Introduzione

Arte e letteratura ruotano intorno ad uno stesso tema centrale: l’immagine. L’immagine poetica è importante e seducente tanto quanto l’immagine estetica delle opere d’arte. Pittori e poeti seguono la stessa linea ispiratrice; una tensione intrinseca che li spinge a rappresentare esternamente quello che vedono con i propri occhi.

Arte e letteratura sono sempre state legate, fin dall’alba dei tempi. Pensandoci bene, l’arte non è altro che un racconto figurato, così come la letteratura non è altro che un immagine descritta. Nel Seicento, diversi intellettuali iniziarono a ragionare su un possibile collegamento tra letteratura e arte, spingendo i pittori a comportarsi come dei poeti e i poeti a comportarsi come dei pittori. Uno dei risultati più famosi, nato proprio da questo interscambio ispirato dagli intellettuali, arriva dalla galleria di Palazzo Farnese (Roma).

Gli affreschi di Annibale Carracci riportati all’interno della galleria raccontano la storia dell’Adone di Marino, uno dei testi chiave della poesia barocca. In questo caso specifico, l’arte si unisce alla letteratura e crea un racconto unico ed efficace, che può essere letto e visto contemporaneamente.

I giovani pittori-poeti

Ma spostiamoci poco più avanti nel tempo, arriviamo al periodo dell’Umanesimo e del Rinascimento. I letterati umanisti e gli artisti rinascimentali riescono a trovare un equilibrio reciproco, aiutandosi a vicenda nell’interpretare il bisogno di “stupire”.

Sono tanti gli esempi di pittori-poeti e poeti-pittori, figure poliedriche che si cimentano in entrambe le forme d’arte e propongono una propria personalissima visione della vita e del mondo in sé.
In Italia, vale la pena citare figure del calibro di Leonardo e Alberti, che hanno saputo spaziare abilmente tra diverse forme d’arte, dimostrando come l’ispirazione può giungere da qualsiasi luogo e in qualsiasi momento.

Doveroso un riferimento anche a William Blake, che fu sia pittore che poeta, operante nello stesso periodo di Johann Heinrich Fussli, l’artista svizzero che dedicò tutta la sua vita alla riproduzione pittorica delle opere del teatro shakespeariano.

Le avanguardie artistiche

Arte e letteratura sono entrambe in continuo movimento, due forme d’espressione che riescono a cambiare nel tempo ed adattarsi ai nuovi bisogni degli artisti e di tutti gli ascoltatori.

D’altronde, non esiste un solo modo per descrivere la realtà. Il mondo è così vasto da poter essere rappresentato in decine e decine di modi diversi, a seconda della nostra percezione delle cose. Proprio questo è quello che provano a dimostrare le Avanguardie artistiche del primo Novecento, che si imbarcano in vere e proprie battaglie culturali basate sulla stretta alleanza tra scrittori e artisti.

 

Letterati come John Ruskin, Alberto Savino, Dario Fo, Montale, Pasolini, entrano a far parte del mondo della pittura e si cimentano nella realizzazione di interessanti opere. I giovani letterati scelgono volontariamente di avvicinarsi al mondo dell’arte, creando quadri e rappresentazioni dal forte impatto visivo. É proprio da questo interessante connubio che nascono opere spettacolari, come Il ritratto ovale di Edgar Allan Poe e Il cavaliere e la morte di Leonardo Sciascia.

Dall’altro lato, gli artisti provano il desiderio di entrare a far parte del “mondo delle parole”, non vogliono che il loro lavoro svanisca nel tempo. Kubin, Friedrich e Carrà sono solo tre esempi di pittori che scelgono di scrivere le proprie memorie, così da consegnare al pubblico a posteriori tutti i segreti e la bellezza dei loro quadri e della loro arte.

Conclusioni

Tra la metà del Novecento e la sua fine, le Avanguardie continuano a crescere per numero e intensità. Il potere della letteratura viene compreso anche dagli artisti più scettici, che si ritrovano a farne tesoro per difendere la propria arte.

Vale la pena citare gli scritti di Duchamp sul ready-made, oppure il rivoluzionario volume di Allan Kaprow dal titolo Assemblage, Environments and Happenings. Salvador Dalì è un altro grande esempio di artista-letterato, un uomo che ha scritto per gran parte della sua vita, nonostante sia diventato famoso per i propri quadri.

Ad oggi, arte e letteratura continuano a vivere insieme, a crescere insieme e provare a rappresentare tutti i mutamenti della società. Il collegamento tra le due discipline è evidente e intramontabile, oltre che assolutamente necessario. L’arte non andrebbe mai rinchiusa in definizioni statiche, ma lasciata libera di esprimersi al meglio.