Lisbeth Salander

Co-protagonista della saga thriller Millenium dello scrittore svedese Stieg Larsson, Lisbeth Salander è certamente un personaggio che non si dimentica. Lisbeth è intelligentissima, una vera e propria hacker, grande ricercatrice, con una memoria fotografica di ferro; ma è anche una ragazza giovane, punk, gotica e definita fredda e “non normale”: questa la rende bersaglio di discriminazioni e abusi.

Descrizione del personaggio

Lo stesso sistema statale non riconosce la sua intelligenza e anzi la scambia per incapacità di badare a sé stessa, tanto che l’affida a un tutore. Proprio quel tutore abuserà di lei con estrema violenza e Lisbeth sarà costretta a prendere in mano la situazione. Vendicatasi del tutore, che inizia a ricattare (Lisbeth ha filmato tutta la violenza subita), Lisbeth si imbatte in Mikael Blomkvist, giornalista coinvolto nell’indagine di una ragazza scomparsa, Harriet Vanger. La grande intelligenza e abilità investigative di Lisbeth saranno d’aiuto a Mikael per risolvere il caso di Harriet. Tra Mikael e Lisbeth si instaura inoltre un’amicizia che porta Mikael a fare di tutto per aiutare Lisbeth nei due volumi successivi.

Nei restanti libri della saga, molte cose vengono alla luce sul passato di Lisbeth. Si scopre che, insieme alla sorella gemella Camilla, è figlia di un agente dello spionaggio russo, Zalachenko. Zalachenko picchiava regolarmente la madre di Lisbeth e Camilla, Agneta, una volta talmente forte da provocarne la morte. Lisbeth, all’epoca adolescente, reagisce dando fuoco a Zalachenko con una tanica di benzina. Ma Zalachenko non muore e, sfruttando la sua posizione, la fa internare.

Da lì inizia il percorso di abusi e internamenti di Lisbeth, che viene sottoposta a torture e trattamenti forzati del tutto inutili, in quanto non è insana di mente. Lisbeth tenta nuovamente di uccidere il padre, ma viene colpita e ferita e solo l’intervento provvidenziale di Mikael la salva. Lisbeth però viene ricoverata e arrestata, accusata di un omicidio che non ha commesso: durante il processo viene assistita da Mikael e da sua sorella Annika, un’avvocatessa.

Grazie alle ricerche di Mikael, Lisbeth riesce a dimostrare i complotti messi in piedi contro di lei, la colpevolezza di Zalachenko, e gli abusi subiti dal suo tutore, da lei filmati. La saga si conclude quindi con la scarcerazione di Lisbeth, che ora è finalmente e definitivamente libera e può iniziare a vivere la propria vita.

Lisbeth Salander è un personaggio forgiato nella violenza, che alla violenza risponde con altra violenza, ma che infine si “libera” passando dai canali convenzionali, da un processo che riesce a vincere con la sola forza delle prove. Il suo odio verso gli uomini che odiano le donne si acquieta quando, alla fine, accetta l’amicizia di Mikael e lo lascia rientrare nella propria vita.

A cura di Chiara.