Introduzione
Jan Vermeer, famoso pittore olandese, ha affascinato diverse generazioni di artisti. È conosciuto per la produzione “ridotta” e per la dimensione ugualmente ridotta dei suoi quadri. Si contano circa 36 opere esistenti, nonostante sia molto probabile che l’artista abbia realizzato poco più di 60 opere in totale.
Guardiamo insieme qualche interessante curiosità dell’artista, così da arrivare a conoscerlo meglio.
La conversione al cattolicesimo
Jan Vermeer sposò Catharina Bolnes quando aveva solo 21 anni. La suocera, profondamente credente, lo costrinse a convertirsi al cattolicesimo come clausola per accettare il matrimonio.
Considerando che la conversione al cattolicesimo nei Paesi Bassi protestanti era molto poco incoraggiata, Vermeer corse un grosso rischio, che venne però ripagato. Il suo matrimonio fu lungo e felice; Catharina diede alla luce 15 figli, la maggior parte dei quali battezzati con nomi cattolici.
La passione per il colore
Diversamente dalla maggior parte dei pittori olandesi, Vermeer utilizzò spesso una tinta molto famosa, un blu estremamente brillante chiamato “ultramarino naturale”.
Il colore ultramarino veniva realizzato riducendo in polvere la pietra dei lapislazzuli, per poi macinarla insieme all’olio di noce fino ad ottenere una sorta di pasta appiccicosa. Il processo lungo e la preziosità della pietra rendevano questo colore uno dei più costosi, persino più costoso dell’oro.
Il pittore delle donne
A giudicare dai soggetti selezionati per le sue opere, Vermeer può essere considerato come un pittore di donne. Le proporzioni parlano chiaro: dipinse 42 donne e solo 13 uomini, distanziandosi dalle abitudini dei pittori europei dell’epoca. Purtroppo, non conosciamo il nome di nessuna delle donne di Vermeer. Dipinse una donna particolarmente bella per quattro volte (due volte la fanciulla appare incinta) e, secondo i critici, potrebbe trattarsi di sua moglie Catharina.
La passione per la scienza
Molto probabilità, Vermeer dimostrò una particolare predilezione per la scienza e la tecnologia. In due quadri diversi, osserviamo due scienziati al lavoro. Allo stesso tempo, sappiamo che utilizzò vari strumenti tecnici per aiutarsi nella pittura.
Usò una bussola per disegnare la circonferenza corretta dei mappamondi e sfruttò uno strumento chiamato camera oscura per studiare meglio le sfumature dei suoi dipinti.
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