Cenni brevi sulla scrittrice Amélie Nothomb
Nota in tutto il mondo con il nome d’arte Amélie Nothomb, il suo nome di battesimo è Fabienne Claire Nothomb. Ha trascorso la sua infanzia in Giappone, un Paese da lei molto amato.
Biografia di Amélie Nothomb
Amélie Nothomb è nata il 9 luglio del 1966 a Etterbeek, in Belgio. La sua famiglia è un’importante famiglia benestante belga. Suo padre è un noto diplomatico belga e con la sua famiglia ha vissuto dall’anno 1968 all’anno 1972 in Giappone, trascorrendo un’infanzia molto bella. Successivamente suo padre deve trasferirsi in Cina per motivi lavorativi, dunque anche Amélie insieme ai membri della sua famiglia deve lasciare il Sol Levante a malincuore.
Per lei lasciare il Giappone da bambina è stato un vero e proprio sradicamento, considerando che a differenza dai suoi fratelli che hanno frequentato una scuola americana, lei è stata iscritta in una scuola locale, dove ha imparato a parlare benissimo il giapponese. Nel corso della sua vita dice da sempre che lei parla il “franponais”, proprio perché conosce molto bene sia la lingua giapponese sia la lingua francese. Si sono apprese tutte queste informazioni sulla sua vita proprio grazie alla sua autobiografia nota con il titolo Biografia della fame pubblicata nell’anno 2004.
La sua vita in Cina sotto il regime comunista cinese è stata complessa ma allo stesso tempo felice, trascorrendo molto del suo tempo presso la scuola locale francese, dove studia. In seguito si trasferisce con la famiglia negli Stati Uniti, a New York dove frequenta il liceo francese e inizia a praticare la danza classica, per cui ha una forte passione. Purtroppo presto deve lasciare gli Stati Uniti e quindi è costretta ad abbandonare il mondo della danza e la stessa New York che ha imparato ad amare. Proprio durante l’adolescenza quindi deve trasferirsi nuovamente con la famiglia in un altro Paese straniero: il Bangladesh.
La sua adolescenza in uno dei Paesi più poveri del mondo non è stata molto tranquilla al punto che dai 15 ai 17 anni Amélie smette di mangiare iniziando a soffrire di anoressia. Proprio in questo Paese, la giovane smette di andare a scuola, frequentandola soltanto per corrispondenza. Sarà questo il periodo in cui la giovane inizia a leggere tantissimi libri autonomamente e anche il periodo in cui inizia a scrivere dei libri; Amélie, infatti, inizia a scrivere i suoi primi lavori all’età di 17 anni. La giovane in quel periodo è stata capace di scrivere dai tre ai sette romanzi all’anno. In questi anni inoltre si attacca sempre di più a sua sorella Juliette.
Il trasferimento in Belgio, il ritorno in Giappone e la sua vita tra Bruxelles e Parigi
Dopo il periodo di tempo trascorso in Bangladesh, all’età di 17 anni finalmente con la famiglia fa ritorno in Europa, stabilendosi a Bruxelles, in Belgio. Qui si sente “straniata in un Paese straniero”, ma nonostante tutto, frequenta la Libera Università di Bruxelles, riuscendo a laurearsi in Filologia romanza, non ambientandosi però bene nel contesto universitario. Non essendo riuscita a integrarsi molto bene nel contesto sociale belga in cui si sente una straniera e allo stesso tempo un’estranea, decide quindi di partire per il Giappone con l’obiettivo di imparare meglio e approfondire lo studio della lingua giapponese. Giunge dunque a Tokyo e inizia a studiare al meglio la lingua giapponese.
A Tokyo inizia a lavorare come traduttrice per un’azienda giapponese di grandi dimensioni, ma presto si trova in una situazione difficile da sostenere considerando che viene declassata dal lavoro di traduttrice a quello di guardiana di servizi igienici. Questa stessa esperienza in Giappone viene da lei raccontata in un suo celebre romanzo, Stupore e tremori che è stato pubblicato nel 1999 e che le ha permesso anche di vincere il Grand Prix du Roman grazie all’Académie française.
Nel 1992 fa ritorno in Belgio e pubblica quello che è considerato il suo più grande romanzo di successo, che è conosciuto da tutti con il titolo Igiene dell’assassino. Vive tra Parigi e Bruxelles e pubblica un numero elevatissimo di romanzi, considerando che lei stessa ha dichiarato di essere riuscita a pubblicarne circa uno all’anno.
La particolarità dei suoi romanzi
Ciò che contraddistingue i suoi romanzi è che sono tutti autobiografici, ispirandosi chiaramente alla sua vita particolare trascorsa in giro per il mondo dal Giappone agli Stati Uniti, dal Bangladesh al Belgio fino alla Francia. Alcuni temi ricorrenti dei romanzi della Nothomb sono per esempio legati alle malattie di cui lei stessa ha sofferto, come per esempio l’anoressia. Nelle sue opere si parla tantissimo anche di altri disturbi alimentari, come per esempio la bulimia, l’alcolismo, la potomania.
La scrittrice belga ha scritto tantissimi romanzi trattando temi molto complessi che è riuscita ad affrontare con grande leggerezza e autoironia, seppur si tratti di temi seri e molto drammatici. I suoi romanzi ripercorrono dunque tutti i principali episodi della sua vita e le hanno permesso di vendere più di 18 milioni di copie in tutto il mondo.
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