Amalia Ercoli-Finzi

Prima donna a laurearsi in ingegneria aeronautica in Italia, Amalia Ercoli è una delle personalità più importanti a livello mondiale nel campo delle scienze aerospaziali. 

Nata a Gallarate il 20 aprile 1937, sin da piccola dimostra la sua passione per l’ingegneria e la scienza. Inizia ad andare controcorrente già al liceo, quando si iscrive allo scientifico di Busto Arsizio, tradizionalmente un liceo frequentato dai maschi, in cui si diploma nel 1956. In seguito, anziché fermarsi a ricoprire un ruolo tipicamente femminile, quello della docente di matematica (come avrebbero desiderato i suoi genitori), la giovane si immatricola al corso di ingegneria aeronautica presso il Politecnico di Milano: un’altra scelta anticonformista, che la annovera tra le pochissime ragazze (5 su un totale di 650 studenti) a studiare quella materia.

È la stessa Amalia Ercoli a raccontare come la sua percezione da parte degli altri sia cambiata man mano che lei abbatteva tutte le convenzioni sociali: all’inizio del corso universitario, viene ricoperta di attenzioni da parte dei ragazzi e riceve ben 31 proposte di matrimonio; ma quando si laurea con il massimo dei voti, dimostrando di essere tanto capace quanto i suoi colleghi maschi, improvvisamente i corteggiatori svaniscono. 

L’era spaziale

Nel 1961, il cosmonauta sovietico Jurij Gagarin è la primissima persona a mettere piede nello spazio. L’evento dà il via a una corsa allo spazio a cui tutto il mondo partecipa. Amalia, laureatasi nel 1962 con la lode, si dedica anima e corpo all’ingegneria aerospaziale, la sua vera passione, e ottiene presso la sua alma mater (nel corso della sua vita rimarrà una figura costante al Politecnico di Milano) diversi incarichi: assistente di Tecnica delle costruzioni e di Meccanica razionale, Professoressa associata e poi ordinaria di Meccanica aerospaziale. Parallelamente si butta nella ricerca, occupandosi di diversi progetti e invenzioni e aderendo a molteplici programmi di ricerca internazionali, dalla NASA all’ESA, l’Agenzia spaziale europea. Amalia collabora alla missione Giotto, lanciata dall’ESA per studiare la cometa di Halley; sempre nell’ambito dell’ESA, è una dei maggiori contributori, grazie alla sua supervisione dello strumento SD2, della missione Rosetta (2004): una missione spaziale volta a studiare la composizione della cometa 67P/Churyumov-Gerasimenko. 

Nel frattempo, Amalia Ercoli si sposa con Filiberto Finzi, figlio del rettore del Politecnico di Milano, e ne acquisisce ufficialmente il cognome; insieme, la coppia ha ben cinque figli

Ricerca e docenza

La sua competenza nelle missioni spaziali la porta a partecipare a molteplici commissioni strategiche e comitati tecnici-scientifici a livello mondiale. Diventa direttrice del Dipartimento di ingegneria aerospaziale e presidentessa del Comitato per le pari opportunità: un argomento che, da donna che si è fatta strada in una disciplina tradizionalmente maschile, le sta particolarmente a cuore e che condivide con la figlia Elvina, nata nel 1976 e a sua volta laureata al Politecnico di Milano. A quattro mani con la figlia, Amalia Ercoli-Finzi ha scritto un libro, Sei un universo, che è un incitamento a tutte le ragazze a perseguire i propri sogni anche se sembrano impossibili e sfociano in un ambito che “non è roba da femmine”.

Non mancano, inoltre, riconoscimenti e onorificenze: medaglia d’oro del Presidente della Repubblica per i meriti scientifici (2007), membro della International Academy of Astronautics, dell’High-level Scientific Policy Advisory Committee e dell’Human Spaceflights Vision Group (HSVG) dell’ESA, Grande Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana (2019). Autrice di più di un centinaio di paper scientifici, Amalia Ercoli-Finzi si è ritirata dall’insegnamento ma continua a collaborare con il PoliMi; i suoi ultimi studi riguardano la possibilità di realizzare un orto botanico sulla Luna e far atterrare un equipaggio umano su Marte. A lei è intitolato uno dei due rover europei destinati all’esplorazione su Marte nonché il teorema da lei elaborato sul comportamento dei fluidi non newtoniani, oltre all’asteroide Amaliafinzi.

Attualmente Amalia Ercoli-Finzi vive in provincia di Bergamo ed è stata candidata personaggio dell’anno ai Diversity Media Awards. La sua vita è un esempio invidiabile di come sia possibile coniugare una carriera d’eccellenza con la cura e crescita di una famiglia numerosa. Il suo messaggio per tutte le donne che vogliono affermarsi contro i limiti e i pregiudizi è chiaro: «Il nostro mondo è il futuro».

A cura di Chiara Saibene.