Greta Garbo
Greta Garbo, pseudonimo per Greta Lovisa Gustafsson, è stata una famosa attrice svedese-statunitense degli anni Trenta, conosciuta per la sua bellezza e il suo fascino che le hanno guadagnato il soprannome de La Divina.
Giovinezza
Greta Lovisa Gustafsson nacque il 18 settembre 1905 nel quartiere di Södermalm, Stoccolma, in Svezia. Aveva un fratello maggiore, Sven Alfred, e una sorella minore, Alva Maria; i genitori erano di estrazione modesta: la madre Anna, originaria della Lapponia, lavorava in una fabbrica di marmellata mentre il padre, Karl Alfred, era un netturbino. Il quartiere dove viveva la famiglia Gustafsson era un ambiente povero; l’infanzia di Greta trascorse abbastanza solitaria, in parte per le circostanze, in parte per una propensione naturale alla malinconia. Tuttavia, di una cosa Greta era appassionata: travestirsi e giocare al teatro, anche se era un’attività che svolgeva da sola perché non le piaceva la scuola né la compagnia di altri bambini. Una volta terminata la scuola dell’obbligo all’età di tredici anni, Greta, come era tipico per le classi operaie, non proseguì gli studi al liceo; per di più, il padre si ammalò di spagnola e la figlia si dedicò alle sue cure fino alla morte, avvenuta l’anno successivo, il 1920.
Inizialmente, Greta si arrangiò con dei lavoretti, fino a che non fu assunta come modella dalla Nordiska Kompaniet. Nel corso del 1920, fu utilizzata in uno spot pubblicitario per vestiti, e questo le guadagnò l’attenzione del regista Erik Arthur Perschler, che nel 1922 le assegnò una parte in una sua commedia.
Primi passi nel mondo del cinema
Queste esperienze convinsero Greta della propria vocazione per la recitazione: la ragazza riuscì a vincere una borsa di studio per frequentare due anni presso la Royal Dramatic Training Academy di Stoccolma, fino al 1924, anno in cui il regista Mauritz Stiller le assegnò il ruolo della protagonista in The Saga of Gösta Berling. Stiller era un regista finlandese già affermato nell’ambiente cinematografico e divenne ben presto il mentore di Greta, aiutandola a gestire i primi ruoli e la sua immagine pubblica. E sembra che fu grazie all’intermediazione di Stiller che nel 1925 Greta fu avvicinata dalla Metro-Goldwyn-Mayer, che le offrì un contratto. In quello stesso anno, Greta e Stiller si recarono a New York, dove Greta, su richiesta della MGM, doveva prendere lezioni di inglese, lingua che la giovane non conosceva. Forse a causa di qualche incomprensione, o di un ripensamento da parte della MGM, per circa sei mesi Greta visse a New York senza ricevere alcuna comunicazione da parte della casa cinematografica, finché, nel 1926, non venne scritturata per il film Torrent. La sua performance fu ben accolta dai critici e il suo ruolo di donna saggia e sofisticata contribuì a costruire la sua immagine pubblica.
Il successo di Torrent portò Greta ad essere scelta per il ruolo della protagonista in The Temptress. Il film fu una fatica a livello di produzione, e in realtà, a livello economico, era anche in perdita, ma a livello mediatico fu un successo che consacrò la figura di Greta come nuova star della MGM. Negli anni successivi, tutti i film in cui Greta recitò furono un successo, ma rimanevano film muti: la MGM temeva che l’accento svedese dell’attrice avrebbe rovinato la sua performance e ritardò il più possibile la conversione ai film sonori. La paura della MGM, però, si rivelò infondata: nel 1930, il suo primo film sonoro, Anna Christie, fu un successo.
Greta parla!: gli anni Trenta
Gli anni Trenta furono costellati di successi per Greta. Fu candidata come migliore attrice sia per Anna Christie (di cui girò una versione anche in lingua tedesca, di eguale successo) sia per Romance. La sua abilità di recitare diversi ruoli consacrò il suo status di stella del cinema: dalla cantante d’opera italiana in Romance, alla spia tedesca in Mata Hari, fino alla ballerina russa in Grand Hotel. Fu proprio grazie a un film con Greta Garbo, Susan Lenox (Her Fall and Rise), del 1931, che fu lanciato l’allora ancora sconosciuto Clark Gable.
Nel 1932, il suo contratto con la MGM terminò, e Greta tornò in Svezia; per tutto l’anno portò avanti delle negoziazioni fino a che la MGM non le strappò un nuovo contratto, ma a condizione di aumentare il suo salario e garantire il ruolo della protagonista in Queen Christina (1933). Greta lottò affinché il protagonista maschile fosse l’amico e amante John Gilbert, e nonostante i dubbi della MGM, la scelta si rivelò azzeccata: la produzione del film fu tra le più costose del tempo, ma fu un trionfo al botteghino. Negli anni successivi, i suoi film iniziarono a riscuotere successo più all’estero che non negli Stati Uniti che, colpiti dalla Grande Depressione, preferivano attori “di casa” come Clark Gable e Jean Harlow. Nel 1937, però, il film Conquest fu un flop: la MGM decise allora di cambiare tipo di film per risollevare l’immagine di Greta.
Greta ride!
Nel 1939, Greta interpreta la sua prima commedia, Ninotchka, ambientata nell’URSS; fu un successo, ma fu bandita nell’Unione Sovietica a causa dell’ironia e della parodia del regime sovietico. Cavalcando l’onda di questo successo, la MGM tentò un’altra commedia che, però, nonostante i buoni numeri al botteghino, fu un fallimento a livello di critica: Two-Faced Woman fu l’ultimo film di Greta, che ormai aveva raggiunto l’età di 37 anni.
Greta visse in maniera appartata, sottraendosi alle luci della ribalta: non amava firmare autografi, rilasciare interviste, rispondere ai fan; la sua riservatezza le guadagnò il soprannome de La sfinge svedese. A partire dagli anni Quaranta, iniziò a collezionare opere d’arte e nel 1951 assunse la cittadinanza statunitense; non si sposò mai né ebbe figli, e la sua relazione amorosa più famosa fu quella con il collega John Gilbert. Greta morì il 15 aprile 1990, all’età di 84 anni, per pneumonia e insufficienza renale: le sue ceneri furono sparse nella sua nativa Stoccolma.
Greta Garbo, con il suo fascino, la sua aria melanconica, la sua bellezza, divenne una vera e propria figura di culto del cinema hollywoodiano, accentuata dalla sua aurea di mistero e riservatezza. Nel 1960 ricevette una stella sulla Hollywood Walk of Fame e a partire dal 2011, il suo viso compare sulle banconote da 100 corone svedesi.
A cura di Chiara.
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