Giovinezza di Roxelana

Hürrem Sultan nacque con il nome Aleksandra Anastazja Lisowska a Rohatyn, città attuale dell’Ucraina e che in quel periodo faceva parte del regno polacco. La città si trovava nella regione dell’allora Rutenia. Suo padre – secondo alcuni studi effettuati – fu un prete ortodosso che aveva origini rutene e che si chiamava Lisovsky. La fanciulla era stata rapita dai Tartari di Crimea tra la regione della Crimea e l’area del Nogai, situate entrambe in Europa orientale.

Roxelana, la favorita dell’harem

La fanciulla sarebbe stata portata prima nella città di Kaffa, luogo centrale della tratta degli schiavi ottomana, per poi essere trasferita nella città di Istanbul. Hafsa Sultan, moglie del sultano Selim I e madre del futuro sultano Solimano, la scelse come regalo per suo figlio. La giovane Roxelana entrò dunque a far parte dell’harem imperiale, iniziando ad acquisire il ruolo di “concubina preferita” al suo interno. Quando entrò nell’harem, Roxelana probabilmente aveva 15 anni e secondo gli studiosi la fanciulla divenne concubina di Solimano nel 1520, quando questi divenne sultano.

Da concubina a moglie preferita di Solimano

Questa predilezione di Solimano per Hurrem non piaceva a Mahidevran, che fino ad allora era stata l’unica a dare un figlio maschio al sultano venendo considerata da lui come la donna dell’harem più influente. Tra le due donne non vi era un rapporto ottimale e presto il sultano rendendosi conto del fatto che Mahidevran covava un odio sempre più profondo verso Roxelana la cacciò via da Istanbul insieme al suo primo figlio Mustafa.

Presto Roxelana, oltre ad essere considerata come la concubina preferita da Solimano all’interno dell’harem, divenne anche la moglie legale di questi acquistando anche il titolo di regina dell’Impero Ottomano intorno all’anno 1533 o 1534. Nel giro di quattro-cinque anni dall’unione tra i due nacquero cinque figli che sarebbero stati importanti per garantire la discendenza della famiglia imperiale. La donna aveva un carattere molto allegro e solare, per questo venne chiamata Hürrem che significa proprio allegra, inoltre era una grande amante della poesia, passione che condivideva con il marito, il quale era anche un poeta.

Roxelana, oltre a diventare regina, ottenne anche un importante titolo, ovvero quello di Haseki Sultan, cosa mai successa prima di allora. Rompendo con la tradizione, il sultano decise che da quel momento in poi i futuri sultani ottomani si sarebbero dovuti sposare con una cerimonia formale, dando alle loro consorti dei grandi poteri decisionali soprattutto nell’ambito delle successioni.

Il grande potere di Roxelana

Il ruolo della donna fu fondamentale giocando un ruolo di grande influenza all’interno dell’Impero ottomano, a tal punto da essere l’unica donna ad essere riuscita a rimanere alla corte del sultano per tutto il resto della vita. (secondo tradizione la moglie di un sultano poteva restare nell’harem soltanto fino al compimento della maggiore età del loro figlio, ovvero fino a quando questo compiva 16 o 17 anni)

Accadeva generalmente che, quando uno dei figli del sultano diventava maggiorenne, venisse mandato a governare una regione del regno portando con sé anche sua madre e che sarebbe tornato ad Istanbul solo su volere del padre, qualora fosse stato scelto come successore al trono. Solo in quel caso la madre avrebbe fatto ritorno ad Istanbul con lui. La presenza di Roxelana cambiò completamente anche questa tradizione. La regina ebbe inoltre una grande influenza sul marito, diventando il suo consigliere in molti affari di Stato e dandogli dei veri e propri suggerimenti importanti in merito alla conduzione della politica estera e internazionale dell’Impero. Fu proprio grazie a lei che l’Impero Ottomano per esempio consolidò ottimi rapporti con il regno polacco. Inoltre la regina si impegnò anche in maniera molto attiva per garantire la costruzione di importanti edifici pubblici del regno, tra cui:

  • la costruzione di una moschea
  • due madrasse
  • un ospedale femminile che fece costruire nei pressi del mercato delle schiave
  • delle moschee nelle città di Ankara e Adrianopoli
  • una fontana

Nell’anno 1552 fece costruire anche l’Haseki Sultan Imaret, ovvero una mensa per i poveri che si trovava nella città di Gerusalemme, dove giornalmente si recavano almeno 500 persone due volte al giorno per mangiare.

Tra gli altri lavori che la regina ordinò vi fu anche la costruzione di una mensa pubblica nella città della Mecca.

La morte di Roxelana e anni successivi

Roxelana morì il 15 aprile 1558 a causa dell’aggravamento delle sue condizioni di salute; negli ultimi anni la regina divenne sempre più debole dal punto di vista fisico infatti. Si dice che Solimano la amasse così tanto a tal punto da avere passato ogni singolo giorno accanto alla moglie fino al momento ch’ella morì. Il sultano amò tantissimo sua moglie in ogni istante della sua vita e anche dopo la sua morte scrisse delle dediche in suo onore.

Ecco una delle dediche che Solimano, detto anche Solimano il Magnifico, le dedicò nel corso della sua vita:

“Trono della mia nicchia solitaria, mia ricchezza, mio amore, mio chiaro di luna. Mia più sincera amica, mia confidente, mia vera esistenza, mio Sultano, mio unico e solo amore. La più bella fra le belle… Mia primavera, mio amore dal volto allegro, mia giornata, mia dolce metà, foglia che ride… Mia pianta, mia dolcezza, mia rosa, l’unica che non mi angoscia in questo mondo… […] Mia donna dai bei capelli, mio amore dalla fronte obliqua, mio amore dagli occhi pieni di malizia… Canterò sempre le tue lodi…io, amante dal cuore tormentato, Muhibbi dagli occhi pieni di lacrime, sono felice».