Il Natale è una delle festività più celebrate in tutto il mondo ed è una di quelle ricorrenze più sentite dall’umanità dai tempi più remoti ad oggi. Anche gli artisti delle varie epoche l’hanno rappresentato nelle loro tele. Se ne vogliono prendere in esame in particolare modo alcune:

  • La Natività coi santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio
  • La Natività mistica di Sandro Botticelli
  • L’adorazione del bambino di Lorenzo Lotto

La Natività coi santi Lorenzo e Francesco d’Assisi di Caravaggio

Questa celebre opera artistica nota con il nome La Natività coi santi Lorenzo e Francesco d’Assisi è stata realizzata dal Caravaggio nel 1600 ed è un dipinto realizzato con la tecnica pittorica dell’olio su tela. Era custodita presso l’Oratorio di San Lorenzo a Palermo, quando nel corso della notte tra il 17 ed il 18 ottobre 1969 purtroppo è stata rubata quasi sicuramente da criminali legati alla mafia siciliana e ancora non ritrovata. Si stima che oggi valga circa 20 milioni di dollari essendo inserita anche nella lista mondiale dei dieci capolavori artistici rubati di più grande importanza.

Quella che viene rappresentata nella tela è la natività del Cristo, uno tra i soggetti più ricorrenti in ambito artistico. Ciò che sorprende tantissimo in quest’opera è il grande realismo con cui Caravaggio rappresenta i personaggi della scena, i quali sono veri, umili. (d’altronde Caravaggio spesso nelle sue tele era solito dipingere gli emarginati, i poveri che egli ebbe modo di incrociare nel corso della sua vita, considerando che aveva viaggiato in tutta la Penisola italiana)

Nell’opera seguente i personaggi sono tutti colti in atteggiamenti spontanei: San Giuseppe viene rappresentato giovane e volge le spalle allo spettatore, essendo avvolto da un particolare mantello verde; questi viene colto nell’atto di parlare con un pastore collocato dietro San Francesco d’Assisi, la cui presenza potrebbe essere interpretata come una celebrazione all’Oratorio di Palermo. A destra viene collocato San Lorenzo, mentre la Madonna si trova al centro della scena colta nell’atto di guardare in maniera molto malinconica il piccolo Gesù appena nato quasi a voler presagire il destino del figlio che è steso su un giaciglio di paglia. Mentre la testa del bue si scorge nitidamente, lo stesso non si può dire dell’asino che si intravede appena. In atto di planare dal cielo viene anche rappresentato un angelo. Molto evidente è il gioco di colori e luci utilizzati dall’artista per rendere l’idea della drammaticità della scena dipinta.

La Natività mistica di Botticelli

La Natività mistica è una tempera su tela realizzata da Sandro Botticelli nell’anno 1501 e custodita oggi presso la National Gallery di Londra. Si tratta di un bellissimo dipinto intriso di un grande misticismo e rappresenta un soggetto sacro, ovvero la nascita di Gesù. Appartiene a quel ciclo di opere dell’artista in cui il tema rappresentato è sacro, dominato da linee spezzate, da colori cupi e dove non si vede affatto l’elemento della proporzioni, di cui l’artista faceva grande uso.

L’opera Natività mistica è permeata da un certo senso di inquietudine: al centro della scena Maria e Giuseppe guardano in adorazione il bambino Gesù che è steso vicino ad un telo bianco. Maria è a mani congiunte in atto di preghiera, mentre Giuseppe presenta il capo chinato. Alle spalle della Sacra Famiglia anche il bue e l’asino che con il loro alito scaldano il bambino; i personaggi rappresentati sono protetti dalla tettoia di una mangiatoia che si trova di fronte ad una grotta aperta verso il bosco retrostante. A sinistra è presente un angelo vestito di rosa che indica ai tre re magi la grotta, mentre sulla destra vi è un angelo che mostra a due pastori il piccolo Gesù. Entrambi gli angeli hanno in mano il ramo d’ulivo, tipico simbolo di pace. In basso vengono poi rappresentati altri angeli, colti nell’atto di abbracciare degli uomini virtuosi; questo abbraccio simboleggerebbe la pace universale che si sarebbe affermata in seguito alla nascita di Cristo. Alcuni hanno interpretato questo abbraccio come un atto di consolazione invece.

Si scorgono anche alcuni demoni nell’atto di scappare verso gli Inferi attraverso le crepe del suolo, rimanendo terrorizzati dopo aver visto il Redentore. Sopra la tettoia della mangiatoia invece vi sono tre angeli colti nell’atto di cantare e che sono vestiti rispettivamente di bianco, rosso e verde. (questi colori simboleggiano la fede, la carità e la speranza)

In alto ancora sono presenti 12 angeli che danzano in girotondo presi per mano. (questa danza sarebbe una sorta di danza per la vita)

Si tratta di una delle opere più drammatiche di Sandro Botticelli che generalmente è noto soprattutto per la rappresentazione di soggetti “profani”, mitologici.

 

L’adorazione del bambino di Lorenzo Lotto

L’adorazione del bambino è un dipinto realizzato dall’artista Lorenzo Lotto mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela nell’anno 1523. Oggi si trova presso la National Gallery of Art di Washington. In basso, nel dipinto, si scorge anche la firma autografa del pittore. L’opera faceva parte della collezione del conte Morlani nella sua abitazione bergamasca, poi fu venduta all’ingegnere Bononi e poi acquistata da Alessandro Contini-Bonacossi, celebre mercante d’arte e anche politico italiano. Nel 1937 la comprò il collezionista d’arte Samuel H. Kress che poi la donò alla National Gallery of Art di Washington.

Dopo vari controlli radiografici si scoprì che la parte sinistra della tela era stata rivista da Lorenzo Lotto e poi modificata per esigenze iconografiche. La scena rappresentata è quella della Sacra Famiglia in adorazione del bambino Gesù. I colori sono vivaci e in una sorta di gioco di contrasti tra luci e ombre l’artista rappresenta una capanna in cui Maria e Giuseppe sono colti nell’atto di adorare il piccolo Gesù che si trova avvolto in un lenzuolo bianco che è arrotolato all’interno di un cesto di vimini. Accanto al cesto vi sono un bariloccio e un piccolo sacco bianco che ricordano senz’altro il viaggio che avrebbero dovuto fare per arrivare in Egitto. Dalla porta della piccola capanna si scorge sullo sfondo un paesaggio campestre sereno dove si scorgono tre angeli, mentre in alto sulla sinistra in ombra si scorge un Crocifisso teso a simboleggiare il drammatico destino che aspetterà Gesù.

Molto particolare è l’espressione serena e sorridente di Giuseppe, genuflesso e in adorazione del bambino. (elemento innovativo, perché di solito nelle tele Giuseppe viene rappresentato discosto dalla scena principale della natività)

Maria invece guarda con meraviglia e stupore il piccolo Gesù simboleggiando l’intenso rapporto tra madre e figlio sin dalla nascita. Il piccolo Gesù invece tende le piccole braccia verso sua madre avendo un’espressione sorridente.

Sullo sfondo circostante si scorgono anche elementi della vita quotidiana, come per esempio la scala appoggiata alla parete della capanna, la coppia di tortore appoggiata accanto alla scala che nella simbologia cristiana rappresenterebbe la fedeltà della Chiesa al suo Sposo.

Conclusioni

Le opere artistiche sopra descritte quindi sono volte a rappresentare il Natale inteso come festa sacra, il cui simbolo più importante per eccellenza è la natività di Cristo che viene accolto dalla sua famiglia con gioia e amore.