Alcune curiosità sulla Venere di Botticelli
Sandro Botticelli, nome d’arte del pittore Alessandro di Mariano di Vanni Filipepi, è l’autore di un’opera universalmente conosciuta ed apprezzata. Parliamo della “Nascita di Venere”, il quadro che rappresenta e racconta la bellezza immutabile della Dea Venere.
Osservando l’immagine riusciamo facilmente a riconoscere il motivo della fama del quadro, splendido nell’uso del colore e nella scelta delle forme. Eppure, la Nascita di Venere nasconde dei segreti, delle piccole curiosità che vale la pena approfondire.
Il significato nascosto
Affidandoci unicamente al titolo, potremmo commettere l’errore di pensare che il quadro di Botticelli descriva proprio la nascita di Venere, la dea che sorge dal mare in tutta la sua imponenza.
Tuttavia, secondo diverse testimonianze questo non è il vero significato del quadro. Quello che Botticelli prova a rappresentare è l’approdo di Venere sull’isola di Cipro (o forse Citèra). I venti favorevoli spingono la dea fino a riva, dove trova ad attenderla una delle Grazie pronta a coprirla con un delicato manto purpureo.
La musa ispiratrice
In molti si chiedono come e dove nasce l’ispirazione per il volto di Venere. Chi è la musa ispiratrice che ha aiutato Botticelli nella rappresentazione?
Sembra che si tratti di Simonetta Cattaneo Vespucci, una delle donne più belle di tutta Firenze. Non è stato l’amore ad ispirare Botticelli – che non aveva nessun rapporto sentimentale con la fanciulla – ma la bellezza disarmante della ragazza. Non a caso, Simonetta Vespucci compare in diverse altre rappresentazioni del tempo, considerata come un vero e proprio simbolo di bellezza unica e immutabile.
Le tre rappresentazioni
L’ultima curiosità riguarda l’esistenza di alcune copie della bellissima Venere di Botticelli. Esistono infatti altre tre rappresentazioni che secondo i critici sono state realizzate dallo stesso Botticelli insieme ad alcuni artisti della sua bottega (Attenzione però! Non ci sono certezze che dimostrano questa teoria).
Il quadro originale, quello ospitato all’interno delle Gallerie degli Uffizi di Firenze, ha dimensioni considerevoli (172,5 x 278,5 cm). Al contrario, le altre tre rappresentazioni sono decisamente più piccole.
Tutte riportano la presenza di uno sfondo nero illuminato dal sole, sovrastato dalla figura della dea in pose leggermente diverse rispetto a quelle della prima opera.
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