La libreria tra due fiumi è il romanzo d’esordio di Alice Prina e pubblicato dalla casa editrice Piemme. Viene raccontata la storia di Greta, che appena persa la sua migliore amica Sophie a causa di un terribile male, si trova da sola a dover gestire la loro libreria e a dover fare da madre a Lena, figlia di Sophie. Per lei che non ha mai avuto affetti stabili dover fare da madre ad una giovane adolescente è un’impresa difficilissima. Nel corso del romanzo viene a galla tutta la storia familiare di Greta e i tanti segreti che nasconde la sua famiglia. Le tematiche trattate sono tante: dal rapporto tra Greta e Lena, al rapporto genitori/figli, dall’amore alla violenza sulle donne. Alice Prina, con grande fluidità riesce a raccontare la storia in maniera molto avvincente.
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L’intervista
Arstorica – Buongiorno Alice, piacere di conoscerla. La libreria tra due fiumi è il suo romanzo d’esordio. Da quanto tempo ha lavorato alla sua stesura?
Alice Prina – Buongiorno, il piacere è reciproco. Ho lavorato per qualche anno alla stesura di questo romanzo perché in un primo tempo ne avevo scritto uno più lungo, in cui coabitavano più storie e molti personaggi. Poi mi sono concentrata su una delle storie, la relazione tra Greta e Lena, e ho cominciato a scrivere il romanzo che, per fortuna, è stato pubblicato in settembre da Piemme. Per quest’ultima stesura mi ci sono voluti più di due anni.
Nel libro si affrontano tanti temi, uno di questi è l’amicizia e il vuoto che la morte di Sophie lascia nella vita di Greta. Vuole approfondire con noi questo aspetto?
Nel romanzo si intuisce il legame forte tra Greta e Sophie proprio dal vuoto che la perdita dell’amica lascia nella vita della protagonista. Sophie era per lei una bussola. Ma la loro relazione non è vista solo dal punto di vista di Greta: nonostante Sophie sia morta prima dell’inizio della storia, la fiducia che riponeva nell’amica è evidente nella scelta di affidare a lei la sua unica figlia, Lena. Mi interessava esplorare l’amicizia tra donne e il rapporto intimo che a volte si crea tra persone che non hanno legami di sangue. ‘Sorellanza’ è un neologismo ormai usato a sproposito, soprattutto sui social, ma è una parola che a me piace: credo nella solidarietà e nella sincerità dei rapporti tra donne.
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Greta è una donna complessa e allo stesso tempo fragile. Ancora non ha trovato il grande amore e la sua vita è molto difficile. Ci parla di lei?
Greta è una donna insicura e irrisolta, convinta di aver bisogno degli altri ma incapace di mantenere una relazione stabile. È una persona profondamente sola, non abituata a occuparsi degli altri (e nemmeno di sé stessa), che si ritrova a vivere una situazione dolorosa e complicata: la perdita dell’amica e la responsabilità della figlia di quest’ultima. Invece di reagire, entra in una spirale di autolesionismo: beve e fuma tantissimo, mangia sempre di meno. Nel corso del romanzo si capiscono le ragioni delle sue fragilità, che sono da ricercare nella famiglia d’origine, e in un primo tempo si fa fatica a empatizzare con Greta, ma è proprio questo che mi interessava: esplorare i comportamenti umani e i sentimenti meno nobili, senza giudicare.
Al centro della storia si parla del rapporto tra Greta e Lena, figlia adolescente di Sophie che quest’ultima ha affidato a Greta. Ci descrive il rapporto tra di loro?
Greta e Lena devono imparare a vivere insieme ma il loro rapporto è difficile: il dolore per la perdita di Sophie, anziché avvicinarle l’una all’altra, le separa in maniera quasi inesorabile. Ognuna delle due rimane chiusa nel proprio dolore e non vede nell’altra un possibile sostegno. Inoltre è a volte difficile distinguere l’adulta dall’adolescente, come se Greta e Lena fossero coetanee, mentre il ruolo che Greta deve assumere per la ragazzina è quello di madre. Proprio questo la mette ancora più in difficoltà: non ha idea di come fare, anche perché le manca un esempio positivo, e Lena non solo è adolescente, età difficile in sé, ma attraversa una dolore devastante. Per abbattere il muro di incomunicabilità dietro il quale si è trincerata Lena, Greta prova a usare i libri, unico linguaggio che conosce, ma l’altra ignora in modo sempre più sprezzante le sue proposte di lettura. Insomma la relazione sembra compromessa in partenza e le due protagoniste non si sopportano. Poi, però, c’è un’evoluzione. Questo è un doppio romanzo di formazione perché a cambiare nel corso della narrazione sono entrambe e, di conseguenza, il loro rapporto.
Altri personaggi nel romanzo sono i parenti di Greta, in particolare la zia Margherita e la madre Letizia che le nascondono un grande segreto. Seppur con molta fatica, Greta riesce a scoprire la verità sulla sua famiglia rimanendo molto colpita. Ci vuole approfondire questo aspetto?
Questo è un aspetto che nel romanzo potrebbe sembrare secondario ma in realtà è fondamentale. Greta viene da una famiglia disfunzionale e, pur senza rendersene conto, ne subisce i condizionamenti. Anche se non lo sa, per poter andare avanti deve prima liberarsi da quei condizionamenti che le impediscono di essere sé stessa. Quando si ritrova a dover badare a Lena, Greta tenta di trovare le risposte alle sue molteplici domande rivolgendosi alle donne della sua famiglia, in particolare alla madre e alla zia, ma si rende conto rapidamente che non è quella la strada da percorrere. In compenso si imbatte in un segreto di famiglia, che le due donne fanno di tutto per tenere nascosto, e si intestardisce per far venire a galla la verità. In questa ricerca è fondamentale l’aiuto di suo fratello Giorgio, ma anche quello di Lena. Il rapporto tra le due protagoniste, infatti, comincia a cambiare proprio nel momento in cui collaborano alla ricerca della verità sull’antenata di Greta, l’enigmatica bisnonna Catena.
Sullo sfondo delle vicende descritte un altro personaggio molto interessante è quello di Catena. Dietro di esso si nasconde un tema drammatico come quello della violenza sulle donne. Ci dice il suo punto di vista su questa scelta e che ne pensa di questo grande problema che ancora oggi colpisce le donne?
Catena è uno dei personaggi principali della prima versione del romanzo ma in questa la sua storia è secondaria, rimane sullo sfondo ed è funzionale alla storia principale. Eppure dietro la storia di Catena ci sono temi che mi interessano: quello, per me importantissimo, della solidarietà tra donne e il dramma della violenza che le donne subiscono da sempre. È una tema che non viene approfondito nel romanzo ma l’ho inserito perché la violenza sulle donne era ed è tuttora una realtà drammatica contro la quale non si fa abbastanza. La mancanza di soluzioni efficaci per ridurre drasticamente la violenza sulle donne è un problema che mi fa arrabbiare moltissimo, anche se vedo un leggero cambiamento nella mentalità delle nuove generazioni.
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Sullo sfondo della storia raccontata vi è la libreria gestita inizialmente da Sophie e da Greta che alla morte della prima viene gestita solo da Greta. In una vita così complessa come la sua, cosa rappresentano per Greta la letteratura e i libri?
I libri sono per Greta degli alleati, dei complici. A volte si rivolge ai libri parlando come fossero persone e l’unico luogo in cui si sente a proprio agio è la libreria. Quando non sa come fare per comunicare con Lena, Greta usa i libri: glieli impila davanti alla porta della camera. Pensa che la chiave per far breccia nel cuore di Lena si trovi nella letteratura, proprio perché la letteratura è stata per lei una consolazione, un rifugio. Accorgersi che prima di noi altri hanno provato le stesse emozioni, hanno vissuto drammi, hanno sperato, sono stati delusi, hanno amato, hanno sofferto, ci fa sentire meno soli. Per Greta i libri non sono oggetti da accumulare ma tesori da scambiare, infatti non sa regalare altro che libri, glielo fa notare anche suo fratello con una battuta. Per lei i libri sono ponti che creano legami tra le persone: l’amicizia con Sophie è cominciata grazie all’amore che entrambe avevano per la letteratura e, anche dopo la scomparsa dell’amica, sfogliare i libri che una consigliava all’altra è un modo per mantenere vivo il ricordo, per rimanere in contatto.
Alla fine del romanzo il rapporto tra Greta e Lena sembra migliorare lasciando un barlume di speranza, ci vuole approfondire questo aspetto?
Fino alla fine, nonostante l’evoluzione, il rapporto tra le due protagoniste rimane difficile, poi però succede qualcosa che permette un cambiamento di prospettiva da parte di Greta. È in gioco la capacità di amare: Greta non si sente amata e ne soffre, ma non prende mai in considerazione la propria incapacità ad amare un’altra persona. Non approfondisco qui per evitare di rivelare troppo del finale, ma una domanda che Greta rivolge a uno dei personaggi secondari, la vecchia Agnès, mi sembra essenziale: “Si può decidere di amare?”
In futuro le piacerebbe lavorare alla stesura di un secondo romanzo oppure già sta lavorando a qualche nuova storia?
Da qualche tempo ci sono tre storie che mi ronzano in testa e ora mi sto concentrando su una di queste per farne un nuovo romanzo. Ho voglia di sperimentare la narrazione in prima persona e vorrei approfondire temi che mi sono cari. È stato difficile lasciare andare Greta e Lena, ma ora sono pronta ad accogliere la storia di nuovi personaggi.
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