Introduzione

Il vento è un elemento naturale che sprigiona tutta la sua forza, la sua impetuosità, è movimento e come tale quindi è capace di sprigionare tutta la sua energia e tutta la sua potenza. Il vento sprigiona tutta la sua energia e vitalità, ma talvolta può avere degli effetti devastanti su ciò che lo circonda e che trova nel suo percorso. Il vento è diventato un elemento importante anche nell’arte a tal punto che sono tantissimi gli artisti che hanno cercato con le loro grandi qualità pittoriche di dipingerlo rappresentandolo in tutta la sua vivacità e nei suoi aspetti più vivi.

Il vento come vita e come energia

Il vento è un elemento invisibile, quasi del tutto inafferrabile, si palesa attorno a noi in tutta la sua impetuosità, è vivo e in quanto tale dunque sembra essere difficile riuscire a rappresentarlo su tela, proprio perché è in continuo movimento. Nonostante ciò però fin dall’antichità le grandi civiltà e gli artisti più importanti hanno cercato di rappresentarlo in qualunque modo cogliendo quello che per loro è vento: puro movimento ed energia.

Il vento è stato rappresentato dunque nella sua vividezza, come un fenomeno atmosferico capace di riprodurre emozioni ed energia. In epoca medievale esso veniva rappresentato come semplice fenomeno atmosferico. Spesso era espresso come una sorta di metafora: visi paffuti che soffiavano vento da quelli che erano i quattro punti cardinali.

Dovremo aspettare l’Ottocento perché il vento venga nuovamente rappresentato come un fenomeno atmosferico in grado di mostrare tutta la sua furia e impetuosità. Saranno in particolare gli artisti e gli intellettuali romantici a mettere in primo piano la natura nelle loro opere interpretando il vento ad esempio sul piano letterario come “tempesta e impeto”. Il vento, grazie agli artisti romantici, viene interpretato come elemento atmosferico dotato di una grande forza che ha dei forti impatti emotivi sugli uomini che ne hanno a loro volta paura. Si tratta di un vento che è capace di abbattere alberi, piante soffiando in maniera potente su di essi, oppure che con la sua potenza è anche capace di soffiare sulle vele delle navi trascinandole in maniera impetuosa.

Sono tanti gli artisti che hanno rappresentato il vento nelle loro opere d’arte e tra questi ricordiamo per esempio John Constable, Gustave Courbet, Giovanni Fattori, Camille Corot, Vincent Van Gogh e tanti altri ancora.

La rappresentazione del vento nel Novecento

Nel corso del Novecento vi sono degli altri pittori che dipingono il vento nell’arte e lo riportano sulle loro tele. Ad esempio un pittore che rappresenta il vento nelle sue opere è senz’altro John William Waterhouse, artista inglese che lo dipinge nella sua vitalità, come fa nella sua celebre opera d’arte dal titolo Borea. Questo dipinto egli lo ha eseguito nell’anno 1902 e  rappresenta il vento che, con la sua potenza, è capace di far muovere gli abiti indossati dalla ragazza.

 

In questo quadro viene rappresentata sostanzialmente una giovane colpita dal vento. La giovane ragazza viene raffigurata mentre sta attraversando un campo fiorito in cui si possono scorgere in particolare modo narcisi e rose. La fanciulla, in questo ritratto non si sa se stia accogliendo o ricacciando il vento che sta colpendo i suoi vestiti. In questo quadro tutta la scena viene rappresentata nella sua dinamicità, la quale nasconde dentro di sé un qualcosa di romantico, di vivo.

Le pennellate del quadro sono vive, fitte e decise e rappresentano un paesaggio naturalistico molto bello: tutt’attorno alla ragazza è presente un paesaggio naturalistico molto emozionante, in cui si scorgono sia in primo piano sia in lontananza degli alberi dalle verdi e fitte fronde e in particolare modo su quello in primo piano sono presenti anche dei bellissimi fiori rosa.

Il colore della natura circostante è il verde chiaro. Molto bella è anche la fanciulla che è giovane, indossa un abito azzurro con dei motivi particolari che sembrano dei cerchi; per ripararsi dal vento indossa un telo grigio chiaro che le copre la testa e gran parte del corpo. In primo piano si vedono anche dei ramoscelli in cui vi sono delle foglie rosse e dei fiorellini gialli di campo.

L’altro quadro, dove il vento domina la scena, è senz’altro Miranda (The tempest) eseguito sempre da Waterhouse nel 1916. In questo dipinto, l’artista trae ispirazione dall’opera shakespeariana de La tempesta, dove la giovane figlia del protagonista della tragedia viene presa come un esempio vero e proprio di virtù femminile. In questa tela la giovane ragazza viene raffigurata in piedi sulle rocce, intenta ad osservare – ripresa di spalle – il mare in burrasca e in continuo movimento.

 

L’aspetto molto particolare dell’opera è come la ragazza cerca di tenere con una mano la folta chioma rossa, la quale viene smossa dal vento in continuo movimento. Sembra quasi che l’aria della fanciulla sia alquanto preoccupata, soprattutto dopo avere visto in lontananza una nave che sta quasi affondando a causa del vento che si infrange tra le onde. Questo quadro fa parte oggi di una collezione privata.