Gustav Klimt
Gustav Klimt fu un pittore austriaco vissuto tra la fine dell’Ottocento e l’inizio del Novecento. Frequenta la Scuola d’arte e mestieri dell’Austria, il suo talento artistico lo porterà ad ottenere incarichi già da giovanissimo, arrivando a ricevere, nel 1888, una benemerenza ufficiale dall’imperatore Francesco Giuseppe, per i suoi meriti artistici. Sin da subito a Klimt stanno stretti i rigidi canoni accademici, nel 1897 fonderà, nella Vienna della Belle Époque, insieme a diciannove colleghi la Secessione viennese, divenendone il massimo esponente. Il nome indica proprio il loro volere andare contro la generazione precedente. La loro missione era quella di portare l’arte fuori da tutti i confini tradizionali, non c’era uno stile prediletto per chi faceva parte di questo gruppo.
Ispirandosi all’Art Nouveau, il pittore austriaco sviluppa uno stile ricco e autentico e complesso; di forte ispirazione per Klimt furono i mosaici bizantini che vide a Ravenna, da questi prese spunto per il suo periodo aureo, che coinciderà con la sua piena maturità pittorica. Durante questa fase l’artista predilige nei suoi dipinti l’utilizzo di colori brillanti; inoltre in queste opere prevale la bidimensionalità, in cui risalta il linearismo. Protagonista indiscussa di questa fase è la figura femminile. Alla fine di questa fase Klimt fu colpito da una crisi artistica e psicologica, che lo vide lontano dalla pittura per qualche anno. Negli ultimi anni della sua vita, influenzato anche dalle vicende politiche che colpirono l’Europa, Klimt cambiò stile, la sua tavolozza di colori si spense. Successivamente, influenzato dall’espressionismo, inizierà la fase dello stile fiorito, in cui trovarono spazio contrasti di colori più accesi, la sua pittura divenne inoltre più spontanea. Le autorità austriache più volte tentarono di ostacolare Klimt, cercando di porre un freno alla sua vena artistica, contestando il contenuto dei suoi dipinti, talvolta di carattere erotico. Klimt in risposta non si fece mai intimidire e abbattere dalle accuse, portando sempre alta la bandiera del progresso, e il suo pensiero secondo cui l’arte dovesse essere libera da ogni convenzione.
Ritratto di Margaret Stonborough-Wittgenstein
Il Ritratto di Margaret Stonborough-Wittgenstein è un dipinto a olio su tela delle dimensioni di 179,8×90,5 commissionato da Karl Wittgenstein nel 1905, e conservato presso la Neue Pinakothek di Monaco di Baviera.
La protagonista dell’opera è Margaret, figlia del mecenate Karl che era il magnate di una delle famiglie più ricche dell’Impero austro-ungarico. Il dipinto fu realizzato in occasione del matrimonio di Margaret con un industriale americano. Margaret non fu soddisfatta dell’opera e per questo non la espose mai, solo nel 1960, dopo la sua morte fu acquistata dalla Pinacoteca di Monaco.
Margaret è dipinta in piedi, girata di tre quarti, ha indosso un vestito di velluto bianco e una stola ricamata, a indicare la sua ricchezza. L’effetto risulta di tono su tono. Sullo sfondo sono presenti elementi architettonici, caratteristici dello stile di Klimt.
Ritratto di Mada Primavesi
Il Ritratto di Mada Primavesi è un dipinto a olio delle dimensioni di 180×180 realizzato tra il 1913 e il 1914, conservato al Toyota Municipal Art Museum di Tokyo.
La protagonista dell’opera: Eugenia Primavesi che era un’ex attrice sposata con il banchiere Otto Primavesi. La figura della donna è in primo piano, del suo volto notiamo che al momento del dipinto era in età matura, nonostante ciò tramite il suo volto possiamo notare la sua raffinatezza. La protagonista indossa un abito lungo colorato di colori molto accesi e variegati. I gioielli indossati da Eugenia, nonostante siano sottili, ci fanno comunque notare il suo status sociale. Alle sue spalle è presente un cuscino di fiori semicircolare. Di particolare importanza è lo sfondo di questo dipinto, in cui un giallo vivo padroneggia, interrotto solo dal pavone rappresentato in alto a destra, che rimanda all’oriente, simboleggiando prosperità e nobiltà.
In questo dipinto è presente una commistione di stili che vanno dall’Art nouveau, al giapponismo fino ad arrivare al simbolismo.
A cura di Simo.
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