Cenni biografici su Niccolò Cannicci
Niccolò Cannicci era il figlio del pittore Gaetano Cannicci; nacque a Firenze il 29 ottobre 1846. Dopo avere iniziato la sua formazione artistica proprio con il padre, Niccolò si iscrisse presso la Scuola del nudo dell’Accademia di Belle Arti di Firenze, dove ebbe come maestri d’arte Antonio Ciseri, Enrico Pollastrini e Giuseppe Marrubini. Nel 1868 si avvicinò poi alla corrente artistica dei macchiaioli, che conobbe grazie alla frequentazione del Caffè Michelangelo. Fu qui che conobbe grandi artisti come Giovanni Fattori, Telemaco Signorini e tanti altri.
Fu proprio in questo periodo che lui iniziò ad interessarsi alla pittura paesaggistica, considerando che iniziò a dipingere i paesaggi della Maremma toscana e di San Gimignano, dove aveva vissuto presso un suo zio. Dopo aver partecipato ad alcune mostre toscane nell’anno 1872, nel 1875 fece un viaggio a Parigi insieme ad altri artisti come Egisto Ferroni, Giovanni Fattori e Francesco Gioli. Fu proprio durante questo soggiorno a Parigi che ebbe modo quindi di avvicinarsi sempre più alla corrente macchiaiola e di conoscere lo stile artistico dei grandi pittori impressionisti francesi.
Fu nel 1878 che poi prese parte all’Esposizione Universale di Parigi con l’opera Vita tranquilla. Nel 1880 poi espose Fra le ginestre in occasione della Prima Esposizione di Firenze. L’anno seguente espose poi la sua opera d’arte dal titolo Ritorno dai campi – paese presso l’Esposizione di Belle Arti di Milano. Dal 1883 fino al 1905 espose altri suoi quadri in varie città italiane ed europee, come:
- Londra presso la Royal Academy;
- Torino in occasione dell’Esposizione d’arte;
- Firenze presso la Promotrice;
- Livorno in occasione dell’Esposizione di Belle Arti;
- Venezia presso le Esposizioni Internazionali.
Nell’anno 1888 fu premiato in occasione della Promotrice di Firenze con il dipinto Benedizione dei campi e nel 1889 ottenne un premio a Parigi con Ritorno dalla festa. Le sue condizioni di salute divennero molto preoccupanti subito dopo la morte della madre avvenuta nell’anno 1893, quando tentò più volte il suicidio a seguito di una grave crisi nervosa. In quest’occasione fu ricoverato presso l’ospedale psichiatrico San Niccolò di Siena con lo scopo di guarire.
Successivamente andò a vivere nel tranquillo paese di Montemiccioli, nei pressi di Pisa. Nel biennio 1896-1897 prese parte alla celebre Festa dell’arte e dei Fiori di Firenze durante la quale espose Gramignaie al fiume e Estate. Nel 1898 espose In pastura, Pastorella etrusca e I primi raggi in occasione dell’Esposizione di Torino. Il 16 gennaio 1906 Niccolò Cannici morì nella città di Firenze.
Alcune opere artistiche di Niccolò Cannicci
Ecco alcune opere che verranno prese in esame tra quelle eseguite da Niccolò Cannicci:
- Gramignaie al fiume.
- Bimba tra le rose.
Gramignaie al fiume
Gramignaie al fiume è un quadro eseguito da Niccolò Cannicci mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela nell’anno 1896. Il dipinto si trova oggi presso la Collezione Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Mediante questo quadro, l’artista toscano ha come obiettivo quello di descrivere il duro lavoro delle gramignaie, il cui compito era quello di raccogliere in posizione china le erbe che crescevano sull’acqua del fiume. Le gramignaie sono vestite con abiti consoni al lavoro che stanno svolgendo: alcune di loro indossano delle lunghe gonne di tessuto leggero che sono sollevate e da cui si scorgono le caviglie e i piedi nudi, altre invece indossano dei pantaloncini corti che sono più adatti al tipo di lavoro che stanno svolgendo.
I colori utilizzati nel dipinto sono caldi e dorati e rappresentano essenzialmente l’atmosfera delle ultime ore del giorno durante le quali le gramignaie erano solite svolgere il loro lavoro. Molto bello è l’effetto del riflesso della luce sull’acqua del fiume che viene reso con delle vere e proprie macchie di colore dalle tonalità calde. Il colore predominante dell’intera composizione pittorica è senz’altro il giallo che si riflette con le sue tonalità calde sull’acqua e che è presente anche nel cielo con l’obiettivo di rappresentare proprio il tramonto.
Bimba tra le rose
Il secondo quadro realizzato da Niccolò Cannicci è Bimba tra le rose che è datato all’anno 1891. Il quadro è stato eseguito mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela e fa parte oggi di una collezione privata.
Bimba tra le rose è un quadro che simboleggia una scena di vita quotidiana: una bimba viene ritratta con un vestitino bianco candido elegante e con un cappellino sempre bianco sulla testa mentre è colta nell’atto di ammirare con fare stupito delle rose in fiore di colore rosa. La scena rappresentata è collocata in un giardino, dove sono presenti più piante di rose, le quali sono invece di piccole dimensioni.
Sullo sfondo, dietro la bimba viene rappresentata un’altra aiuola del giardino, dove sono presenti altre piante di rose e un muretto di colore giallo chiaro. In lontananza si scorge anche il muro giallo chiaro di un’altra abitazione che si trova accanto al giardino dove si trova la piccola bambina. Quella che Cannicci rappresenta è sempre una scena di vita quotidiana molto intima.
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