La luce e l’ombra nella pittura: l’evoluzione delle tecniche e delle interpretazioni 

La tridimensionalità, il realismo presente nella maggior parte delle opere pittoriche, è strettamente associato all’uso consapevole di luci e ombreLa combinazione di questi due elementi, permette agli artisti di sperimentare nuove immagini e di regalare originalità alle proprie opere. 

Fin dai primi studi sull’uso della prospettiva, luci e ombre si sono dimostrate importantissime per migliorare l’aspetto di una scena rappresentata. All’inizio, venivano utilizzati sono per dare profondità al quadro, per renderlo meno “statico”.

Con il passare del tempo, invece, gli artisti hanno iniziato a studiare attentamente la luce, distinguendo tra:

  • la luce naturale
  • la luce del sole
  • la luce artificiale

Vediamo quali sono stati i passaggi più significativi, fino ad arrivare al periodo attuale e alle introduzioni più interessanti. 

Caravaggio e lo studio della luce 

Parlando di luci e ombre, è impossibile non citare il primo vero studioso dell’arte, almeno per ciò che riguarda questa specifica tematica: Caravaggio

Nei suoi quadri, luce e ombra diventano i protagonisti indiscussi, aiutandolo a trasmettere uno specifico messaggio. Gli elementi “illuminati” racchiudono il vero tema del quadro, mentre le figure lasciate in ombra passano automaticamente in secondo piano. 

L’osservatore è sempre portato a chiedersi da dove arrivi il fascio di luce che illumina la scena, quasi fosse una “luce divina”. L’opera “Il richiamo di San Matteo, realizzata nel 1600, è uno degli esempi più significativi della tecnica di Caravaggio. 

Secondo alcuni critici d’arte, l’utilizzo di questa luce esterna alla scena, deve la sua ispirazione ad opere altrettanto famose come La Creazione di Adamo” di Michelangelo e L’ultima Cena” di Leonardo da VinciLo sfondo smette di esistere, e il buio diventa conseguenza necessaria all’assenza di luce. 

La contraddizione tra luce e ombra

La sperimentazione e la ricerca di Caravaggio hanno portato tantissimi pittori a cercare la propria interpretazione personale. Luci e ombre sono state utilizzate in modo diverso per esprimere visioni diverse della realtà. 

Nell’opera Il Bacio” di Francesco Hayez (1859), l’ombra viene sfruttata per trasmettere l’idea di mistero e fuga. Nelle versioni successive del famoso quadro, è chiaramente visibile l’ombra di una terza figura che partecipa alla scena, probabilmente un amico del soldato che lo sta aspettando prima di partire. 

Ancora una volta, la luce serve come mezzo di “illuminazione” della scena, per catturare l’attenzione su ciò che succede. Le scene ombreggiate sono invece dedicate a ciò che non dovrebbe essere visto, che si nasconde nelle tenebre per non essere scoperto. 

E’ questo il caso del quadro di Munch “Pubertà (1894), dove l’ombra della fanciulla rappresenta simbolicamente la sua anima in travaglio. In tutti i quadri, la luce rappresenta la realtà e il buio la difficoltà, qualcosa che resta difficilmente rappresentabile. 

L’ombra nell’arte contemporanea 

L’interpretazione dualista del conflitto tra luce e ombra si affievolisce con il trascorrere del tempo. Il ‘900 è fatto di scommesse e sperimentazioni, e l’ombra ha la possibilità di farsi valere e recuperare nuovo interesse generale. L’elemento tanto temuto, poco considerato dagli osservatori, inizia ad acquisire sempre più importanza.  Nell’arte contemporanea, non è insolito osservare l’uso dell’ombra senza la luce, come mezzo di rappresentazione proprio e indipendente. 

Ne sono un esempio le installazioni di Kumi Yamashita, l’artista che “dipinge con l’ombra”Attraverso l’uso di fogli di carta tagliati e l’accostamento di strani oggetti, Kumi riesce a trasformare l’ombra in forme facilmente riconoscibili. Un insieme di vecchi giocattoli può diventare il profilo di una donna, o l’immagine di un uomo che cammina. 

La luce diventa mezzo per valorizzare l’ombra, che non spaventa, ma attrae e costruisce una nuova visione della realtà. Interpretazioni innovative e spettacolari della realtà si alternano una dopo l’altra, dimostrandoci quanto l’arte sappia essere creativa ed avvincente. 

Conclusioni 

L’uso dell’ombra e della luce nei quadri è passato dall’essere semplice “conseguenza” al diventare completo protagonista. 

A seconda dell’interpretazione dell’artista e dell’osservatore, i due elementi cambiano il proprio livello di importanza e diventano qualcosa di nuovo e inaspettato. Ciò che è importante comprendere, è che non bisognerebbe mai relegare nulla ad una singola interpretazione. Non necessariamente, ciò che è buio rappresenta un segreto. Come ci insegna Kumi Yamashita, l’ombra può essere creativa esattamente quanto la luce, basta solo cambiare prospettiva.