Cenni biografici su Lorenzo Lotto

Lorenzo Lotto nacque a Venezia nel corso dell’anno 1480 (non si sa una data di nascita precisa, ma solo l’anno). Appartenente alla Scuola veneziana, è noto soprattutto per avere realizzato bellissimi ritratti, pale d’altare, opere d’arte a tema sacro. Il pittore veneto aveva operato in maniera molto attiva tra Venezia, Roma, le Marche, Bergamo, Treviso, Recanati, ecc… Lotto viene collocato per il suo stile pittorico tra i pittori operanti nell’Alto Rinascimento, in genere però altri affermano che le sue opere potrebbero essere legate anche ad una fase stilistica di transizione che tenderebbe ad esplicarsi nel manierismo fiorentino e romano.

In genere viene collocato tra gli artisti della Scuola veneziana, ma in realtà per il suo stile pittorico indipendente Lorenzo Lotto non sembra appartenere alla scuola pittorica a cui facevano capo altri maestri d’arte veneziani. Egli fu un artista apprezzato in altre città in cui operò. Il suo stile pittorico fu molto particolare e personale a tal punto che Lotto viene considerato un pittore unico nel suo genere. Non si sa tantissimo della sua vita, ma si pensa che molto importante potrebbe essere stata l’influenza di due grandi maestri per la sua formazione: il Giorgione e Giovanni Bellini. Molto importante sarebbe stata successivamente anche l’influenza per il suo stile artistico di un altro grande pittore: il Correggio.

Molti dei suoi lavori sono stati realizzati in particolar modo per la città di Venezia e per la città di Treviso, dove il Lotto realizzò tantissime pale d’altare. In queste due città quindi si trovano prevalentemente le sue opere artistiche. Nel corso della sua carriera ha operato anche a Recanati intorno al 1506 e poi dopo essere stato operativo un po’ nelle Marche, ha trascorso un periodo di tempo nella città di Roma, dove ha anche avuto modo di conoscere lo stile pittorico del Raffaello, che è stato importante per la realizzazione di altre sue opere artistiche. Dopo Roma, si spostò a Bergamo dove diede il meglio di sé, realizzando le migliori opere della sua carriera. Alla fine fece ritorno nella sua città natale, Venezia, continuando a viaggiare laddove gli venivano commissionati nuovi lavori. Lorenzo Lotto morì a Loreto tra il 1556 e il 1557.

Analisi di due ritratti

In quest’articolo verranno analizzati due ritratti molto belli realizzati da Lorenzo Lotto:

  1. Ritratto di Lucina Brembati
  2. Ritratto di gentildonna nelle vesti di Lucrezia

Ritratto di Lucina Brembati

Ritratto di Lucina Brembati è un’opera artistica dipinta secondo la tecnica pittorica dell’olio su tela nell’anno 1518 e ben custodito presso l’Accademia Carrara di Belle Arti a Bergamo.

Questo ritratto è bellissimo ed enigmatico: rappresenta in tutta la sua eleganza la nobildonna bergamasca Lucina Brembati. La nobildonna viene collocata al centro della tela con indosso un abito molto sobrio e raffinato, si tratta infatti di un abito damascato. La camicia bianca che indossa è decorata finemente con delle conchiglie e dei nastri, al collo indossa una bellissima collana di perle e una collana d’oro giallo da cui pende un ciondolo a forma di cornetto d’oro. Sulla testa indossa un ampio copricapo rosso vermiglio che è finemente decorato con delle perle e dei nastri. (questo copricapo ricorda tantissimo quelli che indossava Isabella d’Este)

Lucina è si una nobildonna, ma il suo sguardo è semplice, sincero a tal punto che sembra guardare l’osservatore del quadro in maniera genuina e non altezzosa. Attorno alla donna lo sfondo è scuro, infatti, Lucina Brembati viene collocata proprio al centro di uno sfondo notturno, in cui le nuvole disegnate vengono illuminate in maniera molto flebile dalla luna. Si pensa che questo ritratto, pur essendo semplice e sobrio, nasconda un non so che di misterioso, enigmatico. Si pensa che il nome della nobildonna, Lucina, sia quasi inscritto nella falce di luna, la quale è collocata in alto a sinistra. (all’interno della falce di luna sarebbero presenti le lettere -c e -i di Lucina)

Un altro elemento allegorico presente nell’opera suddetta potrebbe essere la mano destra che risulta essere appoggiata sulla pancia della donna e che potrebbe essere un elemento legato alla luna a sua volta simbolo della gravidanza della donna. La donnola morta invece potrebbe essere vista come il simbolo di un funesto presagio oppure un semplice accessorio che andava di moda all’epoca.

Ritratto di gentildonna nelle vesti di Lucrezia

Ritratto di gentildonna nelle vesti di Lucrezia è un quadro che Lorenzo Lotto ha realizzato nell’anno 1533 utilizzando la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il celebre ritratto è oggi custodito presso la National Gallery di Londra.

Notizie più certe di quest’opera artistica se ne iniziarono ad avere nel corso del Settecento quando faceva parte della celebre collezione Pesaro venendo erroneamente attribuita al Giorgione. La donna raffigurata nel ritratto potrebbe quasi certamente essere Lucrezia Valier, donna che andò in sposa proprio nell’anno 1533 (data di realizzazione dell’opera) ad uno dei membri della celebre famiglia Pesaro.

Per quanto riguarda lo schema compositivo dell’opera suddetta, la donna viene ritratta in una stanza in piedi accanto a un tavolo sul quale sono posati degli importanti oggetti simbolici. Anche altri oggetti che circondano la donna assumono un carattere prettamente simbolico. In mano la fanciulla tiene un disegno che rappresenterebbe l’antica eroina romana Lucrezia, la quale fu una delle protagoniste della cacciata del re Tarquinio il Superbo da Roma, mentre il suo sguardo si rivolge con una straordinaria naturalezza verso l’osservatore del dipinto. Il foglio posato sul tavolo invece riporta scritta questa antica frase latina: “Nec ulla impudica Lucretiae exemplo vivet” che tradotta in italiano significa: “Seguendo l’esempio di Lucrezia, nessuna donna vivrà nel disonore”.

Sul tavolo è posato anche un piccolo mazzo di violaciocche, simbolo della castità della donna ritratta, la quale è devota al marito. L’abito indossato dalla donna è arancio e verde, molto elegante, finemente decorato e anche i gioielli che lei indossa testimoniano la sua appartenenza ad una classe sociale molto elevata. Sul capo ella indossa una cuffia a ciambella con riccioli e nastri ricamati. Si tratta di un’acconciatura tipica dell’epoca che erano solite portare le donne sposate. L’abito è scollato e ricorda tantissimo l’eroina romana Lucrezia che si era suicidata per non dovere ricordare l’offesa subita dopo la violenza sessuale che la colpì in prima persona.