Introduzione
Rappresentare una città, l’aspetto caotico del centro e la realtà tranquilla dei vicoli e dei paesaggi è molto più difficile di quanto si pensi. Esistono autori che hanno dedicato la loro intera carriera alla rappresentazione delle parti migliori delle loro città.
Uno degli aspetti più interessanti della città, è che continua a cambiare costantemente, offrendo sempre nuovi spunti di rappresentazione e interpretazione.
L’Europa, il continente che ci ospita fin dalla nascita, è passata attraverso centinaia di rappresentazioni diverse. Dalle città più belle e significative fino alle più piccole e meno visitate, i quadri ci aiutano a costruire una testimonianza fisica di quello che è stato e di quello che sarà in futuro. Per analizzare la rappresentazione dell’Europa nel mondo dell’arte abbiamo preso come campione d’esame tre interessanti quadri:
- “Parc Farnese” di Camille Corot
- “Boulevard de Clichy” di Vincent Van Gogh
- “Charing Cross Bridge” di Camille Pissarro.
In queste opere, le tre città di Roma, Parigi e Londra vengono rappresentate al massimo della loro bellezza, catturando la vera essenza dei luoghi. Vale la pena soffermarsi sulla loro analisi così da comprendere l’effettivo spirito di appartenenza degli autori e il loro modo di esprimerlo.
Roma: Parc Farnese, Camille Corot
Il primo quadro, ha come protagonista la città di Roma. L’autore, Camille Corot, è spesso considerato come un importante esponente dell’arte paesaggista. Il quadro “Parc Farnese” è oggi conservato al Museo Louvre, proponendo una bellissima veduta del Colosseo osservato dai giardini di Palazzo Farnese. L’obiettivo principale dell’artista, che ha viaggiato in Italia proprio per lasciarsi ispirare dalla luce e dalle atmosfere mediterranee, è quello di indagare l’andamento della luce.
In particolare, Corot analizza il modo in cui la luce del sole colpisce gli edifici nel tardo pomeriggio, proprio poco prima di sera. La zona che occupa la parte destra del quadro – quella più vicina all’osservatore – è completamente in ombre. Al contrario, il Colosseo e gli edifici che lo circondano sono ancora inondati dalla luce del sole. Un raggio colpisce direttamente l’Arco di Trionfo, accentuandone la bellezza e l’unicità. Roma è presentata per quello che è realmente, un luogo pieno di bellezza e di storia, che riesce ad unire ombra e luce mantenendo intatto l’equilibrio.
Parigi: Boulevard de Clichy, Vincent Van Gogh
Passiamo poi alla vista di Parigi, grazie al quadro “Boulevard de Clichy” di Vincent Van Gogh. Nell’opera, l’artista si occupa della rappresentazione di una delle strade che percorreva ogni giorno per raggiungere il suo appartamento, mostrandoci la propria personalissima visione del mondo.
L’influenza impressionista è qui molto evidente, grazie all’alternarsi di pennellate decise, fluide e ravvicinate. La pittura serve a Van Gogh per esprimere al meglio il senso di ombreggiatura e luci, creando un contrasto netto tra le varie zone dalla scena. Rispetto a Corot, che cercava realismo e veridicità, Van Gogh è più legato alla trasmissione di sensazioni. Il suo quadro, la sua visione di Parigi, è molto più sentimentale. Le ombre, i colori, lo stile di disegno, ogni elemento collabora per trasmettere all’osservatore il senso di familiarità della strada. Alla familiarità si aggiunge poi il tormento, l’incertezza e la malinconia, la sensazione di non avere ancora trovato il proprio posto nel mondo.
Londra: Charing Cross Bridge, Camille Pissarro
Il nostro percorso in Europa si conclude con “Charing Cross Bridge” di Camille Pissarro, un quadro bellissimo che raffigura la città di Londra. Come ci suggerisce il titolo, il protagonista indiscusso dell’opera è il Cross Bridge di Londra, che attraversa la tela da una parte all’altra. La superficie increspata dell’acqua si distingue appena dal cielo, che mantiene la stessa colorazione. Quello che cambia è il metodo di rappresentazione, l’uso delle pennellate più allungate per l’acqua e più omogenee per il cielo. Le barche si muovono a poca distanza dal ponte, mostrando una scena reale di una giornata londinese qualunque.
Nel quadro di Camille Pissarro ritroviamo la stessa valenza espressiva di Corot, il desiderio di raffigurare realisticamente un luogo unico e naturalmente bellissimo.
Eppure, non possiamo fare a meno di pensare che un pizzico della malinconia di Van Gogh sia stata riportata anche qui, tra le ombre delicate della città di Londra in lontananza. L’opera è un mix dei due stili precedenti, siccome lascia trasparire le sensazioni provate dall’artista al momento della rappresentazione.
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