Francesca Caccini

Francesca Caccini, conosciuta anche con il nome la Cecchina nacque presso la città di Firenze in data 18 settembre 1587. É stata la prima musicista italiana donna a comporre un’opera ed è stata clavicembalista, compositrice e soprano; era senz’altro la compositrice più affermata e attiva  della sua epoca. Suo padre era il noto compositore italiano Giulio Caccini. Fu un’eccezione nell’ambito musicale dell’epoca, considerando che anche la musica era appannaggio quasi esclusivo degli uomini, che spesso erano Maestri di corte o anche Maestri di Cappella. Fino al Cinquecento infatti le donne suonavano esclusivamente per semplice diletto, ma non per professione.

Fu dalla fine del Seicento che le donne iniziarono a potersi dedicare in maniera pubblica alla musica, avendo modo finalmente di firmare le proprie opere musicali. Francesca Caccini, come detto fu un’eccezione alla regola, potendosi ritagliare un posto importante in ambito musicale. La fanciulla crebbe in una famiglia di musicisti:

  • sua sorella Settimia era una cantante
  • la madre Lucia Gagnolanti fu anche lei una buona cantatrice
  • la seconda moglie del padre, Margherita Benevoli della Scala era una cantante

 

Il debutto da giovanissima

Il suo debutto avvenne giovanissima, quando all’età di tredici si era esibita insieme al padre, alla sorella  Settimia e alla seconda moglie del padre nel celebre Concerto Caccini che era stato tenuto nel corso della celebrazione delle nozze tra Maria de Medici e il re francese Enrico IV. Le qualità della ragazza canore furono così tanto sorprendenti al punto che Maria de Medici nel corso degli anni successivi la richiese presso la corte reale. La famiglia Medici però impedì che questo avvenisse, pertanto negò il permesso alla fanciulla di partire alla volta delle corte reale.

La Caccini però non soltanto eccelse nel canto, ma – dopo essere stata formata dal padre in ambito letterario – iniziò anche a scrivere testi poetici sia in lingua latina sia in lingua volgare. Inoltre si dedicò anche allo studio delle lingue straniere, imparando lo spagnolo e il francese (cantò anche delle canzoni in lingua spagnola e in lingua  francese). Presto la giovane aprì anche una scuola di canto, iniziando ad avere probabilmente anche le sue prime allieve. Oltre a suonare il clavicembalo, il liuto e il chitarrinetto, iniziò all’età di circa 18 anni anche a comporre opere musicali. Molto importante fu l’amicizia che la legò a Michelangelo Buonarroti il Giovane, con cui scrisse tantissimi libretti musicali per la famiglia Medici. Collaborarono per anni e si vociferava che tra i due vi fosse stato anche qualcosa di più di una semplice amicizia.

Il successo

Francesca Caccini iniziò a comporre vari tipi di opere, come per esempio i madrigali, le ballate e tanto altro ancora. Celebre fu La liberazione di Ruggero, opera rientrante nel genere del melodramma. Divenne una musicista di corte molto importante e molto pagata, a tal punto che entrò a far parte dell’organico stesso. Grande successo raggiunse nel corso del 1615, quando in occasione del Carnevale aveva rappresentato la sua opera Il ballo delle Zigane, di cui ci è pervenuto oggi il libretto. Il 1618 era stato un anno importante, perché fu pubblicato un suo libro celebre di musica noto con il titolo Il primo libro delle musiche a una e a due voci. L’anno successivo ebbe poi la prima assoluta ne La fiera su libretto musicale di Michelangelo Buonarroti il Giovane che fu rappresentato al Palazzo degli Uffizi.

Sempre in questo periodo si pensò che fosse cosa rispettabile per lei sposarsi con un musicista della corte medicea, quindi Francesca Caccini si sposò con Giovan Battista Signorini, musicista mediocre che faceva parte della musica da camera e con cui ebbe una figlia nel 1622 che i due chiamarono Margherita. Sebbene nelle prime opere musicali forte fosse l’influenza del padre, successivamente si svincolò dai canoni musicali paterni componendo Romain Rolland, in cui mostrò grande personalità e autonomia nell’esecuzione. Aveva effettuato vari viaggi di lavoro, esibendosi per esempio anche a Varsavia nel 1625 dove, in onore del principe ereditario della Polonia Ladislao Sigismondo, interpretò e rappresentò La liberazione di Ruggiero dall’isola di Alcina, in assoluto una delle sue prime opere. Si trattò di un evento unico nella storia dell’epoca, perché per la prima volta veniva rappresentata un’opera musicale scritta da una donna all’estero. La Caccini era una donna forte e senz’altro una delle musiciste più brave che al contempo era capace sia di cantare in maniera eccelsa sia di comporre vari tipi di opere musicali.

Tra le sue opere si ricordano anche:

  • La stiava, una ballata che realizzò nell’anno 1607
  • “Dove  io credea”, aria ne “La ghirlandetta amorosa” del compositore Fabio Costantini dell’anno 1621
  • Ch’io sia fedele, aria del 1629

Il ritiro a vita privata

Nel 1626 morì il marito, dunque da quella data in poi si seppe ben poco delle sorti della cantante toscana, si sa soltanto che almeno fino all’anno 1628 avrebbe continuato ad essere a servizio della corte dei Medici. In seguito di lei e della sua vita privata si seppe ben poco, così come non si sa ad oggi nemmeno la sua data precisa di morte, che forse sarebbe avvenuta nel 1641. La sua fama cadde nel dimenticatoio nel corso del Settecento, per essere poi riapprezzata nel corso del XIX secolo dopo alcuni studi storici e filologici.