Biografia di Marlene Dumas
L’artista e pittrice sudafricana Marlene Dumas, è nata a Cape Town nel 1953. Il pubblico moderno la riconosce per le sue opere irriverenti, caratterizzate da una grandissima forza espressiva. I suoi quadri sono “ricerca e racconto”, la visualizzazione di azioni, sentimenti e sensazioni. L’amore, l’odio e la passione si fondono fino ad assumere forme inedite, che portano ad una critica attiva nei confronti del mondo esterno. Marlene Dumas vive e lavora ad Amsterdam, dove si è trasferita nel 1976, mentre ancora cercava la propria strada.
Come lei stessa ha dichiarato, una parte fondamentale della sua arte è l’uso di immagini d’ispirazione, che provengono da riviste, giornali o polaroid scattate precedentemente. Partendo dall’immagine, l’artista riesce a costruire l’intera opera, affidandosi a diverse tecniche. Dalla pittura ad olio fino al collage, Dumas sperimenta metodi alternativi per ottenere effetti sorprendenti, che finiscono col risvegliare l’attenzione dell’osservatore. Tra le esposizioni più conosciute della sua carriera, va sicuramente ricordata la mostra Measuring Your Own Grave, ospitata dal Museum of Contemporary Art di Los Angeles nel 2008.
Allo stesso tempo, bisogna citare le esposizioni “Mapping the Studio”(2009-11), “Prima Materia” (2013-15) e “ll mondo vi appartiene” (2011-12). Queste collezioni raccolgono al meglio lo spirito e lo stile di Marlene Dumas, così come la sua incredibile abilità espressiva. Abbiamo scelto di raccontarvi in modo più approfondito alcune delle sue opere, così da descrivere al meglio la figura di un’artista estremamente complessa. Dagli inizi della sua carriera fino ad oggi, Marlene è la responsabile di quadri d’impatto, che hanno conquistato il pubblico internazionale.
The Painter, 1994
Iniziamo con uno dei quadri più conosciuti di Marlene Dumas, “The Painter”. Il dipinto raffigura una bambina con il corpo imbrattato di vernice, con gli occhi scuri ed i capelli verdi. L’altezza minacciosa della tela – circa un metro e ottanta – dovrebbe farci guardare la bambina con occhi straniti, quasi fosse una vera e propria minaccia. E invece, il titolo ci rivela un altro tipo di storia. La grandezza della bambina è legata alla sua forza creativa, alla forza della “pittrice”.
“Storicamente… “ dice Dumas “era sempre il pittore maschio a dipingere la donna come proprio modello. Qui, invece, c’è una bambina che assume il ruolo principale. Si è dipinta da sola. La modella diventa l’artista”. L’immagine è molto forte, e ci trasmette una nuova idea di rappresentazione artistica, un nuovo tipo di arte in cui il protagonista del quadro è prorpio l’atto stesso del dipingere.
The Visitor, 1995
Proseguiamo con il dipinto intitolato “The Visitor”, realizzato nel 1995. Il quadro raffigura un gruppo di prostitute davanti a una porta aperta, che rivolgono lo sguardo ad un’altra figura, invisibile agli occhi dell’osservatore.
Come abbiamo visto, la Dumas usa spesso fonti fotografiche nel suo lavoro, molte delle quali tratte da reportage di cronaca contemporanea che documentano eventi realmente accaduti. La fonte fotografica per The Visitor era un’immagine scattata in un bordello in Nevada, intorno al 1960. Il dipinto della Dumas riporta una storia cruda, che però merita di essere raccontata nel modo giusto.
The First People, 1990
Concludiamo con il quadro “The First People”, che raffigura quattro bambini diversi. Come ha poi raccontato l’artista, l’opera è dedicata all’esperienza della gravidanza e alle differenti sensazioni provate prima della nascita di sua figlia. I quattro bambini del quadro rappresentano le sue emozioni, la confusione, la gioia e la paura che ha sperimentato prima dell’arrivo della figlia.
Il quadro è il risultato di un ricordo e di una constatazione, la difficoltà dell’essere madre a tutti gli effetti. Quando la Dumas li ha dipinti, le persone pensavano che i bambini avessero un aspetto “alieno”. In realtà, l’artista non ha fatto altro che riportare su grande scala un’immagine presa dalla realtà (una polaroid che lei stessa aveva scattato a sua figlia).
Cambiare la percezione delle persone è quindi più facile del previsto, far sembrare spaventoso un bambino più semplice di quanto ci si aspetti. Marlene Dumas dimostra il potere della raffigurazione e dell’arte, che influenza il pensiero delle persone e fa emergere nuove sensazioni inaspettate.
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