Edvard Munch cresce in Norvegia e perde la madre alla giovane età di cinque anni. A crescerlo sono il padre e una delle sue sorelle più grandi. Dopo aver seguito le scuole elementari, il padre lo iscrive contro il suo volere presso un Istituto tecnico, ma lui si ribella e dopo solo un anno abbandona gli studi per dedicarsi allo studio dell’arte, iscrivendosi a dei corsi di scultura che si tengono nel suo Paese. Un altro evento drammatico colpisce Edvard Munch, infatti, subisce la perdita della sorella Sophie a causa della tubercolosi. Nel 1883 egli partecipa alla mostra che viene esposta presso il Salone delle Arti Decorative di Christiania con una delle sue prime opere artistiche, che non riscuote grande successo.

Sempre in Norvegia egli ha modo di frequentare i pittori e gli scrittori più noti  dell’epoca. Inoltre in quegli anni il pittore studia presso l’Accademia delle Belle Arti, dove ha modo di iniziare a dipingere le sue opere artistiche con colori molto scuri. Nel corso degli studi accademici egli ha anche modo di entrare in contatto con gli artisti dell’epoca, i quali dipingono paesaggi naturalistici. Nel 1885 Edvard Munch effettua un viaggio a Parigi, visitando il Museo Louvre e il Salon, dove vengono esposte le opere dei pittori impressionisti.
Egli rimane molto colpito dalle tele di  Édouard Manet, le quali sono dipinte con una tecnica pittorica chiaramente impressionista. 


Pur rimanendo colpito dalle opere di Manet, egli non dipinge i suoi quadri traendo spunto dall’impressionismo francese. Munch dipinge i suoi quadri in modo molto spontaneo, ponendo successivamente in risalto i soggetti pittorici che rappresenta. I colori che egli utilizza per dipingere assumono delle sfumature e delle tonalità così profonde al punto di mettere in risalto sia i soggetti pittorici che rappresenta sia i paesaggi rappresentati sullo sfondo. 


L’urlo” di Edvard Munch, realizzato nel 1894 e custodito presso in Museo Munch di Oslo, è la sua opera più celebre. In questa tela viene rappresentato un uomo che urla. Agli occhi dell’osservatore questo quadro trasmette un senso di angoscia inconfondibile, poiché la scena è rappresentata con dei colori molto scuri e intensi. Lo stesso artista norvegese sembra voler rappresentare nel dipinto uno stato d’animo come l’angoscia esistenziale che invade l’uomo in alcuni momenti della sua vita.
Quest’opera genera scalpore, poiché mette gli individui a confronto con un soggetto pittorico che comunica, attraverso un grido di dolore, l’inquietudine e gli stati d’animo terribili della vita. L’opera viene rappresentata con una tecnica pittorica molto particolare contrassegnata dall’uso di linee diagonali e di linee parallele; queste linee rendono l’opera molto dinamica e generano nell’osservatore uno stato d’animo caratterizzato da angoscia e da tensione.
Lo sfondo del quadro è dipinto con un colore giallo-arancio che serve per rappresentare la luce. Questa luce, che viene resa molto bene sullo sfondo, sembra accecare in modo molto intenso l’uomo ritratto che prova una sensazione di inquietudine e timore. L’uomo rappresentato sul ponte viene inoltre posto in primo piano, rendendo quindi l’idea di separazione spaziale rispetto allo sfondo. Gli altri colori dominanti sono inoltre il blu per dipingere il fiume e il marrone per dipingere il ponte.

Un’altra opera realizzata da Edvard Munch nel 1892 è Sera sulla via Karl Johann, che rappresenta varie persone che fanno una passeggiata lungo la via Karl Johann di Oslo. Munch ritrae delle persone appartenenti alla borghesia norvegese; il loro volto sembra quello degli zombie, che conducono una vita vuota, priva di emozioni.
La passeggiata viene effettuata nel corso della serata in una città serena e illuminata come Oslo. I corpi cadaverici dei soggetti rappresentati contrastano quindi con la tranquillità della città norvegese. I colori dominanti sono:

  • l’azzurro del cielo
  • il grigio scuro per dipingere la strada
  • il giallo per rappresentare le luci degli edifici circostanti
  • il nero per dipingere le vesti

Edvard Munch è considerato come uno dei pittori dell’arte contemporanea che, nonostante ammiri l’impressionismo francese, prende le distanze da questo movimento pittorico riuscendo a rendere bene gli stati d’animo angosciosi che pervadono l’esistenza umana.