Alle Scuderie del Quirinale di Roma ho avuto il piacere di visionare circa 100 tele del pittore cubista Pablo Picasso. Sono presenti i dipinti compresi tra il 1915 e il 1925, i quali sono collocabili tra il periodo classicista e il periodo cubista dell’artista spagnolo. Si tratta di opere artistiche provenienti dai più prestigiosi musei del mondo, come per esempio le Centre Pompidou di Parigi, il Metropolitan Museum di New York, la Fundaciò Museu Picasso di Barcellona, ecc…
La mostra di Roma si sofferma in particolar modo sulla tecnica stilistica del pastiche, di cui Picasso farà uso in molte sue tele. Inoltre si vede anche l’uso da parte del pittore spagnolo di varie tecniche pittoriche moderniste, mostrando una grande abilità di sperimentazione: passa dall’utilizzo di superfici di tipo decorativo nel contesto dei collage al realismo fino a ricorrere al ritratto e alla natura morta.
Vengono rappresentate sia delle opere del pittore appartenenti al classicismo sia delle opere appartenenti invece al periodo cubista.
Tra i quadri appartenenti al periodo classicista rappresentanti maschere della Commedia dell’Arte ricordiamo ad esempio Arlecchino con specchio dipinto nel 1923 e custodito presso il Museo Thyssen-Bornemisza di Madrid. Si tratta di un quadro dipinto secondo la tecnica pittorica dell’olio su tela e rappresentante uno dei soggetti della Commedia dell’Arte più affascinanti per Picasso: l’Arlecchino.
Arlecchino viene ritratto nell’atto di guardarsi allo specchio e con un’espressione seria e malinconica allo stesso tempo. Il costume che indossa è finemente decorato con delle colorazioni blu scuro e bianco. Il berretto indossato è quello tipico della celebre maschera ed è di colore nero.
Altri colori che vengono utilizzati sono il rosa per la resa dell’incarnato del giovane Arlecchino, il marrone per la colorazione del luogo in cui il soggetto è seduto ed infine il celeste e il bianco per la resa dello sfondo circostante.
Una delle opere che mi ha maggiormente colpito tra quelle presenti alla mostra è senz’altro Arlecchino con violino, in cui il pittore mostra una grande passione per la Commedia dell’Arte. Questo dipinto è stato realizzato nel 1918 ed è custodito a Cleveland presso il The Cleveland Museum of Art. Si tratta di un quadro realizzato secondo la tecnica pittorica dell’olio su tela. Viene rappresentata la celebre maschera dell’Arlecchino facente parte della Commedia dell’Arte, senz’altro la preferita di Pablo Picasso che la ritrae in tante sue opere. In Arlecchino con violino molto evidente è il passaggio definitivo dell’artista spagnolo alla tecnica pittorica cubista, considerando che il corpo e il costume di Arlecchino sono realizzati con delle figure geometriche molto evidenti, come i rombi, i quadrati e i rettangoli. Anche lo sfondo circostante è caratterizzato dalla presenza di figure geometriche in particolar modo rettangolari.
I colori utilizzati sono in particolare modo il grigio e il bianco per la realizzazione dello sfondo e il nero, il blu e il grigio per la colorazione del corpo della maschera e dei vestiti.
Ho voluto confrontare questi due dipinti, perché non solo hanno attirato la mia attenzione nel corso della mostra, ma anche perché rappresentano il medesimo soggetto ma utilizzando due tecniche pittoriche differenti: la tecnica pittorica classica e la tecnica pittorica cubista.
Ho potuto ammirare centinaia di tele di Picasso nel corso della mostra in corso presso le Scuderie del Quirinale di Roma, potendo osservare con grande ammirazione la grande abilità dell’artista nel sapere adottare varie tecniche stilistiche moderne, riuscendo sempre e comunque a colpire l’attenzione dell’osservatore.
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