Gustav Klimt è uno degli artisti del primo Novecento che fa un ampio uso dei colori. Le sue tele riproducono i soggetti centrali in un turbinio di colori che lascia lo spettatore incantato e a bocca aperta. Uno è il quadro oggetto di questo post artistico: Le tre età.


  • Le tre età è un’opera artistica realizzata da Klimt nel 1905 e che è custodita presso la Galleria Nazionale d’Arte Moderna
    e Contemporanea di Roma. La storia dell’opera è molto interessante: fu presentata dall’artista nell’anno 1910 presso la Biennale di Venezia, suscitando grande scandalo.
    Vengono rappresentate sulla tela le tre fasi della vita della donna in chiave completamente allegorica e introspettiva.
    Le tre età può essere interpretata secondo varie sfaccettature:
    – il suo significato potrebbe essere ad esempio il passaggio dall’infanzia allegra e spensierata all’età della vecchiaia;
    – l’opera potrebbe invece anche essere simbolicamente interpretata come una continua rinascita della donna dalla vecchiaia fino alla fanciullezza, attraverso i vari stadi della vita;
    – un altro significato allegorico si può notare analizzando l’opera artistica in maniera verticale, ponendo a confronto il ventre infecondo e gonfio della donna anziana e quello fecondo della giovane donna colta nell’atto di stringere a sé sua figlia.
    Lo sfondo – molto geometrico – è caratterizzato dalle presenza di colori contrastanti tra di loro e molto preziosi: il dorato luminoso, il grigio ed il nero. Questi colori ricordano in modo evidente delle sete e delle pietre molto rare e preziose. Invece i soggetti in primo piano sono snelli e, come detto in precedenza, rappresentano le tre età della vita.

Dall’alto verso il basso vengono rappresentati i tre soggetti della tela: la donna anziana viene rappresentata nuda, con il braccio sinistro che copre gli occhi e il braccio destro poggiato sul corpo. La donna presenta tutti i segni della vecchiaia: il ventre gonfio, la schiena ricurva, un corpo molto magro, un colorito del corpo molto spento, ecc…

Al centro del dipinto di Gustav Klimt invece viene rappresentata la giovane madre, la quale è sempre nuda, presentando sul suo corpo solo un velo chiaro dai colori azzurrino e violetto. La giovane donna viene colta nell’atto tenero di abbracciare la sua bambina, con un volto sereno e felice. E’ una donna molto bella, dai cappelli biondo oro sui quali sono presenti dei piccoli fiori concentrici. La bambina invece viene rappresentata con un’espressione molto tenera, dal colorito roseo e stretta alla mamma.
A livello psicologico sembra che Klimt voglia rappresentare sia il senso della precarietà della vita attraverso l’espressione della donna anziana che si copre gli occhi, la quale deve affrontare uno dei momenti più difficili della sua esistenza, ovvero l’andare incontro alla morte e dall’altro lato la bellezza attraverso il volto e il corpo della giovane madre posta in posizione frontale al centro della tela.

Colui che osserva questo dipinto rimane estasiato dalla bellezza dei soggetti rappresentati così come anche dall’elemento coloristico predominante che rende il quadro affascinante e allo stesso tempo ammaliante.