sposò William, ottavo barone di King, diventando così Lady King; inoltre, essendo Ada l’ultima discendente dei baroni di Lovelace, qualche anno dopo il marito diventò conte di Lovelace, guadagnando quindi per la moglie anche il titolo di Contessa di Lovelace. La coppia ebbe tre figli: Byron, Anne Isabella (abbreviata in Annabella) e Ralph Gordon.
L’incantatrice dei numeri
Nel frattempo, Ada aveva continuato a coltivare i propri studi matematici. Lo studio della matematica era stato incoraggiato anche dalla sua stessa famiglia nella convinzione che la matematica fosse una materia lontana da ogni possibile tentazione o incoraggiamento di comportamenti amorali. Ada fu supportata dagli studi dalla stessa Mary Somerville e da altri studiosi della matematica, come Augustus de Morgan, che la introdusse ai numeri di Bernoulli. Nel corso degli anni, inoltre, Ada si tenne in corrispondenza con Charles Babbage, che per primo avanzò l’idea di sviluppare sequenze matematiche per la programmazione di un calcolatore. Affascinata dalle sue idee, Ada si dedicò allo studio di calcoli matematici per realizzare la macchina analitica e la macchina differenziale. Fu poi incaricata da Babbage di tradurre in inglese il saggio in francese scritto dall’ingegnere italiano Luigi Federico Menabrea, che riassumeva gli incontri tenutosi all’Università di Torino in merito alla macchina analitica. La traduzione e le note di Ada furono talmente accurate e interessanti che lo stesso Menabrea, con cui Ada aveva iniziato una corrispondenza, la spinse a pubblicare tale traduzione completa delle sue osservazioni: l’articolo venne pubblicato nel 1843 e prevedeva l’ideazione di una macchina programmabile oltre a introdurre il concetto di intelligenza artificiale in quanto macchina capace di pensare come gli esseri umani. Tra le note presenti nell’articolo spiccava l’algoritmo ideato personalmente da Ada, destinato a calcolare i numeri di Bernoulli: cento anni dopo, questo algoritmo sarebbe stato identificato e riconosciuto come il primo algoritmo informatico della storia.
Ada morì il 27 novembre 1852 all’età di 36 anni, a causa di un cancro uterino. Gli ultimi mesi della sua vita trascorsero in un progressivo isolamento, probabilmente indotto dalla madre, che la isolò dagli amici e dal marito e a cui fu affidata l’esecuzione testamentaria di Ada.
Nel corso degli anni, gli studiosi hanno ampiamente dibattuto sui rispettivi meriti di Bubbage e Ada, cercando di individuare i contributi di ciascuno. Alcuni hanno avanzato l’ipotesi che sarebbe stato in realtà Bubbage a ideare l’algoritmo dei numeri di Bernoulli: ipotesi, però, che ancora oggi è impossibile confermare o smentire. Rimane però la rivoluzionaria figura di Ada Lovelace, che ha senza dubbio affascinato i contemporanei per la sua intelligenza acuta e le previsioni lungimiranti sul futuro della matematica informatica.
A cura di Chiara.
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