Marina Ovsjannikova

Marina Vladimirovna Ovsjannikova è nata il 19 giugno 1978 nella città ucraina di Odessa, oggi una delle città bersaglio dei missili russi. Suo padre è di nazionalità ucraina, mentre sua madre è russa. Sin da giovane si distinse nello sport, avendo dei brillanti risultati in sport come per esempio il nuoto e la ginnastica artistica.

A livello universitario è stata una studentessa modello, non soltanto distinguendosi nel campo dello sport, ma anche laureandosi all’Università Statale di Kuban e poi all’Accademia Presidenziale Russa di Economia Nazionale e Pubblica Amministrazione (RANEPA). La sua carriera giornalistica è brillante e ha lavorato in passato all’interno di All-Russia State Television e per Radio Broadcasting Company. Marina ha anche lavorato per il canale televisivo noto come Kuban. Successivamente, nel 1997, è entrata  a far parte del canale televisivo nazionale Channel One Russia Vremya, conducendo l’edizione del telegiornale serale russo.

La giornalista russa nel 2005 si è poi anche laureata alla Presidential Academy; della vita privata di Marina Ovsyannikova si sa poco: ha avuto due figli avuti dal suo ex marito Igor Ovsyannikov.

La presa di posizione contro la guerra in Ucraina

Inizialmente Marina ha appoggiato il presidente Vladimir Putin, per poi ritornare sui suoi passi dopo avere visto le terribili immagini che ritraevano i bombardamenti russi in uno Stato sovrano come l’Ucraina. Ciò che ha visto è stato orribile, cruento e le ha ricordato i terribili eventi che ha vissuto in prima persona nel corso della guerra in Cecenia. 

Considerando che il conflitto l’ha impressionata tantissimo, Marina inizia a pensare che forse vale la pena fare qualcosa per far sì che i russi prendano coscienza di quanto le Forze Armate del suo Paese stanno facendo in uno Stato fratello come l’Ucraina, pertanto inizialmente pensa di protestare vicino al Cremlino, ma questo non sarebbe servito a tanto. Ed ecco che l’occasione giusta si è presentata in data 14 marzo 2022, quando durante la trasmissione televisiva giornalistica serale Vremya appare dietro la conduttrice Ekaterina Andreeva munita di un cartello con su scritto un testo misto tra inglese e russo che recita le testuali parole: Fermate la guerra, non credete alla propaganda, qui vi viene mentito. Russi contro la guerra. 

Oltre alle parole riportate sul carrello, grida anche le seguenti parole: Fermate la guerra! No alla guerra!

Mentre Marina Ovsjannikova pronuncia queste parole la trasmissione televisiva viene interrotta. La cosa eclatante è che la tv di Stato controllata dal regime del Presidente Putin non ha fatto in tempo a bloccare un atto dimostrativo come quello portato avanti coraggiosamente dalla giornalista russa. Nello stesso giorno Marina è stata arrestata e prima di portare avanti questo atto dimostrativo molto forte contro il regime che governa il suo Paese ha rilasciato e registrato una dichiarazione, di cui si riporta il testo:

“Quello che avviene in Ucraina è un crimine. La Russia è il Paese aggressore. La responsabilità ricade su una sola persona: Putin. Mio padre è ucraino, mia madre è russa, e non sono mai stati nemici. La Russia deve fermare immediatamente questa guerra fratricida. Purtroppo negli ultimi anni ho lavorato al Primo canale, occupandomi della propaganda del Cremlino e ora ne provo molta vergogna, perché ho consentito di dire bugie alla nazione e di zombizzare i russi. Abbiamo taciuto nel 2014, quando tutto questo era solo all’inizio. Non siamo scesi in piazza quando il Cremlino ha avvelenato Navalny. Abbiamo solo osservato in silenzio questo regime disumano. E ora ci ha voltato le spalle tutto il mondo, e altre dieci generazioni non si potranno togliere la macchia di questa guerra.” 

Ha rischiato di essere incarcerata per 15 anni con l’accusa di avere dato una fake news, affermando che le operazioni speciali portate avanti per volere del regime russo in Ucraina sarebbero stati in realtà una vera e propria invasione militare del Paese da parte dei russi. Dopo l’arresto Marina ha lasciato la Russia per trasferirsi in Germania, dove il Die Welt l’ha scelta come sua corrispondente. Per le sue posizioni contro il regime russo rischia anche di perdere la custodia dei figli, considerando che anche l’ex marito l’ha denunciata in seguito agli eventi accaduti.

Domenica 17 luglio 2022, dopo essere ritornata in Russia soltanto per la risoluzione della disputa legale per mantenere la custodia dei propri figli, Marina è stata nuovamente arrestata mentre stava passeggiando in un parco di Mosca. La polizia russa l’ha trattenuta in commissariato per alcune ore per poi rilasciarla nuovamente. Secondo varie fonti sarebbe stata arrestata nuovamente perché qualche giorno prima avrebbe esposto davanti al Cremlino un cartello contenente la scritta “Putin è un assassino, i suoi soldati sono dei fascisti”, mentre manifestava contro la guerra in Ucraina. Non si sa se sia stata nuovamente costretta a pagare un’altra multa.

Conclusioni

Il caso di Marina Ovsjannikova mostra come in Russia ogni forma di dissenso viene soffocata con la violenza e con il carcere. in Russia ogni oppositore politico o un semplice pacifista che manifesta contro la guerra, esprimendo il suo pensiero, rischia il carcere soltanto per avere espresso la sua opinione.

E’ necessario un risveglio delle coscienze, cercare di informare il più possibile i cittadini russi al fine di abbattere un regime che nega principi fondamentali come la libertà d’espressione, di manifestare liberamente il proprio pensiero e le proprie idee e che è capace di fare cose terribili in un Paese vicino e fratello come l’Ucraina, avendo come obiettivo soltanto quello di conquistarlo cancellandolo completamente dalla geopolitica mondiale.