Silvana Mangano
Silvana Mangano nasce nel quartiere popolare di San Giovanni a Roma il 21 aprile del 1930, Silvana ha origini siculo-inglesi: il padre era originario di un paese in provincia di Palermo e la madre era inglese. Sin da bambina inizia a seguire corsi di danza classica a Milano, qui la sua bellezza viene notata da Georges Armenkov, un costumista francese che la porterà in Francia. Nel 1945 a soli quindici anni apparirà come comparsa in un film francese. Dopo l’esperienza francese Silvana torna in Italia e inizia a lavorare come indossatrice per l’atelier Mascetti. Un anno dopo, nel 1946, viene eletta Miss Roma, ma, nonostante ciò, non si presenta a Miss Italia del 1947 (anno in cui ha vinto Lucia Bosè). Silvana Mangano grazie a questa sua bellezza statuaria viene notata dal regista Mario Costa e, ancora adolescente, ottiene ruoli minori in alcuni film come “Il delitto di Giovanni Episcopo”, in cui appare anche la sua collega Gina Lollobrigida.
La carriera
Durante questo periodo inizia a seguire anche un corso di recitazione in cui incontra di nuovo Marcello Mastroianni; i due, infatti, si conoscevano da sempre, essendo cresciuti nello stesso quartiere della capitale. Silvana Mangano ha dichiarato che Mastroianni è stato il suo primo grande amore, sostenendo in un’intervista: «Ci conosciamo da sempre. A Roma da ragazzi abitavamo nello stesso quartiere, innamorati. Io sedici anni, lui ventidue. Marcello non lo ha mai dimenticato, anche perché una volta, mentre ci baciavamo su una panchina, sorprese un guardone; lo affrontò, gli tirò un pugno, quello si scansò… e Marcello colpì un tronco d’albero. Così, negli anni, ogni volta che quel pollice gli ha fatto male si è ricordato di me».
Il grande successo con Riso Amaro
Appena compiuti diciotto anni, il noto regista Giuseppe De Santis la sceglie per il film Riso Amaro del 1949: questa pellicola, con il tempo, diventa il manifesto della corrente neorealista: serie di film culto usciti nell’immediato dopoguerra, che avevano come tema principale la quotidianità della gente comune. In Riso Amaro accanto a Mangano recitano Vittorio Gassman, Raf Vallone e Doris Dowling. Inizialmente Silvana, l’attrice romana viene scartata per il ruolo, poiché si presenta al provino con molto trucco in viso e con addosso abiti vistosi, ma tempo dopo De Santis, passeggiando in via Veneto nella capitale, vede una ragazza senza trucco con i capelli bagnati e abiti umili, questa ragazza è Silvana Mangano che, in queste particolari condizioni, colpisce il regista, l’attrice fa così un altro provino e ottiene la parte: Silvana avrebbe dovuto interpretare una mondina. Questa pellicola ha avuto un enorme successo, non solo in Italia, ma questo successo si riflette sulla Mangano, che diventa una sex symbol del tempo, dato che la sua protagonista, la mondina con la maglia e le calze a mezza coscia, diventa un’icona.
L’anno successivo (1949) recita nuovamente al fianco di Vittorio Gassman nel film Il lupo della Sila, e nel 1950, invece, recita come coprotagonista nel film Il brigante Musolino insieme ad Amedeo Nazzari. Silvana Mangano gode di una fama internazionale, tanto da essere ribattezzata la Rita Hayworth italiana, queste sua fama la porta a ricevere molte proposte direttamente da Hollywood, che vengono tutte rifiutate per dare maggiore spazio alla vita privata e alla sua famiglia. L’attrice nel 1949 si sposa con il produttore Dino De Laurentiis, conosciuto proprio durante le riprese di Riso Amaro, i due hanno tre figlie femmine: Veronica, Raffaella (che segue le orme del padre), e Francesca e un figlio maschio: Federico.
Gli anni Cinquanta e l’apice della sua carriera
I ruoli che Silvana interpreta durante gli anni Cinquanta sono frutto di scelte più accurate, con il tempo l’attrice diviene sempre più selettiva, abbandonando l’erotismo fisico tipico dei ruoli interpretati nella sua giovinezza. Un esempio è dato, senza dubbio, dal ruolo che interpreta nel film Night Club, in cui interpreta una ballerina che abbandona la vita notturna perché chiamata dalla vocazione cristiana; anche nel ruolo interpretato nel film Anna (primo in Italia a incassare un miliardo di lire), in questa pellicola recita nuovamente al fianco di Gassman e Vallone. Nel 1954 interpreta sia Penelope che Circe nel film Ulisse, un colossal tratto dall’Odissea di Omero, in cui sono presenti anche Kirk Douglas e Anthony Quinn. Nello stesso anno Vittorio De Sica la sceglie per interpretare Teresa, una prostituta, nel film a episodi L’oro di Napoli. Grazie a questo ruolo vince il suo primo Nastro d’Argento. Durante gli anni Cinquanta, Silvana Mangano, quindi, annuncia più volte che vorrebbe ritirarsi dalla scena, e gradualmente rinuncia ai ruoli da diva nei colossal di quel decennio per dare maggior spazio alla sua vita privata. Nel 1957 partecipa al film Uomini e lupi diretto da de Santis e cattura l’attenzione della stampa il particolare episodio successo durante le riprese, quando la Mangano viene assalita da uno dei lupi, e Guido Celano (coprotagonista) riesce a impedire l’aggressione dell’animale. Di particolare importanza è la sua partecipazione al film La grande guerra (1959) di Mario Monicelli, film in cui Alberto Sordi e Vittorio Gassman interpretano due soldati durante la Prima Guerra Mondiale.
Ultimo periodo della carriera
Anche durante gli anni Sessanta l’attrice romana è molto selettiva nella scelta dei ruoli, nel 1960 interpreta una partigiana jugoslava in Jovanka e le altre di Martin Ritt: per interpretare questo ruolo si rasa i capelli a zero, e la sua immagine viene scelta per la copertina della rivista Life. Nel 1962 riceve il secondo Nastro d’Argento e un David di Donatello come miglior attrice per l’interpretazione di Edda Ciano nel film Il processo di Verona di Carlo Lizzani. Il suo secondo David di Donatello lo ottiene nel 1972, grazie al film Lo scopone scientifico di Luigi Comencini. Il ruolo che però, quasi senza dubbio, sancisce il suo mutamento di immagine è quello della madre di Tadzio in Morte a Venezia (1971), in cui la sua bellezza diviene eterea.
Nonostante il suo enorme successo professionale, Silvana Mangano, ha avuto non poche difficoltà nella vita privata, nel 1981 perde precocemente il figlio Federico, di soli venticinque anni, in un incidente aereo: questo lutto porta l’attrice in uno stato depressivo. Nel 1983 si separa dal marito, e qualche tempo dopo le viene diagnosticato un tumore allo stomaco. Dopo le insistenti richieste della figlia Raffaella, interpreta un ruolo in Dune di David Lynch (1984). Nel 1987 interpreta il suo ultimo ruolo nel film Oci ciornie. Nel 1989 subisce un intervento chirurgico a causa del tumore, ma a seguito dell’operazione viene colpita da un arresto cardiaco. Muore a Madrid il 16 dicembre. Nel 2000 il Comune di Roma le intitola una strada nel quartiere Vallerano.
A cura di Simo.
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