Introduzione
Nell’antica Roma i personaggi più influenti erano senz’altro gli uomini, però non sono mancati dei casi eccezionali di donne che si sono distinte in una società prettamente dominata dagli uomini in ogni campo della vita pubblica e della vita privata. Ci sono stati esempi di donne molto coraggiose che si sono distinte in alcuni campi della vita pubblica romana.
Tra queste donne si ricordano ad esempio Cornelia, matrona romana molto celebre per essere la madre dei Gracchi; Aurelia Cotta che era la madre del grande Gaio Giulio Cesare; Hortensia che era una nota oratrice dell’antica Roma; Fulvia che era stata la moglie del grande Marco Antonio; Livia Drusilla che era la moglie del grande imperatore romano Cesare Ottaviano Augusto; Claudia Livilla, appartenente alla dinastia Giulio-Claudia e sorella dell’imperatore Claudio e di Germanico. Oltre a loro ci sono state tante altre donne influenti nell’antica Roma, ma quelle che si prenderanno in esame sono tre:
- l’oratrice Hortensia;
- Livia Drusilla;
- Claudia Livilla.
Hortensia, una delle prime donne avvocato dell’antica Roma
Hortensia è considerata come una delle prime donne avvocato della storia romana. La donna è molto conosciuta per avere pronunciato un’orazione in difesa delle donne presso il Foro romano. Suo padre era Quinto Ortensio Ortalo, un altro grande oratore dell’antica Roma noto soprattutto per essere stato un vero e proprio rivale di un altro grande oratore di epoca repubblicana, Marco Tullio Cicerone. Hortensia ebbe un’istruzione eccellente caratterizzata anche dallo studio degli antichi testi latini e greci; nel corso della sua formazione si appassionò in particolare modo allo studio della retorica, ovvero l’arte di sapere parlare bene.
Hortensia dimostrò la sua grande abilità oratoria quando circa 1400 matrone romane di alta estrazione sociale le chiesero di perorare la loro causa, considerando che erano state costrette dai tre Triumviri a pagare con il loro denaro parte delle spese militari dello Stato. Queste ricche donne in un primo momento si rivolsero alle mogli stesse dei tre Triumviri per cercare di risolvere la questione, ma questo tentativo risultò vano e inutile. A questo punto Hortensia risultò essere la loro unica soluzione.
Come si sa non era usuale che una donna si presentasse in pubblico per portare avanti un’orazione presso il Foro romano; l’oratrice dunque utilizzò come scusa il fatto che le ricche donne si fossero rivolte direttamente a lei soltanto perché costrette dalle circostanze considerando che le mogli dei Triumviri non presero minimamente a cuore la loro istanza. Un altro aspetto che la donna prese in considerazione fu il ridimensionamento sociale ed economico delle 1400 donne che si rivolsero a lei e di come loro fossero rimaste sole a Roma, dato che le le guerre civili le avevano private sia dei loro padri sia dei loro mariti. L’arringa finale fatta da Hortensia alla fine convinse i Triumviri a far pagare soltanto a 400 donne i tributi suddetti, imponendo una nuova tassa per i grandi patrimoni. Hortensia però fu una delle poche oratrici romane, considerando che l’arte retorica era esclusivo appannaggio degli uomini.
Livia Drusilla, moglie di Ottaviano e il modello di matrona romana ideale
Livia Drusilla era la figlia del noto patrizio romano Marco Livio Druso e in età adolescenziale era stata data in sposa a suo cugino Tiberio Claudio Nerone, che appoggiò Bruto e Cassio, gli assassini di Giulio Cesare. Il marito di Livia si schierò con Marco Antonio che si contendeva in quel periodo il potere su Roma con Ottaviano.
Nel momento in cui quest’ultimo riuscì ad ottenere il controllo su Roma, Livia fu costretta a seguire la sua famiglia in Grecia per evitare eventuali vendette da parte di Ottaviano. Dopo un’amnistia generale Livia poté tornare con la sua famiglia a Roma. Fu proprio al suo ritorno che la donna conobbe Ottaviano. Il risultato fu che i due si innamorarono iniziando una relazione d’amore, lasciando così i rispettivi coniugi. Successivamente Livia e Ottaviano si sposarono.
Si pensava anche che questo matrimonio convenisse notevolmente ad Ottaviano, il quale sposò una donna appartenente alla dinastia Giulio-Claudia. Il loro matrimonio fu saldo e durò fino alla morte di entrambi. Ottaviano riconobbe anche i figli che Livia ebbe dal suo primo marito come suoi figli decidendo di adottarli. I due coniugi non fecero mai sfoggio di ricchezze e la stessa Livia veniva vista come il modello di matrona ideale che si occupava della famiglia e della casa.
Claudia Livilla, discendente dalla famiglia Giulio-Claudia
Claudia Livia Giulia era la nipote di Livia Drusilla ed era conosciuta da tutti con l’appellativo Livilla che significa precisamente piccola Livia. Faceva parte della dinastia Giulio-Claudia ed era la sorella dell’imperatore romano Claudio e di Germanico. Livilla si sposò con due personaggi dell’alta nobiltà romana: Gaio Cesare, che sarebbe potuto diventare il successore di Ottaviano e con il figlio di Tiberio, Druso Minore anche lui potenziale successore di questi.
I due erano entrambi uomini che sarebbero potuti diventare imperatori, però morirono troppo presto, dunque Claudia Livilla non poté diventare mai imperatrice romana. Si pensa però che la donna fosse a conoscenza della congiura ordita contro la figura del secondo marito, il quale fu avvelenato. Altri dicevano che lei avesse addirittura partecipato alla congiura, ma questo non fu mai provato. Si pensava addirittura che lei fosse anche legata sentimentalmente ad uno degli organizzatori della congiura, Seiano che era il pretorio di Tiberio. Nel momento in cui Seiano cadde in rovina, anche lei quasi ne seguì lo stesso destino venendo condannata all’esilio, dove trovò la morte.
Conclusioni
Nell’antica Roma quindi vi furono tante figure femminili che in qualche modo riuscirono ad imporsi in un mondo dominato dagli uomini.
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