La giovinezza di Monica Vitti

Maria Luisa Ceciarelli nacque a Roma il 3 novembre del 1931. Suo padre era Angelo Ceciarelli, romano  che svolgeva la professione di ispettore del Commercio Estero, mentre sua madre era la bolognese Adele Vittiglia. Per otto anni, quando era bambina, visse con la famiglia a Messina perché il padre era stato trasferito in Sicilia per motivi di lavoro. Aveva due fratelli più grandi di lei e la sua educazione fu molto severa al punto che Maria Luisa voleva fare di tutto pur di rendersi autonoma e reinventare la propria vita così come piaceva a lei. Presto nel biennio 1949-1950 riuscì a convincere sua madre Adele a farle frequentare l’Accademia d’arte drammatica di Silvio d’Amico. Considerando che lei era minorenne occorreva l’autorizzazione dei suoi genitori per l’iscrizione. Già in precedenza mostrò una grande passione per il teatro, considerando che iniziò a giocare con i burattini dei fratelli per allietarli in un periodo buio come quello della guerra.

Il periodo dell’Accademia e il nuovo nome

La giovane quindi iniziò a frequentare l’Accademia d’arte drammatica di Silvio d’Amico, riuscendo finalmente a conseguire il diploma nel corso dell’anno 1953. Presso l’Accademia le venne impartita una vera educazione in campo teatrale, dove dimostrerà subito una grande bravura recitando delle parti in opere di William Shakespeare e di Molière. In ambito teatrale grande era la sua versatilità nel sapere interpretare i personaggi.

Lavorò tantissimo accanto a Sergio Tofano (che fu il suo insegnante presso l’Accademia), aiutandolo ad allestire le scenografie delle commedie basate sul personaggio di quest’ultimo, Bonaventura. Mostrerà di avere proprio un grande talento in ambito teatrale, nell’interpretazione di alcune parti nelle commedie. Fu proprio Sergio Tofano che le consigliò di cambiare nome, scegliendo un nuovo nome d’arte che più le si adattasse. A questo punto la donna, dopo averci pensato, decise di chiamarsi Monica Vitti: Monica era un nome che aveva letto in un libro e che le suonava molto musicale, mentre Vitti derivava dal cognome della madre, Vittiglia. (quest’ultimo lo scelse in suo onore, considerando che la mamma a cui era molto legata morì quando lei era giovane)

La carriera teatrale andava alla grande e la donna recitò la parte importante di Ofelia nell’Amleto presso il Teatro Olimpico di Vicenza nell’anno 1956 e poi interpretò un ruolo anche in Bella che si teneva presso il Teatro del Convegno a Milano. Continuava in questi anni a recitare anche al Teatro Arlecchino di Roma.

Il grande incontro con Antonioni

La carriera teatrale di Monica Vitti continuava, quando recitando Feydeau venne notata per la sua bravura e per il suo grandissimo talento da Michelangelo Antonioni, grande regista affermato nel mondo del cinema. Questi la notò e da allora iniziò il loro sodalizio artistico nell’ambito cinematografico e anche nella vita reale, considerando che Monica Vitti si legò sentimentalmente al celebre regista che la considerava la sua musa. Subito a questo punto iniziò la grande carriera cinematografica della grande e intramontabile attrice che recitò nel film L’avventura diretto da Antonioni nell’anno 1960, interpretando il personaggio della tormentata Claudia. L’anno dopo recitò una parte anche nel celebre film La notte, dove interpretava il personaggio di Valentina. Il sodalizio artistico tra la Vitti e Antonioni continuò e nel corso dell’anno 1962 la donna interpretò il ruolo della misteriosa e non felice Vittoria nel film L’eclisse che fu diretto sempre da Michelangelo Antonioni. Altro bellissimo film del 1964 fu poi Deserto rosso sempre diretto dal regista, dove l’attrice impersonava il personaggio nevrotico di Giuliana.

I continui successi dell’attrice

Monica oramai divenne sempre più famosa e presto iniziò a recitare in film diretti anche da altri registi. Tra i film più noti della sua brillante carriera cinematografica ricordiamo i seguenti:

  • Il disco volante di Tinto Brass del 1964
  • Ti ho sposato per allegria di Giuliano Selce e La cintura di castità di Pasquale Festa Campanile, entrambi film del 1967
  • La ragazza con la pistola di Mario Monicelli, che fu diretto nel 1968
  • Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) diretto da Ettore Scola nel 1970
  • Gli ordini sono ordini diretto da Franco Giraldi nel 1972
  • La Tosca di Luigi Magni, girato nel 1973
  • Il fantasma della libertà girato nel 1974  dal regista Luis Buñuel
  • Ragione di Stato del regista André Cayatte girato nell’anno 1978
  • Il mistero di Oberwald di Michelangelo Antonioni nel 1980
  • Flirt di Roberto Russo girato nel 1981
  • Francesca è mia di Roberto Russo, girato nel 1986
  • La strana coppia girato da Neil Simon nel 1987
  • Prima pagina del 1988

Ha recitato in tante commedie anche con Alberto Sordi riscuotendo un grandissimo successo. Oltre alla sua carriera come attrice, la Vitti giunse anche a dirigere un film come regista, ovvero Scandalo segreto.

Il ritiro dal mondo del cinema

Gli anni 2000 furono quelli in cui Monica Vitti si dedicò agli ultimi lavori della sua grande carriera. Il 15 giugno 2000 partecipò ai festeggiamenti per il compleanno del grande Alberto Sordi e sempre nello stesso anno partecipò alla celebrazione del Giubileo con altri personaggi del mondo dello spettacolo.

Uscita dal mondo della cinematografia in maniera impeccabile, si mostrò per l’ultima volta al pubblico in occasione della prima teatrale di Notre-Dame de Paris nel corso del marzo 2002. Il suo ritiro a vita privata è spiegabile in legame al peggioramento delle sue c0ndizioni di salute. II 6 novembre 2003 ebbe una frattura al femore e da quella data si seppe poco di lei. Ha vissuto fino al 2 febbraio 2022 in compagnia del marito nella sua casa di Roma, dove è stata accudita da quest’ultimo e da una badante. Il 2 febbraio 2022 è morta dopo una lunga malattia.