Ginevra

Una sintesi tra l’amore perfetto e la passione che si conclude in tragedia: la storia della bellissima Ginevra è una delle più famose e narrate del ciclo arturiano. Il personaggio di Ginevra appare già agli inizi del Tredicesimo secolo, e in tutte le narrazioni viene descritta come una donna bellissima, leggiadra, gentile, raffinata, generosa: la sposa perfetta per re Artù, che infatti la chiede in moglie. Ginevra viene infatti sempre descritta e chiamata come la “regina di Camelot”: un regno di cavalieri e giustizia, di onore e virtù, di cui la bella regina è degna rappresentante.

La passione distruttrice, o il grande amore, a seconda dei punti di vista, è però in agguato. Il valoroso e affascinante Lancillotto, giovane aspirante cavaliere, giunge alla corte di Re Artù per mettersi al suo servizio: le sue abilità di cavaliere e il suo onore gli guadagnano il titolo di Primo Cavaliere della Tavola Rotonda. Lancillotto, però, rimane affascinato dalla regina Ginevra, e cerca allora di tenersi lontano da corte, lanciandosi in imprese folli pur di domare la sua passione proibita.

Quando però Ginevra viene rapita a Melegant, è Lancillotto a correre in suo soccorso e a salvarla: da quel momento, tra i due scoppia una folle passione. L’amore porta i due amanti a essere imprudenti e ben presto Artù scopre il tradimento consumatosi tra sua moglie e il suo primo cavaliere: Lancillotto riesce a scappare, ma Ginevra viene condannata a morte.

Inconsapevole della morte dell’amata, Lancillotto organizza un attacco contro Camelot per liberare Ginevra: a seguito dello scontro tra i suoi cavalieri e quelli di Re Artù, l’intero regno viene fatto a pezzi. Molti cavalieri della Tavola rotonda perdono la vita; lo stesso Re Artù muore, la Tavola rotonda viene distrutta; e quando Lancillotto scopre che Ginevra è morta sul rogo, si ritira in una vita da eremita e muore in tarda età, dopo aver dedicato il resto dei suoi anni ad aiutare i poveri.

Anche se esistono diverse versioni del mito arturiano, la storia dell’amore adulterino tra Lancillotto e Ginevra è ricorrente: è significativo, inoltre, che proprio la passione proibita diventi sinonimo di distruzione di Camelot, il regno perfetto. Ginevra, inoltre, è colei che paga il prezzo più alto, perché perde l’onore e la vita; Lancillotto, d’altro canto, per avendo perso tutto, ha una possibilità di redenzione nella sua vita da eremita. La storia di Ginevra e Lancillotto è stata ripresa in diverse narrazioni; famosa la citazione di Dante, che indica l’amore tra i due amanti come “galeotta” della passione tra Paolo e Francesca.

A cura di Chiara.