Brevi cenni biografici su Alexandra Skochilenko

Alexandra Skochilenko è una giovane artista russa nota per essersi schierata apertamente contro la guerra in Ucraina iniziata per mano del suo Paese. Alexandra è nata il 13 settembre 1990 a San Pietroburgo, in Russia. La giovane è una nota artista e musicista in Russia. La sua formazione è avvenuta presso lo Smolny College of Liberal Arts and Sciences, ovvero la facoltà di Scienze e Arti Liberali dell’Università statale di San Pietroburgo, in Russia.

Alexandra è stata anche l’autrice di Book About Depression che ha pubblicato nell’anno 2014 e che parla della destigmatizzazione dello stato di salute mentale delle persone in seno alla Federazione Russa. L’obiettivo quindi che si prefigge il libro è quello di volere eliminare quelli che sono i pregiudizi verso coloro i quali sono colpiti da problemi di salute mentale.

Il motivo dell’arresto di Alexandra

Alexandra è stata arrestata alla fine del mese di marzo per essersi schierata apertamente contro la sanguinosa guerra in Ucraina che ha condotto il regime politico del suo Paese all’invasione di uno Stato sovrano pacifico che ha come unica sua colpa quello di volere affermare la propria libertà e il non volere essere uno Stato fantoccio alla mercé del Cremlino. La ragazza è stata arrestata con l’accusa di aver partecipato, così come hanno fatto altre persone, all’iniziativa pacifista consistente nell’attaccare accanto ai prezzi dei prodotti presenti sugli scaffali dei supermercati russi dei messaggi pacifisti contro la guerra in Ucraina ponendosi contro la decisione di Putin e del suo regime dittatoriale di invadere uno Stato sovrano colpevole soltanto di non voler sottostare ai voleri di Mosca e di abbracciare i principi liberali dell’Europa occidentale.

La giovane artista e attivista di San Pietroburgo non si limitava soltanto ad aggiungere questi messaggi pacifisti ai cartellini dei prezzi dei prodotti, ma in alcuni casi utilizzava i prezzi presenti nei cartellini degli scaffali con lo scopo di portare avanti, con altri bigliettini, una denuncia verso ciò che sta accadendo in Ucraina, menzionando anche i terribili crimini di guerra che sono stati perpetrati a Buča, città che si trova nella regione di Kiev, come ad esempio l’uccisione di tanti bambini e adulti, di cui sono stati trovati i corpi straziati.

Alexandra è stata arrestata per avere dato vita a questa protesta pacifica violando così le leggi varate dal Cremlino contro le fake news che vietano ai cittadini russi di parlare della guerra in Ucraina che sono costretti a definire come “operazione militare speciale”. Solo pronunciare dunque la parola guerra in Ucraina può comportare delle conseguenze molto pesanti per ogni singolo cittadino russo che rischia tantissimi anni di carcere per aver divulgato delle “fake news” circa l’operato dell’esercito russo in suolo ucraino. Al momento del suo arresto avvenuto il 31 marzo 2022, le è stato detto esplicitamente di essere accusata di aver messo dei pezzi di carta al posto dei cartellini dei prezzi, riportando informazioni totalmente false.

Uno dei messaggi che lei stessa ha riportato accanto ai prezzi dei cartellini presenti sugli scaffali del supermercato avrebbe riguardato per esempio l’attacco aereo portato avanti dai russi il 16 marzo 2022 contro il teatro della città di Mariupol, rifugio per tantissimi civili della cittadina ucraina. Nel corso di questo attacco aereo, che ha indignato il mondo intero, sono morte tante persone. Il messaggio riporta in inglese testuali parole: “The Russian army bombed an art school in Mariupol where about 400 people were hiding from the shelling.” La giovane artista-attivista è in custodia cautelare fino al 31 maggio 2022 in attesa di un processo; rischia fino a dieci anni di carcere e una multa di 3 milioni di rubli, corrispondenti all’incirca a 33.000 euro.

Per avere partecipato ad una protesta pacifista nel suo Paese il 24 febbraio 2022, giorno d’inizio della guerra in Ucraina, Alexandra ha ricevuto anche un’altra multa di 10.000 rubli. Tra gli altri messaggi che sono stati ritrovati nei biglietti poggiati sugli scaffali vi sono anche i seguenti:

  1. “Weekly inflation has reached hits highest point since 1998 because of our military actions in Ukraine. Stop the war”
  2. “Russians troops prevented 14 trucks loaded humanitariam aid from entering the Kherson region. Civilians need food and water”

Conclusioni

La storia di Alexandra Skochilenko è stata raccontata per risvegliare le coscienze, per ricordare quello che sta accadendo in questi giorni, mesi, dove uno Stato come la Federazione Russa dalla storia ormai millenaria ha dato vita ad uno dei più terribili conflitti contro uno Stato pacifico. Il Cremlino ha come intenzione reale quella di voler soggiogare al suo potere l’Ucraina, distruggendone la sua cultura, i suoi valori e la sua libertà. Facendola passare come “un’operazione militare speciale”, in realtà la Russia ha nuovamente destabilizzato il Continente europeo, che si è nuovamente trovato al centro di un conflitto violento e sanguinoso in cui sono stati commessi crimini atroci, stupri di donne e torture di ogni genere.

La Federazione Russa inoltre sta mostrando il suo volto più cruento, giungendo a minacciare anche l’intero Occidente, come a voler avvertire che ogni Stato che si pone a sostegno dell’Ucraina, fornendole anche armi per difendersi, viene considerato suo nemico. Non ci resta che augurarci che questa guerra finisca, anche se non si sa quando e come, in modo tale che possa trionfare la pace e la libertà nel mondo, valori che oramai nemmeno i cittadini russi possono far affermare considerando che ogni loro forma di dissenso viene punita severamente come testimonia il caso di Alexandra Skochilenko.