Alcuni cenni biografici su Giovanni Costa
Giovanni Costa, noto al grande pubblico anche come Nino Costa, nacque nella città di Roma il 15 ottobre 1826. Egli sin da giovane si dimostrò incline all’arte a tal punto da iniziare a studiarla insieme ad altri artisti di grande fama come per esempio Coghetti, Podesti, Camuccini e tanti altri. Anche lui, come tanti altri artisti di questo periodo storico mostrò apertamente di aderire alla causa risorgimentale che avrebbe portato poi il Paese a raggiungere un importantissimo obiettivo: l’unità d’Italia. Dunque come tanti artisti di questo periodo anche Giovanni Costa prese parte ai moti risorgimentali portati avanti da Giuseppe Mazzini nel biennio 1848-1849. Fu anche molto interessato alla causa garibaldina avente sempre come obiettivo quello di garantire l’Unità d’Italia.
Giovanni Costa fu un anticipatore della pittura macchiaiola, infatti molti anni prima lui iniziò a dedicarsi alla pittura all’aria aperta traendo spunto dai bellissimi paesaggi della campagna romana e di Ariccia e dintorni. Si dedicò quindi tanto tempo prima alla pittura dei bellissimi paesaggi romani che impresse nelle sue tele. Fu nel 1859 che il Costa si stabilì per un certo periodo di tempo presso la città di Firenze e dove ebbe modo di conoscere ancora meglio i pittori macchiaioli, come per esempio il grande Giovanni Fattori che cercò di persuadere a dipingere in maniera più naturalistica le sue opere d’arte.
Il celebre pittore romano, pur aderendo alla corrente artistica macchiaiola, dimostrò di essere molto vicino anche ad altri movimenti artistici dell’epoca come il Romanticismo. Egli abbracciò molti degli ideali pittorici romantici proprio grazie alla sua grande amicizia con il pittore francese Jean-Baptiste Camille Corot, che fu in grado di realizzare dei quadri meravigliosi nel corso dell’Ottocento.
Nel corso della sua carriera artistica Giovanni Costa riuscì a realizzare dipinti molto belli e conosciuti come ad esempio:
- Donne che portano fascine a Porto d’Anzio;
- Ad fontem Aricinum;
- Il carro rosso;
- La pineta;
- La difesa del vascello;
- Casolari toscani;
- Pineta;
- Tramonto sull’Arno.
Il pittore romano trascorse l’ultima parte della sua vita nella sua città natale e proprio nella Capitale fondò la nota associazione “In Arte Libertas”. Giovanni Costa morì a Marina di Pisa il 31 gennaio 1903. Egli viene considerato come uno degli artisti italiani più interessanti dell’Ottocento italiano.
Alcune delle opere artistiche di Giovanni Costa
Ecco due opere artistiche di Giovanni Costa che verranno analizzate:
- Tramonto sull’Arno;
- Casolari toscani.
Tramonto sull’Arno
Tramonto sull’Arno è un dipinto eseguito dal pittore Giovanni Costa nell’anno 1861 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tavola. Il quadro fa oggi parte di una collezione privata che si trova a Lecco.
In Tramonto sull’Arno, il pittore romano dipinge con dei colori vivaci e rasserenanti il tramonto visto dal fiume Arno. Come detto in precedenza egli amava tantissimo dipingere all’aria aperta e per questo motivo viene accostato al gruppo dei macchiaioli. In realtà aveva anticipato in modo incredibile il modo di dipingere di questa scuola pittorica, considerando che era da molti anni che iniziò a dipingere all’aria aperta i paesaggi della campagna romana e dei Castelli romani.
Probabilmente sul suo stile pittorico fu molto influente la conoscenza delle opere d’arte del suo grande amico e pittore Jean-Baptiste Camille Corot. In Tramonto sull’Arno inoltre è ben visibile l’interesse che lui ebbe per il movimento artistico romantico affermatosi nel corso dell’Ottocento come testimonia l’uso di colori caldi, come ad esempio il giallo, che sono capaci di trasmettere molte emozioni nello spettatore. Il cielo viene reso infatti proprio con il colore giallo che si riflette anche sulle acque del fiume. Il fiume, infatti, è colorato sia di celeste chiaro sia di giallo. In primo piano, sulla tela, viene rappresentata anche la vegetazione con i suoi colori verdi di varie sfumature. (dal verde chiaro al verde scuro)
In secondo piano, a due diverse altezze, Costa raffigura anche degli alberi che sono resi con pennellate verde scuro e verde chiaro. Sullo sfondo in lontananza inoltre si intravedono anche delle colline che sembrano essere collocate in ombra.
Casolari toscani
Il secondo quadro analizzato nell’articolo è Casolari toscani che è stato eseguito da Giovanni Costa nell’anno 1864 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il dipinto fa parte oggi di una collezione privata.
Anche in questo quadro l’artista romano dipinge un tipico paesaggio toscano rappresentando i tipici casolari toscani immersi nella natura. In Casolari toscani i colori utilizzati sono sempre molto caldi e tra questi spiccano:
- il celeste chiaro per la colorazione del cielo che viene attraversato da candide nuvole bianche;
- gli sfumati di azzurro e di verde per la colorazione delle colline che si intravedono in lontananza;
- il giallo per la colorazione delle colline che si intravedono davanti e dei muri delle abitazioni;
- il marrone dei tetti delle case;
- il verde delle fronde degli alberi.
Il paesaggio dipinto da Giovanni Costa nasconde al suo interno un’aura di romanticismo e allo stesso tempo denota una grande abilità da parte dell’artista nella stesura dei colori, che rendono l’intera composizione pittorica molto luminosa.
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