Annie Leibovitz

Fotografa americana di grande fama, Annie Leibovitz ha immortalato nei suoi scatti alcuni tra i più celebri nomi del mondo del cinema e dell’arte; una delle sue fotografie più famose è quella che ritrae John Lennon e Yoko Ono, scattata appena cinque ore prima dell’assassinio di Lennon. Annie Leibovitz è inclusa nella lista delle “leggende viventi” stilata dalla Biblioteca del Congresso statunitense fino al 2018 e che include personalità che hanno contributo alla cultura e alla vita americana in maniera significativa, da scrittori ad artisti, da professionisti dello sport a medici.

Nata nel Connecticut il 2 ottobre 1949 come Anna-Lou Leibovitz, la fotografa è la terza dei sei figli dell’insegnante di danza Marilyn Heit e del tenente colonnello dell’aeronautica statunitense Samuel Leibovitz. Anna-Lou, in breve Annie, si avvicina al mondo dell’arte grazie alla passione della madre per la musica e la pittura; dal momento che la famiglia si sposta di frequente a causa del lavoro del padre Samuel, non le mancano le occasioni per vivere e sperimentare nuovi ambienti.

I primi scatti

A ispirarle le prime fotografie sono le Filippine, paese in cui la famiglia Leibovitz si trova durante la guerra del Vietnam. In seguito, frequenta il liceo nel Maryland, e inizia a dedicarsi all’arte con più disciplina, spaziando dalla scrittura alla musica. Da qui matura l’intenzione di diventare un’insegnante d’arte: per questo motivo Annie si iscrive all’Istituto d’arte di San Francisco per studiare arti figurative. Ma un laboratorio di fotografia cambia la sua vita per sempre: innamoratasi della materia, ispirata dalle opere di Henri Cartier-Bresson e Robert Frank, cambia di getto il suo percorso di studio, passando a fotografia. Da quel momento la sua vita è dedicata alla macchina fotografica (il suo primo modello: una Mamiya RZ67), a cui si dedica nel tempo libero mentre svolge diversi lavori per mantenersi. 

I Rolling Stone

La svolta nella carriera arriva nel 1970. Dopo aver trascorso alcuni mesi come volontaria in un kibbutz in Israele, una volta rientrata negli Stati Uniti Annie Leibovitz viene assunta come fotografa per la celebre rivista Rolling Stone. Tra la rivista e la giovane fotografa nasce una collaborazione che durerà parecchi anni: Annie sale progressivamente di ruolo diventando capa fotografa della rivista, e grazie alle sue foto Rolling Stone modella e consolida la propria immagine.

Gli scatti di Annie diventano la cover della rivista e ritraggono un evento dopo l’altro, come i concerti dei Rolling Stones, che la fotografa segue in tour nel corso del 1975. Ma la fotografia che dona ad Annie l’immortalità è quella scattata l’8 dicembre 1980: uno shooting di John Lennon per la copertina di Rolling Stone. Quello che inizialmente deve essere un ritratto del solo Lennon diventa invece uno scatto intimo del musicista abbracciato a Yoko Ono. La morte di Lennon poche ore dopo rende la fotografia “l’ultima immagine” del celebre musicista.

 

Figura 1 – Fonte: Wikipedia

 

Vanity Fair & Vogue

Con gli anni Ottanta, Annie sperimenta nuove pose e colori e passa alla rivista Vanity Fair, che le permette di proseguire i suoi ritratti di celebrità. Le sue fotografie per la campagna pubblicitaria di American Express vengono premiate, nel 1987, con un Clio Award, uno dei più prestigiosi nel mondo della comunicazione e della pubblicità.

Nel 1991, Annie Leibovitz è la prima donna a esporre una personale alla National Portrait Gallery di Londra. In quello stesso anno riceve una prestigiosa onorificenza da parte del governo francese e viene fotografata dal collaboratore di Life John Loengard mentre, a sua volta, è in procinto di ritrarre il ballerino David Parsons in equilibrio precario su uno dei gargoyle sporgenti del 61° piano del Chrysler Building di Manhattan.

Figura 2 – Fonte: Annie Leibovitz, https://it.pinterest.com/pin/86201780344675113/

Altri celebri scatti degli anni Novanta sono quelli del campione olimpionico Carl Lewis per la campagna Pirelli La potenza è nulla senza controllo.

Figura – Fonte: https://it.pinterest.com/pin/116108496613430375/

Alla fine degli anni Novanta, la fotografa inizia a collaborare regolarmente con Vogue, collezionando un ritratto dopo l’altro, dalla regina Elisabetta II durante la sua visita ufficiale in Virginia (2007) a LeBron James e Gisele Bündchen per la copertina di Vogue (2008): la prima volta che un uomo di colore appare sulla celebre rivista. La fotografa pubblica un’autobiografia che include molti dei suoi scatti più famosi, non solo di celebrità ma anche della sua famiglia, inclusa la sua partner di vita Susan Sontag.

Alla sua autobiografia si ispira la retrospettiva allestita al Brooklyn Museum nel 2007; in quello stesso anno, Annie lavora per la campagna della Walt Disney Year of a Million Dreams. Nel 2015 sviluppa il calendario Pirelli per l’anno successivo, rivoluzionandone il format: non più donne scelte per la loro sensualità ma piuttosto per i loro successi, da Patti Smith a Yoko Ono, da Serena Williams a Kathleen Kennedy. 

A cavallo tra 2023 e 2024, il Crystal Bridges Museum of American Art ha ospitato una mostra dedicata alle opere di Annie Leibovitz, comprendo quasi cinquant’anni di carriera con più di 300 immagini. 

A cura di Chiara Saibene.