Marlene Dietrich
Marie Magdalene Dietrich, in arte Marlene Dietrich è nata Schöneberg (oggi un quartiere della città di Berlino) il 27 dicembre 1901. Dal 1907 al 1919 frequentò la scuola a Berlino e a Dessau. Già all’età di quattro anni iniziò a studiare le lingue, imparando il francese e l’inglese, seguì, inoltre, corsi di violino e pianoforte, ma a causa di un infortunio, lo strappo dei legamenti del dito, si trovò costretta ad abbandonare la musica strumentale, ma si diplomò in canto all’Accademia di Berlino. Fu nel 1922 che iniziò a recitare nei teatri di Berlino, lavorò poi con il regista Max Reinhardt in alcuni film muti, ma solo nel 1929 interpretò il suo primo film da protagonista: Die Frau, nach der man sich sehnt. Nello stesso anno interpretò il film che le diede fama: L’angelo azzurro diretto da Josef von Stemberg e tratto da un romanzo di Henrich Mann. In questo film, di particolare importanza perché è il primo film sonoro del cinema tedesco, interpretò la famosa canzone Lola Lola; il film venne girato sia in tedesco che in inglese e fu la stessa Marlane a disegnarne i costumi. Il giorno dopo la prima dell’Angelo azzurro la stampa tedesca la proclamò una star. In quel momento Marlene Dietrich stava già attraversando l’oceano, diretta in America.
L’inizio della carriera
La Paramount, il 29 gennaio del 1930, offrì a Marlene un contratto di sei anni, con uno stipendio di 500 dollari a settimana, l’attrice accettò ma con una clausola: quella di poter scegliere il regista con cui lavorare, per non perdere la collaborazione con Sternberg. In viaggio per l’America conobbe il costumista Travis Banton, con il quale poi collaborò per tutta la carriera. Proprio durante quel periodo Sternberg le scatta l’iconica foto in cui Marlene era vestita da yachtman, diffusa poi dalla Paramount, accompagnata dalla frase: “La donna che perfino le donne possono adorare”. In quell’epoca indossare abiti maschili per una donna era considerato un atto sovversivo.
Il 2 aprile del 1930 Marlene arrivò a Hollywood, in cui si rifugiarono molti attori e registi tedeschi, per scampare al regime nazista. Sin dal principio la Paramount la mise in contrapposizione all’attrice Greta Garbo; entrambe divennero star di punta di due case produttrici rivali.
Da questo momento Marlene Dietrich iniziò a recitare in una serie di film di successo diretti da Sternberg. Veniva fotografata esclusivamente da Rudolph Matè, che fu capace di donarle l’immagine di sensualità graffiante che la rendeva unica e che le diede il successo a livello mondiale.
Nell’ottobre del 1930 girò il suo primo film americano: Marocco, nel quale cantava due canzoni. Grazie a questo film ricevette una candidatura all’Oscar come migliore attrice. Quando Marocco uscì negli Stati Uniti, non era ancora uscito L’angelo Azzurro, Marlene in pochi mesi divenne una star mondiale. Di Marocco restava famosa la scena in cui Marlene canta vestita da uomo, e bacia una donna del pubblico; questa scena rappresenta la prima scena di bacio omosessuale della storia del cinema. In Shanghai Express, nel 1932, venne studiato il suo look con estrema cura, vennero scelti per lei dei vestiti neri che la snellissero e piume nere di gallo da combattimento. L’anno seguente: il 1933, Sternberg si rifiutò di dirigerla nel film Il cantico dei cantici, ma le suggerì di scegliere, appellandosi alla clausola del suo contratto, il regista Ruben Mamoulian, e lei lo scelse.
I film seguenti, hanno tutti una declinazione di sfondo esotico: la Russia, la Spagna. Capriccio spagnolo del 1935 fu l’ultimo film nel quale collaborò con Sternberg; per questo film utilizzò degli espedienti che le consentirono di darle una sfumatura più bruna agli occhi, per dare un’impronta più mediterranea al personaggio.
Marlene era molto determinata, attraverso un rigida disciplina pretendeva da sé sempre l’interpretazione perfetta. Durante le riprese del film Capriccio spagnolo, una scena prevedeva lo scoppio di un palloncino, durante questo scoppio Marlene doveva stare perfettamente immobile, senza nemmeno battere ciglio, dopo numerosissime prove, riuscì a eseguire la scena perfettamente.
Nel 1934 arrivò a guadagnare 350.000 dollari, divenendo una delle persone più ricche degli Stati Uniti. In seguito a un viaggio in Europa, i suoi familiari la seguirono in America. Marlene viveva ormai separata dal marito, sposato nel 1923. Erano, infatti, numerose le relazioni dell’attrice, sia con uomini che con donne. Nel 1935 Sternberg interruppe definitivamente il rapporto lavorativo che aveva con lei, i due litigavano continuamente, arrivando anche ad aggredirsi verbalmente quando stavano sul set.
Prosieguo della carriera
Dopo sette anni negli Stati Uniti, ottenne la cittadinanza americana; per gli americani intraprese tournée di intrattenimento, in cui cantava per le truppe la sua celebre canzone Lili Marleen. Dal 1954 la sua carriera iniziò a declinare, Noel Coward organizzò spettacoli in cui Marlene cantava le celebri canzoni dei suoi film, questo show fu portato in tournée in tutto il mondo, e ottenne un grande successo. Alla fine degli anni Cinquanta, diede la prova di essere ancora una grande attrice, recitò nei due classici Testimone d’Accusa del 1957 e nell’Infernale Quinlan del 1958, poi in Vincitori e vinti del 1961; grazie all’interpretazione in questo film ricevette il David di Donatello speciale.
I primi problemi di salute dell’attrice si manifestarono nel 1972, in cui cadde in seguito all’uscita di scena in uno spettacolo al Queen’s Theatre. La sua situazione si aggravò in seguito ad un’altra caduta, e ad un’ultima caduta avvenuta nel 1975, a seguito di questa l’attrice decise di ritirarsi. Nel 1978 tornò a recitare, interpretando il ruolo della baronessa nel film Gigolò. Nel 1984 Maximilian Schell le dedicò un film-documentario, in quel momento Marlene non camminava quasi più a causa di una frattura al femore, decise di partecipare al film solo a patto di non apparire, se non in materiale di repertorio, di lei si doveva sentire solo la voce fuori campo. Poco dopo questo documentario, le sue condizioni si aggravarono ulteriormente fino a renderla immobile. Morì otto anni dopo nel 1992; le cause della morte sono sempre state poco chiare. Fu sepolta a Berlino accanto alla madre.
Altre curiosità
La sua immagine venne modellata da Sternberg, questa era l’immagine di donna fatale, trasgressiva, dominatrice e fiera; ciò che la contraddistingueva era la sua capacità di esercitare fascino sia sugli uomini che sulle donne. A darle questa immagine particolare fu anche l’operatore Garmes che modellò la sua figura utilizzando la luce. La sua immagine venne mantenuta anche dopo la fine della collaborazione con Sternberg, ma dopo l’abbandono del regista Marlene si diede alla vita mondana.
Drammatico nella vita di Marlene Dietrich fu il rapporto con la sua patria natale, nonostante fosse legata alla sua Germania, non le perdonava il regime nazista, lo stesso Hitler desiderava che lei divenisse una rappresentante del nazismo, ma l’attrice rifiutò sempre. Durante la guerra era una cittadina americana, si oppose alla Germania nazista, si espose accompagnando le truppe americane e cantando per loro.
Nel 1947 ricevette la Medal of Freedom, fu la prima donna americana a riceverla, nel 1950 ricevette la legione d’onore francese. Alcuni anni dopo la fine della guerra Marlene si recò in Germania per uno spettacolo ma il popolo era diviso, alcuni, infatti, la trattarono come una traditrice. Nel 2002 venne dichiarata cittadina onoraria di Berlino.
Marlene era dichiaratamente atea e bisessuale, ebbe moltissime relazioni con personaggi famosi appartenenti al mono del cinema e no. Marlene si sposò solo una volta nel 1923, da questo matrimonio ebbe una figlia.
Fu un’icona di stile, lasciando un’impronta duratura negli anni, a lei si ispirano attrici e cantanti.
A cura di Simo.
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