Introduzione

Il viaggio nell’arte è sempre stato un tema molto sentito dagli artisti di ogni tempo. Quello che viene generalmente rappresentato è il viaggio sotto le sue mille sfaccettature:

  • il viaggio come avventura, in cui si vuole descrivere un percorso di vita atto a scoprire nuovi mondi, aspetti misteriosi di nuovi Paesi e tanto altro;
  • il viaggio come conoscenza con l’obiettivo di volere conoscere nuove culture, tradizioni locali, nuovi valori;
  • il viaggio come riscoperta delle antiche rovine del mondo; (questa tipologia di viaggio era soprattutto amata dagli artisti, dagli intellettuali, i quali erano spinti dalla conoscenza dell’antico per poterlo rappresentare nelle opere artistiche e letterarie)
  • il viaggio come riscoperta interiore di sé stessi inteso quindi come un viaggio interiore per ritrovare la serenità, l’equilibrio;
  • il viaggio come fuga da qualcosa, da qualcuno che affligge le persone;
  • il viaggio individuale per andare alla riscoperta delle proprie origini.

Gli artisti hanno sempre cercato di rappresentare nelle loro tele questo tema e su di esso ci sono pervenuti numerosi dipinti.

Il viaggio come avventura e scoperta di luoghi

Uno dei viaggi che si vogliono descrivere in ambito artistico è senz’altro il viaggio come avventura e come scoperta di luoghi nuovi, misteriosi che non si conoscono. Il pittore che meglio di ogni altro è riuscito a descrivere questa concezione del viaggio è Paul Gauguin. Questi è l’artista che ha più viaggiato in assoluto alla ricerca di nuovi luoghi da esplorare e andando alla ricerca della luce da inserire come elemento nelle sue tele. Egli era un instancabile viaggiatore e già dall’infanzia trascorse la sua vita viaggiando tra il Perù e la Francia. L’avvicinamento al mondo artistico inoltre lo condusse a volere imprimere su tela tutto ciò che vedeva nel corso dei suoi tanti viaggi alla scoperta di luoghi bellissimi, misteriosi e dove vivevano popolazioni che voleva conoscere più a fondo.

Il luogo che aveva maggiormente a cuore era senz’altro la Polinesia che decise di descrivere nelle sue tele. Si tratta di un luogo dove Gauguin riscoprì la bontà degli esseri umani rappresentata dalla genuinità della gente sia locale; nel corso di questo viaggio l’artista riscoprì quello che per lui era il senso della vita.

La tela che si vuole in maniera sintetica descrivere è Mahana no Atua (in italiano Giorno di Dio) realizzato nell’anno 1894 con la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il dipinto si trova oggi presso il The Art Institute di Chicago, negli Stati Uniti.

Questo quadro fu dipinto dall’artista in Francia in un intervallo di tempo che riguardò due soggiorni che egli fece a Tahiti. Quelli che vengono rappresentati sono dei momenti ripresi durante la festa in onore della dea indù Kālī, la quale secondo la tradizione era considerata come una dea battagliera e non materna. La dea, come è possibile osservare attentamente, viene rappresentata sotto forma di statua al centro della tela. Le chiazze di color giallo, rosso, verde, azzurro, rosa, arancione e celeste che si vedono in primo piano riflesse sull’acqua del mare sono le sagome della vegetazione circostante che si intravede nel paesaggio tahitiano rappresentato. Si capisce che si tratta di acqua perché le donne tahitiane vi immergono i piedi. Sempre in primo piano sono rappresentati poi una donna senza vesti e con un telo sulla vita e ai due lati due ragazzi distesi per terra.

Sullo sfondo si scorgono sul lato sinistro due donne con un vassoio lungo che sembra stiano porgendo dei doni alla statua della dea, mentre sul lato destro delle donne con dei tipici abiti tradizionali tahitiani di colore rosa decorati con dei fiori e una donna vestita di bianco che culla il suo bambino. Ancor più in lontananza si scorge il mare blu attraversato da onde, la spiaggia dorata e il limpido cielo azzurro. Quello che Gauguin propone è un luogo incantevole e da sogno.

Il viaggio alla riscoperta della natura e del colore

Un’altra tipologia di viaggio che si vuole esaminare è infine il viaggio alla riscoperta della natura. Quello che si vuole descrivere è il viaggio che fece Claude Monet nel gennaio 1884 nella cittadina ligure di Bordighera e in altre località della Liguria. Fece questo viaggio in solitudine dopo aver già soggiornato in Liguria alla fine del 1883 insieme a Pierre-Auguste Renoir. A Bordighera ci sarebbe dovuto restare soltanto un mese, ma alla fine rimanendo affascinato dai luoghi, dalla natura e dal colore del mare e del cielo, l’artista impressionista rimase a Bordighera circa 79 giorni durante i quali dipinse 38 tele affascinanti e dai colori bellissimi eseguiti in giro per la Liguria. Il suo obiettivo infatti, durante questo soggiorno, era quello di volere studiare a fondo il colore attraverso i bellissimi paesaggi di Bordighera, Dolceacqua, Vallebona e Sasso.

Il quadro che si vuole descrivere è Bordighera che è stato eseguito nell’anno 1884 secondo la tecnica pittorica dell’olio su tela. Oggi la tela è custodita presso il The Art Institute di Chicago, negli Stati Uniti.

In quest’opera si può subito riscontrare il bellissimo contrasto coloristico tra il celeste chiaro del cielo e l’azzurro intenso del mare, il quale mette in risalto la bellezza e la luminosità del paesaggio circostante rappresentato. Fantastica è la resa del colore da parte dell’artista francese che sceglie il verde con le sue varie sfumature brillanti, il blu zaffiro per la colorazione del mare e il celeste chiaro per la colorazione del cielo. Si nota come lo studio del colore fosse un elemento molto importante per Monet nella realizzazione di questo lavoro.

In lontananza, a rendere ancora più affascinante il soggetto dipinto, l’artista raffigura il paese di Bordighera che si affaccia sul mare. Il cromatismo dei colori viene reso ancora più magistralmente mediante delle piccole pennellate stese di colore. Monet rappresenta mediante queste piccole pennellate quelli che sono gli “attimi”, ovvero le emozioni del momento. Anche questo dipinto inoltre viene effettuato sempre mediante la tecnica pittorica adottata dagli impressionisti: la tecnica en plein air.

Conclusioni

Intento di questo lavoro è dunque descrivere il viaggio nell’arte nelle sue varie sfaccettature, analizzando come questo fosse un soggetto pittorico molto importante per gli artisti che riproducevano su tela tutto ciò che conoscevano e vedevano durante i loro amati viaggi.

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