Introduzione
Le festività occupano una posizione privilegiata nel racconto dell’arte. I quadri che dipingono la Pasqua e la storia della Resurrezione di Cristo si muovono attraverso epoche e stili diversi, portando alla luce interpretazioni e varianti del tutto originali.
I grandi artisti hanno provato spesso a rappresentare questo momento, provato a raccontare all’osservatore il fascino mistico della storia cristiana e della nascita del festeggiamento. I dipinti dedicati alla Resurrezione sono caratterizzati da un forte realismo, utilizzato per aumentare l’importanza del momento descritto.
Oggi, osserveremo insieme alcune delle opere più interessanti dedicate alla rappresentazione della Pasqua nell’arte, passando attraverso i pennelli esperti di importanti pittori italiani e non.
La storia merita di essere raccontata attraverso l’arte, che si trasforma nel perfetto momento l’incontro tra la realtà e la fantasia.
Resurrezione e Noli me tangere, Giotto
Il quadro “Resurrezione e Noli me tangere”, dipinto da Giotto tra il 1303 e il 1305, è simbolicamente diviso in due parti.
A sinistra ritroviamo il sepolcro vuoto e scoperchiato, circondato da alberi morti e secchi. Gli angeli siedono sopra il sepolcro, mentre i soldati addormentati occupano la posizione in basso.
A destra, gli alberi tornano ad essere rigogliosi, come simbolo del “ritorno della vita”. Maria Maddalena è inginocchiata di fronte all’immagine di Cristo risorto, che sta pronunciando la frase “Noli me tangere” (Non mi toccare). L’affresco rappresenta il dualismo della vita e della morte, l’incontro tra il bene (lato destro) e il male (lato sinistro).
Resurrezione di Cristo, Piero Della Francesca
Dal ‘300 passiamo al 1450, scegliendo di descrivere il quadro “Resurrezione di Cristo” di Piero Della Francesca. Tra tutte le opere dedicate alla Pasqua, questo è probabilmente uno dei dipinti più famosi e più apprezzati.
La figura di Cristo è nuovamente protagonista del quadro, sollevata rispetto al sepolcro e con il volto rivolto verso l’alto. Un vessillo crociato è incastrato nella mano del giovane, avvolto da un’ara dorata e rappresentativa della sua solennità.
Ancora una volta, i soldati dormono alla base del sepolcro, in netto contrasto con l’aspetto vigile e sicuro di Cristo. Lo sfondo è caratterizzato da una duplice natura, rigogliosa a destra e spoglia a sinistra.
Resurrezione di Cristo con Papa Alessandro VI inginocchiato, Pinturicchio
Tra il 1492 e il 1494, anche Pinturicchio prova a rappresentare la Pasqua e il momento magico della Resurrezione di Cristo. Il sepolcro vuoto è posizionato al centro della scena, circondato da figure inginocchiate. Tra di loro, è facile riconoscere Papa Alessandro VI, con la veste dorata e le mani rigorosamente in posizione di preghiera.
Lo sguardo dell’osservatore è rapito dalla figura di Cristo, circondata da un’aura dorata e vibrante, posizionato poco sopra il sepolcro. Un vessillo crociato è appoggiato accanto, come simbolo della forza e della resistenza di Cristo.
Incredulità di San Tommaso, Caravaggio
Il dipinto “Incredulità di San Tommaso”, completato da Caravaggio tra il 1600 e il 1601, viene spesso utilizzato come esempio dimostrativo della capacità rappresentative di Michelangelo Merisi e della sua abilità nel dipingere “lo stupore”.
Nel quadro, l’apostolo San Tommaso ispeziona, con sguardo completamente assorto ed incredulo, il costato di Cristo risorto, infilando un dito nella sua ferita. Accanto a lui, altri due apostoli osservano la scena sorpresi e affascinati.
L’illuminazione, tipicamente caravaggesca, non fa altro che accentuare l’aspetto elegante e trascinante del quadro, realizzato con estremo realismo. L’unica fonte luminosa da sinistra permette di concentrarsi completamente sulla figura di Cristo e dell’apostolo, immersi nella scena e nel momento inaspettato.
La Resurrezione, Carl Heinrich Bloch
Completiamo la descrizione delle opere dedicate alla Pasqua con il dipinto “La Resurrezione” di Carl Heinrich Bloch, associato alla seconda metà dell’Ottocento.
Come per la maggior parte dei quadri ispirati alla scena della Resurrezione, il sepolcro occupa la posizione centrale. La figura di Cristo si innalza sopra la pietra, con due angeli posti ai lati in atto di adorazione. Dietro Cristo, è possibile individuare due narcisi, che rappresentano rispettivamente la speranza e la rinascita.
Ai piedi della divinità, il sepolcro si apre in due e lascia intravedere l’elmo vuoto di un soldato, che entra in contrasto con la sacralità della scena e con la potenza della rappresentazione. D’altronde, la guerra resta sempre sulla Terra, mentre il cielo è destinato a tutt’altro destino.
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