Alice nel paese delle meraviglie

Nel dopoguerra, sulla scia di una nuova tendenza che si allontana da principi e principesse, nel 1951 Disney distribuisce Alice nel Paese delle Meraviglie, ispirato all’omonimo libro di Lewis Carroll, e classificato come tredicesimo classico Disney.

Alice è una fiaba per le famiglie moderne e contemporanee, un cartone che offre una fuga dalla realtà attraverso il sogno e un pizzico di follia. La logica, infatti, non appartiene al mondo rappresentato da questo cortometraggio, che lascia grande spazio all’immaginazione e alla curiosità.

Nell’Inghilterra vittoriana, la piccola Alice e il suo gattino Oreste sono sdraiati in riva a un fiume, e ascoltano la sorella di Alice mentre legge un noioso libro di storia. Poco dopo, Alice e il suo gattino stanno passeggiando per un parco quando si imbattono in un bizzarro coniglio bianco, dotato di panciotto e di orologio da taschino, che sta correndo in preda al nervosismo perché è in ritardo. Alice, senza interrogarsi sulla stranezza di un coniglio parlante, lo insegue fino alla sua tana e vi cade dentro: così, finisce catapultata in un Paese delle Meraviglie, dove le regole fisiche del mondo reale non esistono, e dove le cose in realtà non hanno senso.

Per prima cosa Alice beve una pozione che la fa rimpicciolire, ma così si ritrova troppo bassa per prendere la chiave che le serve per aprire la porta che deve varcare; la ragazzina allora mangia dei biscotti che la fanno crescere, ma sbaglia dose e diventa troppo grande; quasi annega nelle sue lacrime di disperazione, ma infine, grazie a un altro sorso della bevanda rimpicciolente, riesce ad attraversare la porta.

Nel paese delle meraviglie tanti e strani personaggi l’attendono: i gemelli Pinco Panco e Panco Pinco, il dodo Capitan Libeccio, lo spazzacamino Biagio Lucertola, fiori parlanti e cantanti, un bruco blu, il Brucaliffo, che le insegna come ingrandirsi e rimpicciolire grazie a dei funghi magici. Lo Stregatto le consiglia di recarsi dal Cappellaio Matto, impegnato con i suoi amici in una folle festa di “non compleanno” che esaspera Alice.

La ragazzina vorrebbe tanto tornare a casa ma si perde nel bosco, per poi finire alla corte della Regina di Cuori, una folle e perfida regina che, dopo diverse situazioni assurde, ordina la condanna a morte di Alice. Alice fugge a perdifiato dalla corte della Regina, ripercorrendo la strada a ritroso, e ritrovando infine la porta che aveva inizialmente varcato: al di là, scorge sé stessa addormentata, e si incita a svegliarsi.

Tornata nel mondo reale, sollevata di aver abbandonato la follia e il non-sense del Paese delle Meraviglie, Alice torna a casa in tempo per il tè insieme alla sorella e al suo gatto.

A cura di Chiara.