Breve biografia di Sofonisba Anguissola
Sofonisba Anguissola era nata a Cremona intorno all’anno 1532 circa da una famiglia di estrazione aristocratica. La giovane ebbe una formazione molto elevata come volle suo padre. Avendo subito sviluppato un grandissimo talento per la pittura Sofonisba, iniziò a studiare con il maestro rinascimentale Bernardino Campi per poi finire la sua formazione con il mastro Bernardino Gatti. Il padre era orgoglioso di avere una figlia così talentuosa, dunque notando la sua bravura inviò alcuni dei suoi disegni al grande maestro Michelangelo che non appena ebbe modo di vedere i disegni da lei realizzati rimase a bocca aperta per la bellezza degli stessi.
Grazie al suo grande talento fu capace di realizzare nel 1555 il suo più celebre dipinto, Tre sorelle che giocano a scacchi che lasciò a bocca aperta tutti, compreso il re Filippo II di Spagna che volle a tutti i costi che la giovane si trasferisse nella sua corte come dama di compagnia e anche come insegnante d’arte della regina Isabella di Valois, sua moglie. Quando quest’ultima morì, Sofonisba, che si era affezionata alla regina, fu addolorata perché doveva lasciare la corte. Successivamente lasciò la corte di Spagna, per potersi poi sposare con il nobile siciliano Fabricio di Moncada, con cui si trasferì nella città di Palermo. Purtroppo il marito morì poco tempo dopo su una nave che si trovava sulle coste di Capri, pertanto Sofonisba rimase vedova, decidendo di trasferirsi in Liguria. Proprio durante il viaggio in Liguria conobbe il suo futuro marito, il nobile Orazio Lomellino di cui si innamorò.
La giovane si stabilì a Genova, mantenendo i contatti con i grandi artisti dell’epoca, come Pieter Paul Rubens, Antoon van Dick e tanti altri. Oltre ad essere una bravissima pittrice, era anche una grande insegnante, per cui continuò per tutta la sua vita a svolgere queste due professioni. Sofonisba Anguissola morì il 16 novembre 1625, quando si trovava presso la corte del viceré di Sicilia Emanuele Filiberto di Savoia a Palermo.
Due opere di Sofonisba Anguissola
Le due opere d’arte che verranno analizzate dell’artista Sofonisba Anguissola sono:
- Tre sorelle che giocano a scacchi
- Autoritratto al cavalletto
Tre sorelle che giocano a scacchi
Tre sorelle che giocano a scacchi è un’opera d’arte che l’artista cremonese realizzò nell’anno 1555 utilizzando la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il dipinto si trova presso il Muzeum Narodowe a Pozná n, in Polonia.
Questo è senz’altro il quadro più famoso che ha realizzato Sofonisba Anguissola, che si allontana dai canoni stilistici della ritrattistica dell’epoca, abbandonando le pose formali. In questa tela la pittrice ritrae tre delle sue sorelle – Lucia, Europa e Minerva – insieme a una quarta donna, probabilmente la loro domestica. Le tre giovani fanciulle vengono colte nell’atto di giocare una partita di scacchi e la domestica sembra trovarsi là per fare quasi da chaperon alle fanciulle, le quali sono dotate di grandi qualità.
La cosa che colpisce principalmente di questa tela è il fatto che stiano giocando a scacchi delle donne, considerando che il gioco degli scacchi veniva considerato un diletto tipicamente maschile. La scena rappresentata è una scena allegra, anche se colpisce l’occhio dell’osservatore lo sguardo quasi beffardo e sorridente di Europa che assiste alla vittoria della sorella Lucia. (le giovani avevano preso sul serio il gioco)
Le giovani fanciulle sono ritratte sedute fuori in giardino, come testimonia lo sfondo del quadro che è contornato dalla presenza di un albero. I colori predominanti sono soprattutto l’arancione, l’azzurro, il giallino e il nero per la colorazione dei vestiti, il marrone per la colorazione dei capelli, del fusto dell’albero e di parte della scacchiera e il verde per la colorazione delle foglie dell’albero. Lo sfondo intorno è celeste chiaro.
Autoritratto al cavalletto
Autoritratto al cavalletto è stato realizzato dalla Anguissola nell’anno 1556 utilizzando la tecnica pittorica dell’olio su tela. Il dipinto è custodito presso il Muzeum Zamek di Lá ncut, in Polonia.
Questa è considerata come un’opera d’arte molto innovativa e unica nel suo genere, in quanto viene raffigurata per la prima volta nella storia dell’arte una donna che dipinge un soggetto sacro davanti al cavalletto. La donna ritratta è proprio Sofonisba stessa che si cimenta nel dipingere un soggetto pittorico sacro; per la prima volta nella storia una donna viene ritratta mentre sta svolgendo la sua amata professione in maniera molto seria. Generalmente infatti le artiste dovevano sottostare ai dettami che imponeva la società e dovevano sottomettersi alle regole della moralità stessa, per cui non stava bene che una donna dipingesse come professione, per questo motivo l’autoritratto dell’Anguissola è considerato come molto innovativo.
I colori chiari del quadro sul cavalletto e anche della tavolozza inoltre generano un vero e proprio contrasto con i colori sobri e scuri sia delle vesti della pittrice sia dello sfondo. La luce che si scorge sul cavalletto sembra quasi soffermarsi sulla figura stessa della Anguissola e sulle sue mani. La pittrice nel ritratto è molto giovane e guarda con fierezza e serietà verso il suo osservatore. Anche in questo autoritratto molto evidente è l’influenza che ebbe sulla pittrice cremonese lo stile pittorico del suo maestro Bernardino Campi.
Conclusioni
Sofonisba Anguissola è considerata come una delle pittrici donne più eccezionali della storia. Già da giovane dimostrò la sua bravura nella pittura e grazie al padre ebbe il privilegio di eccellere nel mondo artistico della sua epoca, che era appannaggio degli uomini. Lei dimostrò di essere una grande pittrice riuscendo a superare ogni ostacolo imposto da una società maschilista come quella del Cinquecento.
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