L’urlo dei Gattopardi è il romanzo scritto da Liana Zimmardi e pubblicato da Giunti Editore. Viene raccontata la storia di Isabella di Chiabrera e di George Seymour nella Sicilia di metà Ottocento. Oltre alle vicende dei due personaggi principali sono narrate anche altre storie di protagonisti come Alberto, Leonardo, amici di questi ultimi e di altre famiglie nobili siciliane. Quella raccontata è una storia d’amore  e amicizia nel periodo dei moti risorgimentali del 1848 in una Sicilia che sogna l’indipendenza dal Regno borbonico.

Diritti di copyright di Giunti Editore

L’intervista

Arstorica – Buongiorno Liana, piacere di conoscerla. Quando ha iniziato a scrivere e che cosa consiglia a chi si vuole approcciare per la prima volta con una storia per scriverla?

Liana Zimmardi – Ho cominciato a scrivere circa cinque anni fa, per sfuggire a un periodo di apatia. Ho scoperto che rifugiarsi nella scrittura, quando la lettura non basta più, è terapeutico. Mi ha donato nuova linfa vitale, stabilità e molte soddisfazioni.

A chi desidera avvicinarsi alla scrittura, consiglio di leggere tanto e di tutto un po’. Poi di scrivere e scrivere ancora, senza cercare scuse per procrastinare, scrivere ciò che si vorrebbe leggere e scrivere per migliorarsi, per se stessi, per divertirsi e per liberare la mente. Più si scrive, più la scrittura diventa fluida e spontanea. Nel frattempo, è utile studiare le tecniche di scrittura creativa per affinare il proprio stile, e soprattutto non arrendersi, neppure quando sembra che tutte le porte siano chiuse.

Diritti di copyright di Liana Zimmardi

“L’urlo dei Gattopardi” descrive una Sicilia di metà Ottocento che sente su di sé tutta l’oppressione della dominazione borbonica. Ci parla di come, nel corso del romanzo, ha ricostruito la storia siciliana di quel periodo?

La ricerca è sicuramente alla base della ricostruzione storica, così come della costruzione della trama e dei personaggi, questo vale per ogni mio libro. In particolare, per L’urlo dei Gattopardi, l’idea è nata dall’ascolto di alcuni podcast sul Risorgimento italiano. Da lì ho cominciato ad approfondire inizialmente con fonti più generiche disponibili online, poi passando a letture più specifiche come saggi storici, tesi di dottorato, e romanzi ambientati nell’Ottocento siciliano. Questo mi ha permesso di immergermi nei sentimenti e nei costumi dell’epoca. Il materiale disponibile è vasto, serve pazienza per studiare, analizzare ogni documento e ridurre la complessità dei fatti storici, cercando di trovare un equilibrio tra le diverse interpretazioni che ogni storico propone.

Il romanzo è ambientato in un periodo storico in cui in tutte le Nazioni europee si sta combattendo per valori importanti come ad esempio la libertà, l’identità nazionale, ecc. Si tratta di valori attuali per cui in ogni epoca ci si batte. Ci dice che cosa ne pensa in merito?

Durante il Quarantotto, sull’onda rivoluzionaria siciliana, molti popoli Europei si batterono per ottenere maggiori libertà dalle monarchie assolute e per l’introduzione di una Costituzione. Ma quelle non furono le uniche battaglie, la lotta per i diritti è proseguita anche nei decenni successivi. Basti pensare, ad esempio, al movimento delle suffragette, che non sempre si espresse in modo pacifico per essere ascoltato.

Oggi tendiamo a dare per scontati molti diritti, ma quanto sangue è stato versato perché potessimo vivere liberi e godere di conquiste che, fino a poco tempo fa, erano impensabili, come il diritto di voto alle donne, l’uguaglianza tra i sessi, la libertà di professare la propria religione e quella di orientamento sessuale.

Credo sia fondamentale vigilare sempre affinché i diritti civili, così duramente conquistati, non vengano mai messi in discussione. In Italia, del resto, li abbiamo ottenuti solo dopo la Seconda guerra mondiale, con la caduta del fascismo e la nascita della Repubblica.

La storia raccontata è una storia d’amicizia e d’amore che ha come protagonisti Isabella di Cabrera, Alberto e George Seymour. Ci parla di come il valore dell’amicizia sia importante per l’evoluzione della storia?

George si innamora di Isabella, ma il suo amore nasce e si sviluppa a partire da un tenero legame d’amicizia. Anche Alberto, il migliore amico di George, è innamorato della stessa ragazza. In George, il senso dell’onore e della colpa verso l’amico si scontra con il sentimento d’amore che prova per Isabella, fino a condurlo al sacrificio estremo di farsi da parte. L’amicizia ha quindi un ruolo fondamentale nel percorso di crescita di George: da giovane irrequieto e forse un po’ egoista, si trasforma in un uomo capace di rinunciare per rispetto e affetto. È proprio questo sentimento a guidarlo e a determinare le sue scelte più difficili, contribuendo in modo decisivo alla sua maturazione.

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L’amore tra George e Isabella resiste, nonostante varie peripezie e ostacoli, nel tempo. Ci parla del legame indissolubile tra i due protagonisti del romanzo?

All’inizio, George è attratto soprattutto dall’intelletto di Isabella, mentre prova un’attrazione più fisica nei confronti di Cettina. Tuttavia, man mano che la conoscenza con Isabella si approfondisce, tra i due nasce un’affinità elettiva che si trasforma in un sentimento ben più profondo. Anche Isabella, a sua volta, sarà costretta a mettere da parte i propri sentimenti e a sacrificarsi per il bene degli altri. L’amore tra loro, quindi, si manifesta inizialmente come rinuncia, come prova di maturità e altruismo. Ma, nonostante tutto, alla fine prevale. È un legame che attraversa il tempo e le avversità, e dimostra la sua forza proprio attraverso le difficoltà affrontate.

Isabella è una giovane donna appartenente alla nobiltà siciliana. È una donna moderna, ribelle che si batte per i diritti delle donne in un’epoca in cui le donne poco contano se non per mettere al mondo dei figli e occuparsi della loro educazione. Anche le sue scelte di vita sono coraggiose e anticonformiste. Ci parla meglio del suo personaggio?

Isabella è una nobildonna coraggiosa e, per i canoni dell’epoca, sicuramente anticonformista. Non dà peso alla differenza di ceto sociale e non disdegna una tavola semplice, ma soprattutto è una donna “libera”, e lo è grazie all’istruzione. Ed è proprio per questa che combatte: per garantire l’accesso allo studio ad altre donne, in un’epoca e in una regione in cui la cultura femminile era spesso osteggiata o negata. La sua forza non si misura solo nelle idee che difende, ma anche nel coraggio con cui è disposta a rinunciare all’amore per il bene degli altri. Qualcuno ha detto che nel mio romanzo i sentimenti sono esagerati. Io credo, invece, che l’amore e l’amicizia debbano essere intensi, perfino travolgenti, in persone disposte a sacrificare tutto, persino la vita, pur di affermare i propri diritti.

George Seymour, inizialmente inguaribile seduttore, alla fine capitola innamorandosi perdutamente di Isabella. Ci parla dell’evoluzione caratteriale del suo personaggio?

George, all’inizio, è poco più che un ragazzo. Quando ho cominciato a costruire il suo personaggio, mi sono chiesta cosa cerchi un giovane costretto a trasferirsi per lavoro in un paese straniero, lontano da casa. Probabilmente, come molti coetanei, desidera conoscere persone nuove, fare amicizie, uscire, praticare sport, divertirsi. E infatti, appena arrivato a Palermo, George si mette subito alla ricerca di compagnia, e non tarda a trovarla. Ciò che non aveva previsto, però, era di incontrare giovani capaci di cambiargli la vita, attraverso i loro ideali e le loro battaglie. È grazie a Cettina, Alberto e soprattutto Isabella che George si confronta con valori profondi, come la libertà, l’amicizia e l’amore. Ed è proprio questo confronto a trasformarlo da ragazzo spensierato e un po’ superficiale a uomo consapevole, capace di scelte mature e guidate da sentimenti autentici.

Alberto, grande amico di George e compagno di Isabella, muore battendosi strenuamente per i suoi ideali. Ci parla un po’ di lui?

Il personaggio di Alberto mi ha dato un po’ di filo da torcere. L’ho costruito ispirandomi, in parte, a figure storiche come il conte di Cavour e Rosolino Pilo: uomini colti, determinati, pronti a sacrificare tutto per la libertà. Ma Alberto non è un eroe idealizzato, privo di sfumature. È un giovane complesso, profondamente umano, capace di amare e di odiare, di slanci generosi ma anche di momenti di fragilità. Intuisce fin da subito che tra George e Isabella esiste un legame particolare, e questo lo tormenta. Anche lui si ritrova diviso tra l’amicizia e l’amore, tra la lealtà e la gelosia. La sua è una battaglia non solo politica, ma anche interiore. Eppure, proprio attraverso questo conflitto, Alberto trova il suo riscatto, dimostrando che anche il dolore può diventare una forma di grandezza.

Se non siamo indiscreti, sta già lavorando a una nuova storia?

Sì, sto lavorando a una storia ispirata a eventi realmente accaduti, ma così lontani nel tempo da richiedere l’intervento della fantasia per colmare i vuoti storici. Non posso svelare troppo, ma posso dire che si tratta di un romanzo ambientato nel Medioevo, una saga familiare che nasce da una grandissima storia d’amore. Tra leggenda, realtà e immaginazione, racconterò la vita di un grande re.

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