Introduzione

In ambito letterario sono stati tantissimi gli amori leggendari e struggenti che sono stati descritti nei romanzi, nelle chansons de geste, nei più importanti poemi di tutti i tempi. Tra questi grandi amori se ne ricordano alcuni, come per esempio:

  • l’amore tra Tristano e Isotta;
  • l’amore passionale tra Lancillotto e Ginevra;
  • l’amore tra Romeo e Giulietta.

Questi tre esempi sono esempi di amori passionali, travolgenti finiti spesso e volentieri in maniera drammatica, come nel caso di Giulietta e Romeo che muoiono l’uno tra le braccia dell’altra in quanto non possono vivere alla luce del sole il loro grande amore ostacolato dalle loro famiglie, quella dei Montecchi e quella dei Capuleti. Questi amori sono amori impossibili, perché vissuti in un clima avverso, non favorevole considerate le varie circostanze. Spesso arte e letteratura si intrecciano in maniera indissolubile, proprio perché sono tantissimi gli artisti che hanno quale scopo principale proprio quello di voler rappresentare sulle loro tele questi amori leggendari che hanno fatto la storia della letteratura.

Opere su alcuni amori leggendari

Al fine di descrivere questi amori leggendari sono state realizzate alcune tele celebri come le seguenti che verranno anche prese in esame in modo abbastanza dettagliato:

  1. Tristano e Isotta con la pozione di John William Waterhouse.
  2. L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo di Francesco Hayez.

Tristano e Isotta con la pozione, John William Waterhouse

Il primo dipinto che viene analizzato è Tristano e Isotta con la pozione eseguito dal celebre pittore John William Waterhouse nell’anno 1916 mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela.

Il romanzo di Tristano e Isotta descrive le vicende dei due giovani. Tristano, rimasto orfano, viene educato da suo zio, il re Marco. Cresciuto diventa un guerriero molto valoroso a tal punto da riuscire a sconfiggere il fratello del re d’Irlanda; nel corso della battaglia rimane ferito venendo soccorso e medicato dalla bella figlia del re d’Irlanda, Isotta, la quale non è a conoscenza della vicenda accaduta. Il re Marco trova una ciocca bionda di Isotta riportata da suo nipote in Cornovaglia. Questi decide dunque di sposarne la proprietaria, chiedendo a Tristano di ripartire per l’Irlanda per convincere Isotta a sposarlo. La fanciulla accetta e dopo un secondo viaggio sempre verso l’Irlanda, Tristano deve andare a prendere Isotta. La madre di quest’ultima prepara un filtro d’amore affinché la figlia possa avere un matrimonio felice. Erroneamente però questo filtro viene bevuto da Tristano e Isotta durante il viaggio verso la  Cornovaglia.

I due giovani, arrivati in Cornovaglia, essendosi innamorati si incontrano di nascosto. Questi incontri vengono scoperti dal re Marco che manda Tristano in esilio su un’isola dove questi sposa Isotta dalle bianche mani, giovane del luogo. Durante una guerra sanguinosa Tristano viene ferito gravemente e chiede ai suoi cavalieri di andare a chiamare la sua amata Isotta la bionda per guarirlo. Se quest’ultima avesse accettato avrebbero spiegato delle vele bianche, se non avesse accettato avrebbero spiegato delle vele nere. Nel frattempo Isotta dalle mani bianche, moglie di Tristano viene a conoscenza della vicenda e per vendetta fa in modo che le vele spiegate siano nere. Tristano, in preda alla disperazione, muore tragicamente. Isotta la bionda giunge troppo tardi dal suo amato ormai morto e dunque muore di dolore anche lei.

Nel quadro Waterhouse descrive il momento della leggenda in cui Tristano e Isotta bevono la pozione d’amore che li fa innamorare perdutamente l’uno dell’altra. I due vengono ritratta sull’imbarcazione durante il viaggio che li avrebbe portati dall’Irlanda alla Cornovaglia. Isotta è vestita con un abito rosso e un lungo mantello verde smeraldo decorato con parti dorate; sul capo indossa un velo bianco che si muove con il vento, i suoi capelli sono invece raccolti.

Lo sguardo della giovane è rivolto verso Tristano. Questi invece indossa l’armatura argentata ed è colto in una posa di profilo mentre rivolge lo sguardo verso la fanciulla e mentre impugna la coppa dorata in cui è contenuto il filtro d’amore che a sua volta viene toccata anche dalla donna. Il paesaggio sullo sfondo è quello marino e sempre sullo sfondo si scorge un ampio spazio verde e un castello.

L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo, Francesco Hayez

Il secondo quadro che viene descritto è invece L’ultimo bacio di Giulietta e Romeo che è stato eseguito nel 1823 da Francesco Hayez mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il quadro si trova presso il Museo Nazionale di  Villa Carlotta, a Como.

La tragedia di Giulietta e Romeo è una delle più conosciute nella storia della letteratura e descrive l’amore impossibile tra i due giovani Giuletta Capuleti e Romeo Montecchi. I due ragazzi si conoscono e subito tra loro scatta il colpo di fulmine che li porta ad innamorarsi l’uno dell’altra. Il loro amore però non viene accettato dalle loro famiglie che sono state da sempre rivali. La storia di Romeo e Giulietta, come è noto a tutti, finisce in tragedia con i due giovani morti in nome del loro amore impossibile.

In questo dipinto la scena che viene descritta è quella dell’ultimo bacio d’addio tra i due innamorati che si trovano in una stanza in penombra. Romeo è vestito con degli abiti tipici dell’epoca medievale, mentre Giulietta ha delle vesti tipiche da camera. Su uno dei due lati della stanza si intravede una domestica che osserva il bacio tra i due innamorati. Si scorge sullo sfondo anche un angolo della camera in cui è appeso un Crocifisso. La finestra della stanza presenta delle vetrate colorate. All’esterno invece si scorgono delle tipiche architetture di epoca medievale e degli alberi che sembrerebbero quelli di un giardino.

Molto interessante è la ricostruzione effettuata da Hayez dell’ambientazione tipicamente medievale della scena così come anche degli abiti di quel periodo. La scena rappresentata da Hayez viene riprodotta bene in ogni suo dettaglio.