Uno degli aspetti principali che caratterizza i movimenti femministi nella storia è la parità di diritti tra uomini e donne, che non era mai stata garantita prima; le donne, infatti, in passato erano considerate come un possesso prima dei padri e poi dei mariti.
Nel corso della storia inoltre esse non hanno potuto godere di diritti fondamentali come il diritto di tutela sui figli, il diritto sul loro patrimonio che avrebbero dovuto ereditare per linea paterna, il diritto di voto. Il movimento femminista nacque nei primi anni del 1800 sulla base degli ideali illuministici e la diffusione dei suoi principi fu favorita anche dagli eventi che condussero alla Rivoluzione francese. Il movimento si basa su due principi fondamentali: la parità di diritti tra uomo e donna sul piano sociale, economico e politico e l’assunto secondo cui a forgiare l’identità sociale non siano elementi basati sul sesso biologico.

All’interno del femminismo inoltre è possibile riscontrare più femminismi, i quali si fondano su varie linee di pensiero come ad esempio il pensiero filosofico, quello socialista, quello nazionale e quello democratico. Vi furono delle donne coraggiose che cercarono di rivendicare i propri diritti già alla fine del 1700: ad esempio si ricorda la francese Olympe de Gouges che nel 1791 scrisse “La dichiarazione dei diritti della donna e della cittadina“, l’inglese Mary Wollstonecraft che scrisse “A Vindication of the Rights of Woman“.
Durante la Rivoluzione industriale inoltre esse dovevano occuparsi delle faccende domestiche, dell’educazione dei figli e lavorare a basso costo all’interno delle fabbriche.
Nel XIX secolo inoltre le donne non avevano ancora accesso a diritti fondamentali come il diritto di voto, il diritto alla rappresentanza parlamentare. Nel XIX secolo quindi nacquero due importanti movimenti femministi:

  1. il femminismo socialista che si batteva per importanti rivendicazione di tipo sindacale
  2. il femminismo liberale che si batteva invece per l’ottenimento dei diritti civili

Tra le maggiori esponenti dei vari movimenti femministi nella storia nella corrente socialista si ricordano:

  • Marie-Reine Guindorf
  • Flora Tristan
  • Désirée Gay
  • Pauline Roland
  • Suzanne Voilquin
  • Jeanne Deroin

Tutte queste donne richiedevano diritti importanti come il diritto di voto, il diritto al lavoro, l’introduzione del divorzio. Tra le esponenti della corrente femminista liberale vi fu Elizabeth Cady Stanton che elaborò la Dichiarazione dei diritti delle donne all’eguaglianza, Harriet Taylor che scrisse “L’emancipazione delle donne“.

Un altro femminismo fu quello anarchico secondo cui le donne sarebbero state liberate dall’oppressione maschile solamente mediante una sovversione sociale. Tra le sue maggiori esponenti vi furono Voltairine de Cleyre, Lucy Parsons e Emma Goldman.
Il vero e proprio manifesto del femminismo fu elaborato dall’americana Margaret Fuller nel 1843 e, dopo una rielaborazione, nel 1845 venne intitolato: “La donna nel XIX secolo“. Nella seconda metà del 1800 le femministe furono sempre più attive, fondando numerosi giornali; ad esempio Marie-Reine Guindorf e Désirée Verret fondarono il giornale “La femme libre”, espressione del femminismo operaio.
Fanny Richome diresse un altro giornale, “Le Journal des Femmes“, in cui veniva delineata la figura di una donna che potesse esercitare il diritto al divorzio, il diritto di voto e il diritto all’istruzione.

In Inghilterra si affermò, all’interno del movimento femminista, il movimento delle suffragette che si batteva per l’acquisizione del diritto di voto per le donne. Le esponenti più importanti del movimento erano Christabel e Annie Kenney. Dopo anni di lotte, il Parlamento britannico nel 1918 adottò La Representation of The people Act, con cui si concedeva il diritto di voto alle donne agiate che avevano più di trenta anni.
Nel 1928 tutte le inglesi ottennero il diritto di voto. Sull’esempio dell’Inghilterra altri Paesi mondiali concessero il diritto di voto alle proprie cittadine:

  • la Russia nel 1918
  • l’anno seguente gli Stati Uniti
  • nel 1931 il Portogallo e la Spagna
  • nel 1944 la Francia
  • nel 1946 l’Italia
  • nel 1952 la Grecia
  • nel 1971 la Svizzera.

Il femminismo quindi nacque nel 1800 grazie a figure femminili coraggiose, le quali dovettero subire tante ingiustizie per poter ottenere dei diritti fondamentali che erano concessi solo agli uomini. Nonostante tutti i successi raggiunti dalle femministe in quest’arco temporale, ancora si sarebbe dovuto fare tantissimo nel corso del XX secolo per ottenere una piena parità di diritti tra uomini e donne.