Le origini di Émilienne d’Alençon

Émilienne d’Alençon nasce a Parigi nel 1870 da una famiglia umile e modesta. Ciò nonostante, questo non è un ostacolo per Émilienne, che anzi, fa della sua condizione uno stimolo per cercare un riscatto sociale. Della sua infanzia non si sa molto se non che si tratta di una ragazza mondana, della zona di Montmartre, che spicca per il suo fisico minuto e il naso all’insù: ciò che è certo è che la sua carriera comincia come ballerina.

Emilienne debutta infatti sulla scena parigina danzando in diversi teatri per poi approdare al Folies Bergère, locale di enorme successo proprio durante la Belle Époque. Qui la ragazza fa qualcosa di assolutamente audace per l’epoca: mostra le gambe nude. In questo modo Emilienne, che è bella, spigliata e intraprendente, diventa la stella della scena mondana parigina.

Émilienne: ballerina ed emblematica cortigiana parigina

La sua grande visibilità come ballerina e la sua grande voglia di riscatto sociale fanno sì che la donna diventi ben presto una frequentata cortigiana; Émilienne conquista infatti proprio tutti: pittori, letterati e nobili dell’epoca rimangono ammaliati dal carisma della giovane ballerina.
Ed ecco che lo stile di vita della famosa danzatrice di Parigi cambia completamente: in questo periodo. Émilienne frequenta i salotti culturali della capitale francese e le sue feste da ballo. A ciò consegue uno stile di vita sempre più elegante, lussuoso e di classe.


Pensate che Émilienne sarà la prima indossatrice dei capelli di quella che diventerà la celeberrima Coco Chanel. Questo nuovo ambiente le conferisce anche una grande libertà e spigliatezza sessuale, beneficio di cui godrà appieno com’è noto dalle sue numerose relazioni.
Insieme a Liane De Pougy e Carolina Otero, forma ben presto un famoso trio di cortigiane che caratterizza (e monopolizza) la Belle Époque parigina.

Émilienne, però, non è una cortigiana qualunque: la sua classe seduce la chiusura e l’ottusità del mondo borghese, mondo che lei sbeffeggia ostentando la sua grande autonomia nel vestire e nell’amare.
Ma fra tutti i pretendenti pazzi d’amore per lei, la giovane ballerina punta a una preda più grossa: Leopoldo II del Belgio, di cui riesce a diventare l’amante ufficiale. Grazie a lui, finché durerà il loro rapporto, Émilienne godrà quasi dei benefici di una contessa.

La fine di Émilienne

Nel momento in cui la bellezza di Émilienne svanisce, però, la giovane è costretta ad accontentarsi del matrimonio con un fantino, Percy Woodland, il quale abbassa notevolmente lo stile di vita sfarzoso che Émilienne ha condotto fino a quel momento. Allo scoppio della guerra, il marito viene chiamato a combattere e la giovane moglie è lasciata a sé stessa.


Purtroppo Woodland muore in guerra e la povera Émilienne è costretta ad arrangiarsi in condizioni precarie, vivendo con poco denaro. Tutto questo la porterà alla morte, che sopraggiungerà nel 1945.
Émilienne d’Alençon si spegne a Nizza ma resta acceso il mito dell’astro nascente della Belle Époque, una donna capace di riscattarsi ballando fra le luci di una Parigi ricca e illuminata; una ballerina sfrontata, simbolo del coraggio dell’emancipazione femminile più autentica, quella che difende la libertà d’espressione.