Primo Maggio tra diritti dei lavoratori e celebrazione dell’estate
Noto anche come “Giornata internazionale dei lavoratori”, il Primo Maggio è un giorno festivo osservato in molti paesi in tutto il mondo e celebrato generalmente con manifestazioni, parate e barbecue all’aperto. Sebbene si faccia concordemente risalire la sua origine al 1889, le sue radici in Europa sono ancora più antiche e affondano nella tradizione del “May Day”, il giorno in cui si festeggiava l’inizio del periodo estivo.
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Sole, abbondanza e fertilità
È probabile che, come altre antiche tradizioni in Europa, il “May Day” origini da usanze greche e romane che celebravano la fertilità della primavera e l’inizio dell’estate, come i Floralia: un festival che si teneva nell’antica Roma tra la fine di aprile e l’inizio di maggio in onore della dea Flora, patrona della fertilità e, appunto, della flora. Nel corso dei secoli, il May Day ha assunto forme diverse: dalla notte di Valpurga nei paesi germanofoni al Beltane nella cultura gaelica, fino alla tradizione, generalmente scandinava, di danzare attorno al Maypole, l’albero di maggio. Quest’ultima usanza ha lasciato delle tracce anche in Italia, soprattutto ad Accettura nella provincia di Matera: nei giorni di Pentecoste si festeggia il Maggio di Accettura, eredità di un culto degli alberi risalente al passato.
Nel corso del Settecento, inoltre, si è cominciato ad associare il primo giorno di maggio a una dimostrazione generale di affetto per la Vergine Maria. Ma nel 1955 papa Pio XII andò oltre e modificò ufficialmente il calendario: per contrastare la diffusione delle idee comuniste, notoriamente atee, decise che il primo di maggio, data che nel frattempo era diventata simbolo dei lavoratori, sarebbe stata ufficialmente la festa di san Giuseppe, marito di Maria e figura cardine della dottrina cristiana.
Ma quindi cosa si festeggia il Primo Maggio?
Mentre in Europa si scontravano e cambiavano forma usanze e tradizioni legate al May Day, nei neonati Stati Uniti si stavano diffondendo nuove idee che inneggiavano ai diritti dei lavoratori. Ad accendere la miccia fu la rivolta di Haymarket, scoppiata a Chicago il 4 maggio 1886: il giorno prima, il 3 maggio, i lavoratori della McCormick Harvesting Machine Company stavano scioperando per chiedere la riduzione della giornata lavorativa a otto ore quando l’intervento della polizia per intimidire gli scioperanti si trasformò in una vera e propria guerriglia che portò al ferimento di parecchie persone.
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Il 4 maggio, per protestare contro la brutalità della polizia, i leader della fazione anarchica invocarono una manifestazione di massa a Chicago: l’affluenza fu considerevole, e di nuovo la polizia si presentò per cercare di disperdere la folla. Qualcuno di non identificato, però, lanciò una bomba contro le forze dell’ordine, che a loro volta risposero con il fuoco. Questa volta il numero di morti e feriti fu decisamente più alto. Quattro anni dopo, nel 1889, socialisti e sindacati decisero di declamare il Primo Maggio come Festa dei Lavoratori, in ricordo delle proteste di Chicago.
Analogamente a quello che avrebbe fatto sessant’anni dopo papa Pio XII, per evitare di perdere il controllo su quella che era percepita come una festa comunista e quindi potenzialmente pericolosa, il presidente statunitense Cleveland decise, nel 1894, di proclamare ufficialmente il primo di maggio come Labor Day, la festa del lavoro, adottando a livello nazionale una festività che era già diffusa in alcuni stati americani.
Che cosa si festeggia, perciò, il Primo maggio? Ufficialmente i diritti dei lavoratori, conquistati in anni di lotte e scontri con la classe dirigente, anche se oggi, paradossalmente, ciò che rimane del Primo maggio è il desiderio di godersi una giornata di sole in compagnia, un’usanza più simile a quella originaria delle festività antiche. In molti paesi, tra cui l’Italia, è comune festeggiare la giornata con una scampagnata a base di pic-nic o grigliate con la famiglia o gli amici; non mancano parate e concerti, soprattutto quello che si tiene a Roma: una tradizione consolidata che ospita decine di artisti di livello dal 1990.
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In altri luoghi ci sono vere e proprie festività a tema, con abbondanza di fiori e danze all’aperto. Una curiosità: avete presente quando, nei film catastrofici, un aereo sta precipitando e il pilota si mette a gridare Maiday, Maiday alla radio? In realtà la parola in codice “Maiday” non ha nulla a che vedere con il Primo Maggio; si tratta in realtà della distorsione dell’espressione francese venez m’aidez, “venite ad aiutarmi”, dove nello specifico m’aidez si è trasformato in maiday. Per cui no, la parola in codice degli aerei in difficoltà non ha alcun legame con il primo di maggio: a meno che non vogliate adottarla per invocare aiuto dopo la quinta salsiccia e il quarto tomino alla griglia!
A cura di Chiara Saibene
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