Cenni biografici su Marie-Guillemine de Laville-Leroux
Marie-Guillemine de Laville-Leroux nacque il 18 dicembre 1768. Inizialmente iniziò la sua formazione artistica con Élisabeth Vigée Le Brun a partire dall’anno 1781, per poi iniziare a frequentare l’atelier del celebre pittore Jacques-Louis David a partire dall’anno 1786. Aveva esposto nel 1791 al Salon una delle sue più note opere, ovvero Psyche dà l’addio alla sua famiglia. Sempre in questo periodo la pittrice francese realizzò un altro suo lavoro, noto con il titolo L’innocenza tra la Virtù e il Vizio; anche se il quadro presentava delle tematiche a carattere mitologico, in realtà celava le posizioni femministe dell’artista che rappresentò il Vizio nelle sembianze di un uomo anziché in quelle di una donna.
In data 12 marzo 1793 aveva sposato il noto banchiere francese Benoist d’Angers. Due anni dopo iniziò a realizzare dipinti basati sulla pittura di genere, abbandonando dunque i soggetti pittorici classici e anche lo stile pittorico insegnatole dal suo grande maestro Jacques-Louis David. Marie-Guillemine aveva un grande successo in ambito artistico continuando dunque ad esporre le sue opere presso il Salon. Il grande successo come pittrice di fama lo iniziò ad avere nel 1800, quando dipinse Ritratto di negra, quadro considerato come emblema dell’emancipazione raggiunta dai neri in seguito all’abolizione della schiavitù avvenuta sei anni prima in Francia. Per molti questo dipinto della pittrice francese era anche una sorta di manifesto del femminismo.
La nota artista francese ricevette anche la commissione da parte di Napoleone Bonaparte per la realizzazione di un suo ritratto destinato alla città di Gand. Proprio perché era una pittrice di grande fama ricevette anche la medaglia d’oro così come una pensione governativa. Fu proprio in questi anni che decise di aprire un proprio studio destinato però solo alle donne. Nel corso della politica di Restaurazione suo marito, il conte Benoist divenne membro del Consiglio di Stato, dunque Marie-Guillemine dovette smettere di dipingere perché questi aveva ottenuto una carica molto importante e sarebbe sembrato disdicevole se lei avesse continuato a dipingere. Marie-Guillemine de Laville-Laroux morì l’8 ottobre 1826 a Parigi.
Alcune opere
Le opere che si vogliono analizzare della pittrice francese sono:
- Ritratto di Paolina Borghese
- Ritratto di negra
Ritratto di Paolina Borghese
Ritratto di Paolina Borghese è un dipinto realizzato nel 1808 da Marie-Guillemine Laville-Leroux mediante la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il ritratto è custodito presso le Musée national du Château de Fontainebleau.
Il dipinto ritrae la sorella minore di Napoleone Bonaparte, Maria Paola Buonaparte, nota a tutti comunemente con il nome celebre di Paolina Borghese, che è stata anche principessa italiana dopo il matrimonio con il principe Camillo Borghese, che fu più grande di lei cinque anni. In questo ritratto Paolina viene raffigurata seduta su una poltrona di velluto rosso decorata con delle parti dorate. Paolina Borghese indossa un vestito molto elegante dorato e bianco con un lungo strascico tipico della moda dell’epoca. La principessa sul capo indossa una corona, mentre al collo indossa una collana d’oro con dei ciondoli. A testimonianza della ricchezza dell’abbigliamento della principessa, quest’ultima indossa anche degli orecchini sempre dorati di medie dimensioni.
Sullo sfondo dietro di lei è presente una tenda di velluto verde con delle decorazioni sempre dorate e una finestra dal quale si scorge un bellissimo cielo azzurro chiaro sulla cui lontananza si vedono delle montagne e della vegetazione.
Ritratto di negra
Ritratto di negra è senz’altro l’opera più famosa dell’artista francese e fu realizzata nell’anno 1800 mediante l’utilizzo della tecnica pittorica dell’olio su tela. Oggi l’opera d’arte si trova presso il Museo Louvre di Parigi.
Questo ritratto viene considerato come un dipinto simbolo dell’emancipazione dei neri dalla schiavitù che era stata abolita in Francia ben sei anni prima e per molti anche un vero e proprio manifesto del femminismo. L’opera fu presentata al Salon suscitando grande scalpore per il soggetto raffigurato. In realtà l’artista ottenne una grande fama proprio grazie a questo importante lavoro. Il dipinto ritrae una giovane donna nera che è seduta su una sedia rivestita con una sorta di drappo azzurro scuro; la posa della giovane donna è di tre quarti. Una parte del corpo della donna è avvolto da una tunica bianca che lascia scoperta una parte del seno e le spalle. La tunica è stretta in vita da una cintura rossa.
Sul capo la giovane ragazza indossa un turbante bianco; il suo sguardo si rivolge fiero e deciso in direzione dello spettatore, come se non temesse assolutamente nulla. Dietro la fanciulla lo sfondo viene reso con il colore giallo ocra. Lo Stato francese acquistò questo ritratto nel corso del 1818. Molte sono le analogie di questo celebre lavoro con quello di Raffaello noto con il titolo La Fornarina. Ciò che colpisce l’osservatore di entrambe le tele è che il soggetto pittorico è molto simile sia per la posa, ma anche perché sia la Fornarina che la giovane fanciulla nera indossano una tunica bianca che lascia scoperte le loro spalle e il loro seno. Inoltre entrambe le donne hanno un turbante sul loro capo e lo sguardo che si rivolge in maniera decisa verso lo spettatore.
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