Tess dei d’Urberville

Tess dei d’Urberville è la rappresentazione per eccellenza dell’abbandono e dell’indifferenza della società nei confronti di una donna innocente, colpevole solo di essere stata vittima della sfortuna, della violenza e delle circostanze. Non a caso il titolo completo dell’opera è Tess dei d’Urberville: rappresentazione fedele di una donna pura. Thomas Hardy, in un certo senso, sfida la morale contemporanea, sottolineando che la sua protagonista è una “donna pura” nonostante le convezioni dell’epoca – e gli altri personaggi del libro – la condannino letteralmente alla morte.

Tess Durbeyfield fa parte di una normalissima famiglia di bassa estrazione che, all’improvviso, scopre di poter vantare una discendenza nobile. Convinti di poter aspirare a un’elevazione sociale, i genitori mandano la giovane Tess a cercare quelli che credono essere loro parenti, i d’Urberville. Non sanno, però, che questi d’Urberville sono a loro volta dei nuovi ricchi che hanno acquistato il cognome per darsi maggiore prestigio.

Presso la famiglia d’Urberville Tess incontra Alec: il giovane si invaghisce di lei e per tenerla vicina la assume come domestica presso la villa. Più volte tenta di sedurla, ma Tess riesce sempre a negarsi, finché, stanco dei continui rifiuti, Alec finisce per violentarla. Tess rimane incinta e ritorna a casa, dove dà alla luce un bambino che muore poco dopo, e viene sepolto in terra sconsacrata perché non battezzato.

Per cercare di dimenticare la brutta esperienza e gettarsi il passato alle spalle, Tess inizia a lavorare in un caseificio, dove nessuno la conosce. Qui incontra e si innamora di Angel: dopo mesi di pacato corteggiamento, i due finalmente si sposano. Ma in seguito Tess confessa al neomarito il suo passato, per non lasciare segreti tra di loro: Angel, sconvolto, la abbandona e fugge in Brasile. Tess si ritrova di nuovo da sola, e cerca di sopravvivere lavorando in diversi posti.

Quando Alec si ripresenta, offrendosi di mantenerla se lei diventa la sua amante, Tess inizialmente rifiuta, ma quando suo padre muore, è costretta ad accettare per garantire un tetto sopra alla testa alla propria famiglia. Quando Angel, finalmente, si decide a tornare da Tess, la trova che convive con Alec: Tess, in preda alla frustrazione, uccide Alec, e fugge con Angel. La fuga dura appena due giorni: Tess viene catturata e condannata alla pena capitale, e prima di morire fa promettere ad Angel di sposare la sua sorellina Liza. 

Tess è, effettivamente, innocente: non si lascia sedurre, ma viene violentata, eppure il peccato ricade su di lei in ogni caso. Abbandonata da Alec, da Angel, e dalla società in generale, la giovane sconta il prezzo di una morale che non perdona. Vittima per tutto il libro, si ribella solo alla fine, quando uccide Alec: gesto che le procura il patibolo, senza pietà. Il libro, pubblicato nel 1891, suscitò infatti non poche polemiche, proprio perché affronta apertamente temi come la morale vittoriana e la sessualità.

A cura di Chiara.