Ecco alcuni aspetti curiosi sulla Primavera del Botticelli
Come si sa la Primavera del Botticelli è da considerare come una delle opere artistiche più conosciute al mondo e come una delle più apprezzate della Galleria degli Uffizi di Firenze. Le persone che vanno a vedere ogni anno la Primavera sono numerose restando incantate dalla maestosa e delicata scena compositiva rappresentata.
I dubbi sulla datazione dell’opera
I critici dell’arte hanno datato la Primavera del Botticelli nel 1480, ma in merito a questa datazione vi sono tantissimi dibattiti da sempre. Secondo alcuni critici questo dipinto sarebbe stato realizzato insieme ad un altro capolavoro artistico del Botticelli, ovvero Pallade e il Centauro per celebrare il matrimonio di Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici e Semiramide Appiani, la figlia del signore di Piombino Iacopo III. Secondo un’interpretazione del quadro ad esempio una delle tre grazie rappresentate avrebbe proprio le fattezze proprio Semiramide Appiani. (sarebbe quella disposta al centro)
Secondo altri critici invece il quadro sarebbe dovuto essere commissionato in occasione del matrimonio tra Giuliano de’ Medici e Fioretta Gorini; l’uomo però morì di lì a poco nel corso della Congiura dei Pazzi avvenuta nell’anno 1478, pertanto si pensò di donare l’opera a suo cugino Lorenzo di Pierfrancesco che era in procinto di sposarsi con Semiramide Appiani.
Le curiosità dietro il significato della Primavera
Altri aspetti molto interessanti sono anche quelli relativi al significato dell’opera, di cui sono state fatte svariate interpretazioni, come ad esempio le seguenti:
- la Primavera del Botticelli sarebbe un omaggio alla figura stessa di Lorenzo de’ Medici. Si pensa addirittura che il ballo delle tre Grazie sia basato sull’elemento del doppio passo, che sarebbe stato inventato dallo stesso Lorenzo il Magnifico;
- la Primavera starebbe a rappresentare il regno di Venere che viene omaggiato nella stessa opera letteraria Stanze per la giostra di Angelo Poliziano. Nell’opera la dea Venere viene rappresentata con tantissimi colori e circondata da tantissimi personaggi, come le tre Grazie, Mercurio, la dea della fioritura Flora, la ninfa Cloris, e Zefiro;
- la Primavera del Botticelli per altri critici sarebbe l’allegoria dei dodici mesi dell’anno;
- l’opera rappresenterebbe Venere come Humanitas, ovvero colei che è in grado di dividere i sensi da quelli che sono i valori spirituali (può effettuare questa importante separazione soltanto grazie a Mercurio che è colui che riesce a a guidare le azioni dell’uomo secondo ragione, rifuggendo l’intemperanza.
L’aura di mistero attorno alla Primavera del Botticelli
La Primavera del Botticelli è un quadro avvolto nel mistero. Ciò che si sa senz’altro è che il dipinto sarebbe un vero e proprio inno all’amore, il quale viene espresso mediante la rinascita della natura. A rendere l’opera ancora più misteriosa è anche la preziosità delle vesti dei personaggi rappresentati e delle loro bellissime acconciature, da cui ad esempio si possono intravedere dei meravigliosi fili di perle. L’amore viene rappresentato in tutti i suoi aspetti, come ad esempio nella sua irrazionalità attraverso la presenza dei personaggi di Cloris e Zefiro che sarebbero coloro che rappresenterebbero l’amore irrazionale e sensuale.
Questa è una delle opere più belle presenti nella Galleria degli Uffizi e senz’altro dietro di essa si nascondono tanti misteri e significati allegorici.
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