Introduzione

Gli uomini hanno iniziato a dipingere con l’obiettivo di rappresentare il mondo esterno, tenere traccia e descrivere tutto quello che vedevano e che volevano raccontare anche al resto del mondo.

Il paesaggio esterno è una delle principali fonti d’ispirazione per gli artisti, che si ritrovano a riprodurre più o meno fedelmente il mondo “fuori dalla finestra”. Non a caso, le stelle fanno parte della rappresentazione artistica fin dall’antichità. Gli astri attirano i sognatori, che puntano alle stelle senza però perdere il contatto con la realtà.

Ripercorrendo tutte le varie tappe dell’arte figurativa, proviamo insieme a descrivere la grandezza dei cieli stellati e la loro rappresentazione nel mondo dell’arte.

I primi cieli stellati

Uno dei primi esempi di rappresentazione arriva dalla Tomba della regina egizia Nefertari, una delle opere più impressionanti dell’architettura degli Egizi. Il soffitto della sala principale è dipinto di blu, con centinaia e centinaia di piccole stelle a fare da decorazione al cielo notturno.

Gli Egizi sfruttano questa rappresentazione per simboleggiare “la notte eterna”, il riposo che aspetta la regina da qui all’eternità. Dietro la posizione delle singole stelle potrebbe esserci una storia, la riproduzione di un’antichissima mappa stellare. Tuttavia, non abbiamo nessun certezza a riguardo.

Sappiamo però che una delle prime mappe stellari compare intorno al 1600 a.C., con lo splendido Disco di Nebra. Qui le stelle sono piccoli punti luminosi in oro, che iniziano a distaccarsi dalla versione “accademica” (stella a cinque punte).

Gli affreschi dedicati agli astri

Dalle testimonianze del periodo classico passiamo poi alla spettacolare rappresentazione degli astri del 1300, con la Cappella degli Scrovegni affrescata da Giotto. La volta della Cappella è interamente dipinta di blu, con le stelle dorate ad otto punte realizzate in rilievo rispetto alla superficie primaria.

La bellezza mozzafiato di questo affresco ci porta poi ad un altro interessante esempio. Intorno alla prima metà del Cinquecento, il Ferramola affresca un cielo stellato sulla volta dell’Oratorio di Santa Maria in Solario a Brescia, offrendoci una nuova versione del bellissimo panorama stellato. Nello stesso periodo viene realizzato anche il soffitto della della Cappella Reale di Hampton Court, talmente imponente da riuscire ad incantare chiunque lo osservi.

Nel mondo dell’architettura e degli affreschi, gli astri vengono utilizzati come mezzo di collegamento tra il mondo terreno e quello ultra-terreno. L’artista prova a ridurre la distanza tra l’uomo e il cielo riportando il cielo sul soffitto dell’edificio, creando l’illusione che le stelle siano davvero vicine.

Le notti stellate di Van Gogh

Ma le stelle non compaiono certamente solo negli affreschi; sono protagoniste di tantissime opere famose e quadri dall’aspetto più che interessante.

Vincent Van Gogh è spesso considerato come il “padre del cielo stellato”, siccome è il proprietario legittimo di uno dei cieli notturni più conosciuti ed apprezzati al mondo. La sua “Notte Stellata” rispecchia in pieno lo stile dell’artista, che sfrutta pennellate sicure e colori audaci per rappresentare il movimento insito nella realtà.

Secondo le dichiarazioni rilasciate dallo stesso artista, la scena rappresentata nel quadro coincide con la visione dell’alba del 19 giugno, proprio quando era possibile riuscire a vedere Venere (l’astro con un grande alone bianco). Il cielo dipinto da Van Gogh è quasi in movimento, come trascinato dal vento e dalla notte stessa.

Nonostante rientri tra le tele più famose dell’artista, questa non è l’unica notte stellata dipinta da Van Gogh. Vale la pena ricordare anche “Notte Stellata sul Rodano”, un quadro dalle stesse tonalità ma dalla poetica completamente differente. L’acqua riflette la luce delle stelle, creando piccoli tratti luminosi in diverse zone del quadro. Allo stesso modo, le barche rappresentate sembrano “fluttuare” nell’aria, siccome non si riesce a scorgere la distanza tra il mare e il cielo.

La notte stellata di Van Gogh ci porta una nuova interpretazione delle stelle, che questa volta rappresentano un’ideale raggiungibile, un orizzonte lontano verso cui aspirare. I quadri dell’artista dipingono un cielo vivo e pronto ad accogliere l’osservatore, che non può fare a meno di immergersi nella scena a provare a viverla attraverso i propri occhi.