Simone Biles
Simone Arianne Biles è una ginnasta americana, specializzata in ginnastica artistica, che ha vinto ben sette medaglie olimpiche e viene considerata da molti come la miglior ginnasta di tutti i tempi.
Cresciuta con i nonni
Simone Biles nasce il 14 marzo 1997 a Columbus nell’Ohio, terza di quattro figli: Adria, Ashley, Tevin. La madre, Shanon, è da sola e non è in grado di prendersi cura dei quattro figli, motivo per cui tutti e quattro vengono mandati in una casa-famiglia. Ma il nonno paterno, Ron Biles, appena viene a sapere che i suoi nipoti sono in casa-famiglia, si offre, insieme alla seconda moglie Nellie Cayetano, di prendersene cura. Ron Biles vive in un sobborgo di Spring, in Texas, ed è lì che i quattro fratelli vanno a vivere. Nel 2003, Ron decide di adottare Simone e la sorella Adria, mentre Ashley e Tevin vengono affidati alle cure di Harriet, la sorella di Ron (e quindi zia di Shanon Biles).
Nata per la ginnastica
Simone è appassionata di ginnastica sin da piccola: i suoi primi allenamenti risalgono a quando ha sei anni; i suoi allenatori notano il suo talento e le consigliano di proseguire una carriera nella ginnastica. A otto anni, passa sotto la guida della coach Aimee Boorman.
Nel 2011, Simone inizia le sue prime competizioni a Houston, classificandosi prima nel volteggio, e quarta nel corpo libero; a Chicago, arriva quinta nel corpo libero e alla trave in una competizione a livello nazionale. Ai campionati statunitensi di St. Louis nel Missouri, Simone si classifica prima nel volteggio, e sesta nelle parallele asimmetriche, alla trave e nel corpo libero: in quell’occasione viene notata da Márta Károlyi, coordinatrice della squadra nazionale, che la segnala allo U.S. Junior National Team.
Le gare a livello nazionale e internazionale
Nel 2013, Simone fa il suo debutto nell’American Cup, comparendo insieme a Katelyn Ohashi in sostituzione di Elizabeth Price e della medaglia d’oro olimpica Kyla Ross. Simone si classifica seconda, dopo la compagna di squadra Katelyn, a causa di una caduta, ma si fa comunque notare per la sua abilità e precisione. E infatti, nella successiva competizione a Jesolo, vince sia il concorso a squadre che il concorso individuale, conquistandosi un oro nel volteggio, nel corpo libero e nella trave.
Dedicarsi allo sport a livello professionistico, però, richiede fatica e sacrificio. Negli US Classic del 2013, Simone ha un calo di performance e si sloga una caviglia; si rivolge a uno psicologo dello sport, che l’aiuta a superare l’ansia e a riguadagnare fiducia in sé. Simone, mentre frequenta il liceo, decide di abbandonare le classi scolastiche per studiare indipendentemente a casa e avere, così, più tempo per allenarsi. E negli USA Gymnastics National Championships la giovane conquista l’argento in tutte le categorie individuali e viene invitata a partecipare alle World Artistic Gymnastics Championships in Texas.
Durante la competizione si distingue nettamente dalle altre concorrenti, e conquista una medaglia d’oro al concorso individuale, oltre che un oro, argento e bronzo nelle finali ad attrezzo: sorpassando la campionessa mondiale in carica Aliya Mustafina, all’età di sedici anni Simone diventa la prima afro-americana a conquistare il titolo mondiale.
Nel frattempo, ottiene il diploma da privatista nel 2015; si impegna verbalmente per entrare nell’Università della California a Los Angeles (UCLA), ma vuole attendere fino allo svolgimento delle Olimpiadi estive di Rio de Janeiro del 2016. Tuttavia, alla fine decide di dedicarsi al solo professionismo e di abbandonare il progetto di iscriversi all’università.
Le Olimpiadi
Simone ormai è totalmente assorbita dalla carriera e non si contano le gare a cui partecipa, conquistando riconoscimenti su riconoscimenti. Le medaglie d’oro conquistate all’inizio del 2016 attirano l’attenzione della squadra olimpica: insieme a Gabby Douglas, Laurie Hernandez, Madison Kocian e Aly Raisman, anche Simone Biles entra a far parte della squadra statunitense delle Olimpiadi estive di Rio nel 2016. Grazie alla sua partecipazione, la squadra statunitense si classifica prima con uno scarto notevole rispetto al secondo posto, e in più Simone viene acclamata come la miglior ginnasta in quattro delle cinque finali individuali: un risultato che porta Simone Biles a vincere la sua prima medaglia d’oro olimpica per il concorso a squadre il 9 agosto.
Una seconda medaglia d’oro segue l’11 agosto per la competizione individuale, e poi una terza (volteggio) e una quarta (corpo libero): è la donna americana ad aver vinto più medaglie d’oro in una singola gara. È anche la prima ginnasta, dopo Lilia Podkopayeva, a vincere una medaglia olimpica mentre è detentrice dei titoli europeo ed americano nella gara individuale.
Alla fine delle Olimpiadi viene accusata di doping, ma Simone si difende affermando di essere autorizzata ad assumere certe sostanze per gestire l’ADHD, di cui soffre. Insieme alla giornalista Michelle Burford scrive la propria autobiografia, Courage to Soar: A Body in Motion, A Life in Balance, che diventa in breve un best-seller del New York Times.
Dopo qualche anno di pausa, Simone torna a competere nel 2018, conquistandosi altre medaglie d’oro. Durante le olimpiadi del 2020, decide di ritirarsi a causa dello stress, dando la precedenza alla propria serenità mentale: la sua scelta viene condivisa e appoggiata da altre ginnaste, ma non mancano critiche anche a sfondo razzista e sessista, soprattutto da parte dei media russi.
Nel 2022, Simone Biles riceve dal presidente Joe Biden la medaglia presidenziale della libertà, la più giovane di sempre a ricevere una simile onorificenza. In quello stesso anno annuncia il suo fidanzamento con il giocatore di football americano Jonathan Owens.
A cura di Chiara.
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