Io e Babbo Natale

Dopo il successo di Un bambino chiamato Natale e La bambina che salvò il Natale, lo scrittore inglese Matt Haig continua la sua saga natalizia con un terzo romanzo, Io e Babbo Natale (2017). Vi ricordate di Elfhelm, il regno magico degli elfi dove dimora Babbo Natale? E vi ricordate di Amelia, la “bambina che salvò il Natale” nel libro precedente, grazie alla sua fede nello spirito del Natale? Ebbene, è di nuovo Amelia la protagonista di questo nuovo capitolo natalizio.

La bambina, rimasta orfana (sua madre è morta, suo padre l’ha abbandonata), si è trasferita definitivamente a Elfhelm, il luogo che può essere visto solo se ci si crede davvero, ed è stata adottata da Babbo Natale e da sua moglie Mamma Natale, Mary (anch’essa un personaggio che deriva dal libro precedente).

Ma la vita a Elfhelm non è tutta rose e fiori: Amelia è pur sempre un’umana, e la sua altezza vertiginosa rispetto a quella elfica la fa sentire un’intrusa, tanto più che la ragazzina non riesce a capire le bizzarrie culturali degli elfi (come il modo poco fantasioso con cui danno il nome alle strade…) A ciò si aggiungono problemi scolastici nei corsi elfici che Amelia deve frequentare: la matematica elfica è totalmente diversa da quella umana, così come la geografia, e la ragazza non riesce nemmeno a eccellere nel corso in cui pensava di essere più brava, il pilotaggio di slitte. 

Come se tutto ciò non bastasse, il Natale a Elfhelm sembra essere di nuovo in pericolo: Babbo Vodol (un personaggio del primo volume, Un bambino chiamato Natale), da sempre nemico di Babbo Natale, ex direttore del quotidiano ufficiale degli elfi, La Gazzetta Nevosa, sta seminando malcontento tra la gente di Elfhelm, con la maligna assistenza del coniglio pasquale. Per fare ciò fonda un nuovo giornale, La Gazzetta della Verità, con cui tenta di diffamare Babbo Natale e la sua figlia adottiva umana, facendola passare per una nemica di Elfhelm.

E così Amelia si ritrova al centro di un’avventura per salvare (di nuovo) il Natale e riscattare il proprio nome: insieme al suo fedele gatto nero, Capitan Fuliggine, dovrà destreggiarsi tra diverse imprese e Fate della Verità e della Menzogna, monete di cioccolato, renne e laboratori di giocattoli. Matt Haig ci regala un’altra fiaba di Natale che, di fondo, affronta tematiche attualissime come la tolleranza, l’integrazione, l’odio “razziale” e la manipolazione delle informazioni da parte dei media.

A cura di Chiara.