Zelda Fitzgerald
Zelda Fitzgerald è stata la moglie dello scrittore americano Francis Scott Fitzgerald, a cui il suo nome è indissolubilmente legato, ma è stata a sua volta scrittrice e pittrice; insieme al marito è stata una delle figure simbolo dell’Era del jazz e dei Roaring Twenties.
Le origini
Zelda Sayre nacque il 24 luglio 1900 a Montgomery, in Alabama, la più giovane di sei figli. Sua madre, Minerva Buckner Machen, era assai affezionata alla figlia ma ebbe la tendenza a viziarla troppo, mentre al contrario il padre, Anthony Dickinson Sayre, era un giudice della Corte suprema e un uomo molto severo. La famiglia Sayre vantava una prestigiosa discendenza ed era un membro di spicco della comunità.
Sin da giovanissima, Zelda si dimostrò una personalità vivace e totalmente fuori dai canoni della tipica donna del sud. Anziché essere docile, delicata e gentile, Zelda era estremamente provocatoria, vivace, civettuola; fumava, beveva, frequentava ragazzi con grande disinvoltura. Era una ragazza brillante ma poco interessata allo studio, e nonostante il talento per la danza, Zelda era più preoccupata di fare colpo e di attirare l’attenzione piuttosto che di coltivare un’arte per il futuro. Pur costituendo l’oggetto del gossip di Montgomery, la reputazione di suo padre era abbastanza forte da proteggerla da veri scandali.
L’incontro con Scott
Nel 1918, Francis Scott Fitzgerald, non ancora scrittore ma solo soldato volontario, venne assegnato a Camp Sheridan, nei pressi di Montgomery. E fu in un country club di Montgomery che Scott e Zelda si incontrarono per la prima volta: il futuro scrittore era completamente ammaliato da Zelda, e iniziò a telefonarle tutti i giorni e a farle visita quando possibile. Scott già programmava di diventare famoso con la scrittura e inviava a Zelda i capitoli dei suoi manoscritti; era tanto affascinato dalla giovane da riscrivere il personaggio del suo primo romanzo, Di qua dal paradiso, proprio per ispirarlo a lei.
Scott non si limitò a questo; a volte inseriva nei suoi romanzi parole tratte direttamente dalle lettere di Zelda; pare che addirittura Scott avesse parlato con l’editore George Jean Nathan della possibilità di pubblicare il diario di Zelda. In ogni caso, Scott non era certo l’unico corteggiatore della giovane: vi era anzi una competizione serrata che Scott temette di perdere quando fu improvvisamente assegnato a Long Island. Ma fu fortunato: il suo allontanamento fu solo provvisorio, e nel dicembre 1918 era già di ritorno a Montgomery.
Il matrimonio
Terminato il servizio militare, nel febbraio 1919 Scott si trasferì a New York per affermarsi come scrittore. Lui e Zelda si scrissero frequentemente e nel marzo 1920 si fidanzarono ufficialmente: un’unione fortemente criticata, in parte per motivi religiosi (la famiglia Sayre era episcopale, Scott era cattolico), in parte per la tendenza al bere di Scott. Questi, nel frattempo, aveva terminato il suo primo romanzo, Di qua dal paradiso, e Zelda promise di sposarlo non appena fosse stato pubblicato. Il romanzo fu dato alle stampe nel marzo 1920; Zelda e Scott si sposarono alla fine di quello stesso mese.
La coppia divenne ben presto una celebrità a New York, sia per il loro comportamento completamente fuori dagli schemi, sia per il successo del romanzo. I circoli sociali di New York erano impazziti per la giovane coppia: felici, stravaganti, ricchi di energia e di successo, divennero ben presto simbolo dell’Era del jazz; l’alcolismo, però, era un’ombra scura sulle loro teste, e la coppia, pur celebrata pubblicamente sulle pagine dei giornali, viveva privatamente sempre più tensioni e litigi.
Nel 1921, la coppia ebbe una figlia, Frances “Scottie” Fitzgerald. La nascita di un figlio, però, non li aiutò a rientrare in una vita più ordinata e meno dedita agli eccessi. Zelda iniziò a pubblicare su qualche rivista recensioni divertenti sugli ultimi libri di Scott, per poi dedicarsi a racconti e articoli completamente di sua mano. Tuttavia, il loro stile di vita consumava a velocità della luce tutte le entrate che avevano: nel 1924 si ritrovarono ricoperti dai debiti e decisero di trasferirsi a Parigi.
Il periodo francese
Scott e Zelda si stabilirono sulla riviera francese e lì Zelda si infatuò di un giovane aviatore, Edouard Jozan, tanto da arrivare a chiedere il divorzio al marito. Per tutta risposta Scott la rinchiuse in casa fino a che lei non cambiò idea. Sulle dinamiche di coppia tra Scott e Zelda hanno scritto molti biografi e amici; spesso i due venivano considerati estremamente melodrammatici, con una tendenza a ingigantire tutto e a mentire per attirare l’attenzione l’uno dell’altro.
Dopo la crisi dovuta a Jozan, la coppia sembrò ritornare a essere felice, almeno in pubblico; nell’ottobre 1924 Scott terminò quello che sarebbe diventato il suo romanzo più famoso, Il grande Gatsby. Per festeggiarne il completamento, Scott e Zelda si dedicarono un viaggio in Italia, ma i problemi tra di loro erano sempre presenti; Zelda si ammalò di colite e fu allora che iniziò a dedicarsi alla pittura.
Tornati a Parigi nel 1925, Scott incontrò Hemingway, di cui divenne amico, e che lo introdusse nella cerchia della Lost Generation; Hemingway e Zelda, però, non si piacevano per niente, e questo aumentò le tensioni e le gelosie tra i due coniugi. Entrambi continuarono a bere pesantemente, e questo influenzò significativamente le loro capacità artistiche e acuì la loro infelicità. Zelda divenne ossessionata dall’idea di creare qualcosa che fosse solo suo; all’età di 27 anni tentò di ricominciare la danza, ma finì solo con il consumare il proprio fisico con allenamenti estenuanti.
Nel 1930, Zelda fu ricoverata in un sanatorio in Francia, dove le fu diagnosticata la schizofrenia. Dopo soggiorni in diverse cliniche a Parigi e in Svizzera, Zelda tornò in America per assistere il padre morente, mentre Scott si recò a Hollywood; nel 1932, Zelda fu di nuovo ricoverata in ospedale e lì, colta da un’improvvisa creatività, scrisse un romanzo largamente ispirato al suo matrimonio con Scott: Save Me the Waltz. Scott ne rimase sconvolto, accusando Zelda di aver attinto al suo manoscritto Tenera è la notte, e la obbligò a modificare e cancellare alcune parti; solo allora il manoscritto fu pubblicato nel 1932.
La salute di Zelda andava però sempre peggio. Nel 1934 alcuni suoi dipinti furono esposti, ma non ricevettero grande attenzione, e questo esacerbò le sue crisi. Anche Scott, fortemente alcolizzato, venne ricoverato nel 1938: la coppia non si sarebbe più rivista. Scott infatti morì nel 1940. Zelda trascorse i suoi ultimi anni entrando e uscendo dagli ospedali, mentre tentava di terminare un suo secondo romanzo, Caesar’s Things. La notte del 10 marzo 1948 un incendio scoppiò nell’ospedale dov’era ricoverata e Zelda, insieme ad altre otto donne, trovò la morte. Anche se in vita non ricevette molta attenzione, l’eredità di Zelda rimase ben viva dopo la sua morte: le furono dedicate opere teatrali, biografie e personaggi.
A cura di Chiara.
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