Vita Sackville-West
Victoria Mary Sackville-West, meglio nota con il più breve “Vita” per non confonderla con la madre, è stata un’autrice inglese, botanica, poetessa, giornalista e anche garden designer, avendo progettato il celebre giardino del castello di Sissinghurst, nel Kent.
Discendenza aristocratica
Vita Sackville-West nacque il 9 marzo 1892 nella dimora dei Sackville-West nel Kent, unica figlia di una famiglia che vantava antenati sin nel regno di Elisabetta I. Sua madre, Victoria, era la figlia illegittima del secondo barone Sackville, e aveva sposato poi il cugino Lionel, terzo barone Sackville. I Sackville-West, essendo molto fedeli alla tradizione, e non avendo figli maschi, avrebbero poi ceduto terre e titoli al fratello di Lionel, lo zio di Vita, Charles, destinato a diventare il quarto barone Sackville.
Il matrimonio tra Lionel e Victoria fu inizialmente felice, ma si disintegrò pian piano dopo la nascita di Vita. Lionel portò in casa la propria amante, una cantante d’opera, e Victoria ebbe a sua volta numerosi amanti, inclusi nomi illustri. Vita crebbe quindi in un contesto di grande isolamento, cresciuta per lo più da governanti.
Frequentò prestigiose scuole private ma non strinse mai amicizia con le sue compagne; compensò scrivendo moltissimo, sia romanzi che ballate e anche opere teatrali, alcune addirittura in francese. Sviluppò una forte attrazione per Roma e la “cultura romana”, percepita da lei come più libera, romantica e zingaresca, dopo aver trascorso un periodo nella città eterna, e perfezionò il proprio francese a Parigi, dove soggiornò nell’appartamento di uno degli amanti di sua madre, Sir John Murray Scott.
Il debutto e il matrimonio
Vita debuttò nel 1910, ricevendo le attenzioni di uomini illustri dell’epoca. Vita, però, era attratta dalle donne, e intrecciò una relazione con Rosamund Grosvenor, con cui ebbe la possibilità di trascorrere molto tempo anche grazie all’aiuto della madre, che invitò la ragazza a soggiornare con loro a Montecarlo e poi nella casa di Scott a Parigi.
Ciononostante, era necessario che Vita si sposasse. Dopo diciotto mesi di corteggiamento, all’età di ventuno anni, Vita sposò il giovane diplomatico Harold Nicolson, anche se i genitori non approvavano un partito così povero e senza terre. Il matrimonio con Harold fu però aperto e improntato all’affetto reciproco: entrambi ebbero altre relazioni omosessuali. Dopo aver passato i primi mesi di matrimonio a Costantinopoli per il lavoro di Harold, la coppia tornò in Inghilterra quando Vita rimase incinta nel 1914, stabilendosi nel costoso quartiere londinese di Belgravia e acquistando anche una casa di campagna nel Kent. Dopo Benedict, nato nel 1914, seguì un altro figlio maschio, Nigel, nel 1917.
Le amanti
Durante il matrimonio con Harold, Vita continuò la relazione con Violet Keppel, iniziata quando entrambe erano ancora adolescenti. Si trattò di un legame duraturo, nonostante le madri di entrambe tentassero di tutto per farle separare e ritornare dai rispettivi mariti. Le due donne rimasero devote l’una all’altra per tutta la vita, anche quando ruppero definitivamente nel 1920.
Negli anni Venti Vita viaggiò spesso a Teheran, dove il marito stava lavorando, e insieme contribuirono a organizzare l’incoronazione di Rezā Khan. Fu in questo periodo che Vita compilò un resoconto delle proprie relazioni e analisi della propria sessualità, Portrait of a Marriage, che sarebbe stato pubblicato solo nel 1973 a cura del figlio Nigel. Nel 1923, Vita scrisse con Violet un romanzo ispirato alla loro relazione, Challenge, pubblicato in America ma bannato nel Regno Unito fino al 1974.
Nel 1925, Vita iniziò una relazione con un’altra famosa autrice, Virginia Woolf. Entrambe si influenzarono reciprocamente a livello artistico, raggiungendo il massimo della creatività proprio durante i dieci anni della loro relazione. Vita aiutò inoltre Virginia e suo marito scegliendo la loro casa editrice, la Hogarth Press, per la pubblicazione delle sue opere: la prima, Seducers in Ecuador, e la seconda, The Edwardians, raccolsero un sempre maggiore successo, con grande sollievo finanziario per i coniugi Woolf. Questo consentì a Virginia di dedicarsi alle proprie opere più sperimentali.
Anche con Virginia il legame di amicizia durò tutta la vita, anche dopo il termine della relazione romantica, dovuta principalmente a profonde differenze di vedute.
I giardini del castello
Nel 1930, Vita e Harold acquistarono l’antico (e in rovina) castello elisabettiano di Sissinghurst, nel Kent. I due coniugi, con un progetto condiviso che durò anni, si votarono al restauro del castello, rendendolo una specie di dimora signorile dopo che Vita aveva perso il titolo e la residenza di famiglia alla morte dei genitori. Harold si occupò della progettazione dei restauri del castello, Vita dei giardini. Dal momento che Harold non lavorava più come diplomatico, e i due figli erano ad Eton, Vita riprese a scrivere nel 1930 per guadagnare qualche soldo: iniziò una rubrica per giardinieri sul The Observer che riscosse molto successo di pubblico. Il castello e il giardino vennero aperti al pubblico nel 1938, diventando uno dei giardini più visitati di Inghilterra; per il progetto del giardino, a Vita venne conferita la Veitch Memorial Medal dalla Royal Horticultural Society.
Nel corso degli anni Vita scrisse diversi romanzi, che ottennero un immediato successo, tranne alcune eccezioni; fu autrice anche di poesia, anche se le sue poesie sono poco note al pubblico, e di alcune biografie. Nel 1947 la scrittrice venne ammessa alla Royal Society of Literature.
Vita Sackville-West morì di cancro all’addome nel 1962, nel suo amato castello di Sissinghurst. Il castello diventò di proprietà del National Trust ma venne abitato dal figlio Nigel, e in seguito dal figlio di Nigel, Adam, che insieme alla moglie, la botanica Sarah Raven, si è dedicato al mantenimento del castello e dei giardini per il National Trust.
A cura di Chiara.
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