Chavela Vargas
Chavela Vargas è stata una cantante messicana di origine costaricana, che ha contribuito grandemente allo sviluppo della musica popolare latinoamericana ma, soprattutto, al revival della “ranchera”, un genere musicale popolare messicano, con ritmi che riflettono la polka, il bolero o il valzer.
Infanzia
Isabel Vargas Lizano nacque il 17 aprile 1919 a San Joaquín de Flores, in Costa Rica; il suo nome di battesimo completo era María Isabel Anita Carmen de Jesús. Non ebbe un’infanzia serena: i genitori, Herminia Lizano e Francisco Vargas, divorziarono quando lei era ancora piccola e l’affidarono a uno zio; durante quel periodo, contrasse la poliomielite. Ben presto le fu assegnato il soprannome di Chavela, la forma vezzeggiativa del nome Isabel.
Desiderio di cantare
Chavela aveva una bella voce e il desiderio di mettersi in gioco nell’industria musicale. Purtroppo, il Costa Rica non offriva grandi opportunità in tal senso, motivo per cui, all’età di diciassette anni, la giovane decise di tentare la fortuna in Messico. Lì, per molti anni, la ragazza si esibì cantando per strada: la sua specialità era la tipica forma di canzone messicana, la “ranchera”, che lei cantava adattandola al proprio stile, talvolta rallentandone il ritmo, spesso usando solo una chitarra come accompagnamento. Il suo stile era estremamente mascolino: Chavela si vestiva come un uomo, fumava e beveva abbondantemente, e cantava le sue rancheras dal punto di vista di un uomo; una vera e propria espressione di negazione dell’eteronormatività. All’età di trent’anni, iniziò a cantare come professionista.
La fama
Verso la fine degli anni Cinquanta, iniziò a farsi conoscere anche tra i circoli artistici; la fama, però, arrivò solo negli anni Sessanta, quando Chavela rilasciò il suo primo album, Noche de Bohemia (1961), grazie al sostegno del più grande cantante di musica ranchera dell’epoca, José Alfredo Jiménez. Da quel momento, Chavela divenne estremamente popolare e si esibì in concerti in Messico, in Spagna, negli Stati Uniti e anche in Francia: nel corso degli anni Sessanta e Settanta, avrebbe rilasciato molteplici album, arrivando alla cifra di 80 dischi in carriera. Ebbe anche modo di frequentare molti personaggi eminenti della cultura del tempo, come Frida Kahlo, con cui, molto probabilmente, ebbe anche una relazione, mentre la Kahlo era sposata con Diego Rivera.
L’alcolismo e il recupero
Nonostante il successo ottenuto sul palco, Chavela aveva un problema: beveva troppo, e il suo ormai noto problema di alcolismo stava diventando incompatibile con il suo stile di vita. Nel 1970, ormai arrivata allo stremo, si ritirò presso una famiglia messicana, che si prese cura di lei senza sapere chi fosse, fino a che non si ristabilì. Chavela ritornò a cantare nel 1991, esibendosi a Città del Messico: la sua performance attirò di nuovo l’attenzione del pubblico, e pian piano la cantante riprese a esibirsi negli Stati Uniti, in Europa e in America Latina. Grazie all’intercessione dell’amico Pedro Almodóvar, regista spagnolo, debuttò alla Carniege Hall nel 2003; Almodóvar la incluse inoltre in molti suoi film, tra cui anche in La flor de mi secreto, dove Chavela comparve non solo come attrice ma anche come cantante.
Nel 2002, Chavela pubblicò la propria autobiografia, nella quale dichiarò pubblicamente la propria omosessualità; si trattò però di una dichiarazione “inutile”, in quanto i suoi fan e i suoi amici erano già a conoscenza della sua omosessualità; per anni erano girate voci su una sua relazione con Frida Kahlo e con Ava Gardner. Famosa era anche la sua canzone Paloma Negra, in cui la cantante esprimeva il suo dolore per il fatto che una donna l’aveva ignorata e le aveva spezzato il cuore. Paloma Negra fu anche inclusa nella colonna sonora del film Frida (2002), in cui Chavela cantò anche La Llorona.
Nell’estate del 2012, Chavela fu ricoverata in ospedale a Cuernavaca, in Messico, a causa di problemi respiratori, dove morì dopo settimane di difficoltà. Nello stesso anno della sua morte, l’artista Juan Carlos del Valle presentò una serie di suoi ritratti a Città del Messico.
Nel febbraio 2017 le venne dedicato un film autobiografico, Chavela, diretto da Catherine Gund e Daresha Kyi; nel 2019, venne aggiunta una stella in suo onore nella Rainbow Honor Walk a San Francisco, dedicata agli artisti della comunità LGBT. Salma Hayek, protagonista del film Frida, definì Chavela Vargas come la vera essenza del Messico: la sua figura è inseparabile dal ricordo del suo poncho rosso e dei costumi messicani con cui si esibiva ad ogni concerto.
A cura di Chiara.
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