Introduzione

La storia di Gioia Rau è una di quelle meravigliose, quella di una ragazza che ha poco più di trent’anni è riuscita a realizzare il suo più grande desiderio: studiare le stelle lavorando per la NASA. Chi di noi sin da bambino/a non ha mai sognato di entrare a far parte della NASA studiando l’universo e le stelle? Gioia, sin da bambina nella città di Roma, giocava con un telescopio finto desiderando proprio da grande di diventare un giorno astrofisica, magari proprio della NASA…

Già all’età di dieci anni la bambina scrisse all’agenzia aerospaziale statunitense per chiedere di partecipare ad uno dei tanti campus estivi organizzati, ma quest’ultima le rispose mandandole tanti dépliant che magari le sarebbero serviti per potere entrare a far parte dell’agenzia stessa un giorno, e a quanto pare così è stato!!

 

La carriera universitaria e lavorativa di Gioia

Gioia, non abbandonando i suoi sogni, si iscrive all’università degli Studi di Roma La Sapienza e inizia a dedicarsi allo studio della matematica e delle scienze presso la facoltà di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali. I suoi studi universitari sono brillanti e la giovane continua a prendere voti eccellenti, fino a quando, grazie ad una borsa di studio per sostenere la tesi di laurea all’estero, giunge in California, negli Stati Uniti presso il CalTech (California Institute of Technology).

Ha poi continuato a studiare conseguendo il dottorato a Vienna, in Austria, ha continuato con il postdoc, successivamente la visiting scientist position presso il noto head quarter dell’istituzione di astrofisica tedesca del CEO. Come tante ricercatrici italiane, anche Gioia – dopo gli studi universitari effettuati a Roma – ha deciso di lasciare l’Italia per potere affinare i suoi studi all’estero. Non si sa se abbia deciso di lasciare l’Italia per mancanza di opportunità nel suo campo, ma certamente si sa che ha fatto le scelte giuste per potersi dedicare al meglio alla sua carriera lavorativa che l’ha portata a svolgere la professione dei suoi sogni, ovvero quella di astrofisica.

Successivamente riesce a vincere un postdoctoral fellow e grazie a un progetto molto ambizioso giudicato molto interessante dalla NASA, riesce a farselo finanziare completamente da quest’ultima, realizzando quindi proprio il suo grande sogno: lavorare come astrofisica presso l’Agenzia Aerospaziale statunitense. La ragazza, poco più che trentenne, lavora oggi proprio presso il noto Goddard Space Flight Center della NASA presso Greenbelt, nello Stato americano del Maryland. Presso il Goddard Space Flight Center della NASA Gioia studia in qualità di Research Assistant Professor i cosiddetti esopianeti occupandosi anche dello studio dell’astrofisica stellare mediante quelle che sono le tecniche dell’intelligenza artificiale e l’utilizzo di telescopi di grandi dimensioni che servono proprio per lo studio della vita e anche del destino stesso delle stelle.

Con il tempo è diventata molto esperta nel suo campo lavorativo e in un lasso temporale molto breve la dottoressa Rau ha raggiunto numerosi obiettivi, come ad esempio:

  • l’elaborazione di numerose pubblicazioni di natura scientifica;
  • l’avere tante collaborazioni internazionali;
  • il portare avanti tantissime missioni spaziali;
  • supervisionare numerosi studenti, dottorandi e anche postdoc.

Seppur molto giovane, nel 2021 è stata anche a capo del Working Group on Red Giants and Red Supergiants della International Astronomical Union. Tra le altre cose di cui si occupa Gioia, si ricorda senz’altro lo studio delle stelle fredde che sono poi evolute grazie alla cromosfera mediante l’utilizzo delle cosiddette tecniche interferometriche che vengono combinate con dati spettroscopici ottenuti grazie all’utilizzo del telescopio spaziale Hubble. Nell’ambito della sua ricerca continua a studiare stelle di grandi dimensioni. Un’altra cosa molto importante che fa la giovane astrofisica è senz’altro cercare di diffondere i valori DEIA (Diversity, Equity, Inclusion and Accessibility) col fine di garantire l’inclusione e la diversità.

Proprio nel 2021 è stata anche nominata come una delle cinquanta donne più influenti in Italia per il suo grande contributo dato nell’ambito scientifico e tecnologico.